IN TERZA COMMISSIONE
Ok al Piano Oncologico Regionale, sì anche da una parte delle opposizioni

Dibattito acceso per i vari distinguo politici e maggioranza più ampia del solo centrodestra. Oggi il voto in Giunta.
Compatto il centrodestra e tre voti favorevoli dalla minoranza: quelli dei dem Roberto Cosolini e Francesco Martines e del civico Enrico Bullian di Patto per l’Autonomia.
A difendere il Piano, è stato l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi secondo il quale il documento approvato «non è monco». Riccardi ha pure garantito che sul tema i medici sono stati consultati ed ascoltati. Sul punto della redistribuzione delle chirurgie, l’assessore specifica: «verrà rivista». A definirla una misura che «tocca la carne viva dei cittadini» è stato il dem Francesco Martines. Tra le sorprese c’è stato il voto a favore del civico Bullian che con convinzione ha difeso il documento «da sinistra», a differenza della collega Simona Liguori, contraria come i tre commissari del Pd, Laura Fasiolo, Nicola Conficoni e Manuela Celotti. No anche dal gruppo misto.
Dal canto loro, esponenti di maggioranza come Moreno Lirutti (Fp), Maddalena Spagnolo (Lega) e Markus Maurmair (FdI) hanno fatto riferimento a criticità nei territori - esposte anche da alcuni amministratori locali nel corso del dibattito al Consiglio delle Autonomie locali. Ha preso parte attivamente alla discussione anche il presidente della Terza, Carlo Bolzonello. Il consigliere di Fp ha parlato di «un Piano intellettualmente, scientificamente e metodologicamente onesto, che dice quel che è possibile o non è possibile fare». Bolzonello ha ringraziato tanti consiglieri che anche trasversalmente hanno voluto approfondire la tematica «senza andare per forza sulla stampa a rivendicare l'io» e ha auspicato «un'approvazione del Piano all'unanimità, o quantomeno con una maggioranza più ampia di quella di governo» cercando «alleanze trasversali tra persone capaci di visione».
Rosaria Capozzi (M5S) è invece convinta che «lo stralcio della tabella di sintesi dimostra che a prevalere è stato il campanilismo politico più che le scelte tecniche. Ne è emerso un documento monco in quanto non c'è più il piano di distribuzione delle chirurgie oncologiche». «Come è possibile che il solo togliere una tabella metta tutti d'accordo?» si è chiesto invece Furio Honsell di Open Sinistra Fvg. «Ho l'impressione - ha aggiunto - che questo Piano sia solo un adempimento, che non dice molto sulla centralità del paziente, non parla di personale né di punti di accesso. In questo settore invece bisogna ricostruire la fiducia e la coesione del sistema. Sarebbe meglio programmare delle audizioni, tenere fermo il Piano e rifletterci ancora». Un invito che è stato avanzato anche da Laura Fasiolo del Pd: «Rimandiamo il Piano, perché questo non è il momento giusto per approvarlo. Servono modifiche a questa prima bozza, si poteva aspettare un paio di mesi dando riscontro a tante legittime richieste degli operatori. È stato seguito un metodo sbagliato, con una grave carenza di coinvolgimento».
Di parere diverso il già citato consigliere Bullian: «Questo Piano - ha detto l'esponente del Patto-Civica, anticipando il suo voto favorevole - ha diversi punti di forza: indica il perimetro della sanità pubblica per gestire il malato oncologico, migliora qualità e sicurezza degli interventi, riorganizza le chirurgie oncologiche, stabilisce la gestione delle fasi acute negli ospedali di prossimità». «Da tempo chiediamo di investire nella sanità pubblica - ha aggiunto il consigliere di minoranza – e ora che si arriva a questa tappa fondamentale non dovremmo sottrarci dall'esprimere il nostro sostegno. Io da vero riformatore difendo un Piano che ritengo utile per le classi subalterne. Chi me lo fa fare? Nessuno, ma se condivido un provvedimento io voto a favore».
Di «numeri e statistiche apprezzabili dal punto di vista tecnico» ha riferito il dem Martines che ha definito però «importante la previsione di prendere in carico i pazienti nell'ospedale più vicino». A difendere il documento è stato anche Michele Lobianco di Forza Italia. Pur favorevole, il consigliere Lirutti (Fp) ravvede nel Piano alcune criticità, a partire «dal metodo di lavoro che deve essere perfezionato, condividendo con i professionisti anche le conclusioni». Sollevati dubbi anche sul futuro degli ospedali spoke. Per la giornata di oggi è previsto il voto finale in Giunta Regionale.
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