Nuovo magazzino mezzi per il Consorzio di Bonifica, San Pier d'Isonzo «luogo strategico»

Nuovo magazzino mezzi per il Consorzio di Bonifica, San Pier d'Isonzo «luogo strategico»

L'inaugurazione

Nuovo magazzino mezzi per il Consorzio di Bonifica, San Pier d'Isonzo «luogo strategico»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 21 Giu 2025
Copertina per Nuovo magazzino mezzi per il Consorzio di Bonifica, San Pier d'Isonzo «luogo strategico»

Accoglierà i 12 dipendenti cui si aggiungono tre stagionali e consentirà la manutenzione delle attrezzature. Ora si pensa alle nuove opere idriche per la microirrigazione.

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«La nuova sede operativa del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia è strategica non solo per il Consorzio, ma per l'operatività del settore agricolo di tutta l'area isontina. I settori consortili della nostra regione funzionano e per poter operare necessitano di strutture moderne e al passo con i tempi». Si è espresso così, ieri sera, l’assessore alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier intervenendo a San Pier d'Isonzo all'inaugurazione della nuova sede degli operatori di campagna del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia.

«Il nuovo edificio, così funzionale e in un luogo facilmente accessibile, garantirà una miglior operatività al personale impiegato, anche in tema di comfort delle condizioni di lavoro», così ancora l’assessore: assieme a lui il presidente del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia Enzo Lorenzon, il direttore Daniele Luis, oltre al Sindaco di San Pier d'Isonzo Denise Zucco, autorità civili e militari.

La nuova sede è stata realizzata con 920mila euro di cui 500mila stanziati dalla Regione, 300mila dalla Camera di Commercio della Venezia Giulia e 120mila dal Consorzio di bonifica stesso. La struttura, che sorge su un'area del demanio idrico, accoglierà i 12 dipendenti e i 3 stagionali con un'area spogliatoio e docce, una sala cucina ad uso mensa, gli uffici. Il cuore del nuovo edificio è l'officina meccanica in grado di accogliere i grandi mezzi agricoli e dotata di carro ponte, oltre al magazzino e al ricovero mezzi.

La decisione di realizzare una nuova sede, trasferendosi da quella storica di Ronchi dei Legionari, è dovuta principalmente a motivi di funzionalità. Lo spazio di Ronchi è stato recentemente riconvertito in nuovo archivio per il Consorzio Culturale del Monfalconese. «Sono due progettualità – così il direttore Luis – che ci hanno impegnato in questi mesi. In questo magazzino, che è strategico, non ci sarà solo ricovero mezzi ma anche spazio operai e manutenzione dei mezzi stessi».

«Operando in 31 comuni era necessario avere un magazzino a metà strada tra Dolegna, Prepotto e San Dorligo della Valle», così ancora Luis. Tra le novità introdotte anche un impianto di depurazione dell’acqua di risulta dal lavaggio dei mezzi grazie a un depuratore che consentirà di incanalarla nelle fognature già pulita. Il tutto sarà pronto per settembre. Nel frattempo, invece, i primi mezzi arriveranno già lunedì. La struttura sarà energeticamente autosufficiente grazie a un impianto fotovoltaico di 90 Kilowatt.

«Il personale tecnico e amministrativo consortile – così il presidente, Enzo Lorenzon – si è trovato a gestire simultaneamente nell’ultimo triennio due opere pubbliche di medesima importanza strategica e di analogo impegno tecnico e finanziario, riuscendo a centrare il duplice obiettivo di rispettare costi e tempi di realizzazione».

Pro futuro, il Consorzio sta lavorando a bacini di accumulo e microirrigazione, con l’idea progettuale di procedere al ripristino delle opere già presenti in fiume con il fine di razionalizzare la gestione della risorsa idrica, riutilizzando i manufatti esistenti per compensare le pulsazioni di portata. Il progetto, dunque, è di realizzare un bacino di rifasamento che consentirebbe di avvicinarsi all’ottimale capacità di 1.500mila metri cubi garantendo una portata costante minima a valle dell’opera di circa 25 metri cubi al secondo. Il costo si aggira attorno ai 18milioni di euro per il cui studio di progettazione il Consorzio ha già ricevuto un finanziamento regionale di 2milioni di euro. Tra le opere di compensazione previste anche l’ipotesi di realizzazione di alcuni invasi di stoccaggio extra alveo e diversi interventi di ripristino ambientale nelle aree contermini.

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