Dall'obiettivo Unesco alla gestione dei migranti, Dolegna del Collio raccontata dal sindaco Comis

Dall'obiettivo Unesco alla gestione dei migranti, Dolegna del Collio raccontata dal sindaco Comis

Alla scoperta del territorio

Dall'obiettivo Unesco alla gestione dei migranti, Dolegna del Collio raccontata dal sindaco Comis

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Dic 2020
Copertina per Dall'obiettivo Unesco alla gestione dei migranti, Dolegna del Collio raccontata dal sindaco Comis

Territorialmente molto esteso ma con pochi abitanti, Dolegna guarda al rilancio turistico ma chiede collaborazione alla Slovenia.

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A cavallo tra il Collio friulano e la Brda slovena, Dolegna è un territorio certamente particolare. La sua notevole estensione di quasi 13 chilometri quadrati ospita infatti poco più di 350 abitanti, facendone uno dei paesi più piccoli della provincia di Gorizia e di tutta la regione. Numeri che hanno contribuito ad affrontare l’emergenza epidemiologica con un “distanziamento sociale” già presente nella popolazione, ma che comunque non ha risparmiato la stessa dai contagi, anche se in numero ridotto rispetto ad altre realtà. Certo questi mesi hanno messo l’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Comis (nella foto), al suo primo mandato.

“Non mi sarei mai aspettato di vivere da primo cittadino un’esperienza simile - racconta -, che comunque ci ha fatto vedere dei punti di criticità del sistema, soprattutto dal punto di vista organizzativo con la Protezione civile e quant’altro. Su questi fronti andremo ad operare non appena sarà tornata la normalità”. Certamente sono emerse criticità nei confronti della controparte slovena, fin dalla chiusura del confine in primavera ma non solo. “Alla base di tutto ci deve essere la trasparenza, ciò vale sia per il virus che per l’immigrazione”. Proprio quest’ultimo tema ha lasciato perplesso Comis, come lui stesso racconta.

“Il problema più grosso è che, quando le autorità d’oltreconfine hanno letto sui giornali che a Dolegna sono stati ritrovati dei clandestini, loro mi hanno chiesto se dovevano iniziare a preoccuparsi. Chiaramente, però, arrivavano da lì e non ci stavano andando. Vedo quindi che stanno gestendo la cosa in modo molto superficiale”. Preoccupazione arriva anche dall’atteggiamento verso la gestione dei confini da parte di Lubiana, dopo la riapertura temporanea per fare acquisti entro due ore: “La loro economia è in sofferenza e sappiamo che, nell’area, gran parte si basa sui rapporti transfrontalieri, rischiando anche di mettere a repentaglio la salute di chi va lì per fare acquisti”.

In tutto ciò, però, c’è anche un discorso congiunto per la candidatura a Patrimonio Unesco del Collio-Brda. “Il progetto va avanti - conferma il sindaco -, ovviamente diventa ancora più interessante se c’è una collaborazione a 360 gradi, senza trovare un muro di gomma dall’altra parte. Bisogna che le due strutture interagiscano tra loro, altrimenti la macchina si ferma”. Per quanto riguarda invece i rapporti “in casa” tra i vari centri, non si esclude che un domani si possa arrivare anche a una Comunità come quelle disegnate dalla Regione nella nuova riforma degli enti locali. Se un giorno si dovesse tornare a parlare di fusioni, invece, l’idea più sentita è di farla con Prepotto.

Con quest'ultimo, infatti, c’è solo il torrente Judrio a dividere, per poi condividere la vallata. “Abbiamo caratteristiche e attività imprenditoriali molto simili, con una chiara inclinazione alla viticoltura. Vorremo comunque puntare anche sulla questione della Comunità”. In un’ipotetica fusione, si arriverebbe ad avere sotto lo stesso “tetto” due denominazioni, ossia Collio e Colli orientali. “Potrebbe essere anche qualcosa di nuovo dal punto di vista commerciale”. Oltre alla valorizzazione enologica, c’è anche l’obiettivo di intervenire sulle infrastrutture, con diversi stranieri interessati ad acquistare casa qui per trascorrervi le vacanze, ristrutturando vecchi caseggiati.

Innegabile che ci sia sempre più bisogno di servizi, a partire dal segretario comunale, figure carenti in tante altre realtà. “Ho ulteriormente sollecitato la Regione affinché ci aiuti su questo fronte”. Parlando poi di rilancio turistico del territorio, una grossa spina del fianco - soprattutto se paragonata alla vicina Slovenia - è la burocrazia: “Molti imprenditori mi dicono che di là si agevola molto di più la libera impresa. Dobbiamo essere noi bravi e forti a non demordere, cercando nuove soluzioni per portare qui sempre più gente”. Già questa estate si sono visti risultati importanti, con un incremento notevole di turisti italiani, in particolare dalla Lombardia.

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