Un nuovo libro per raccontare ai giovani la storia di Ronchi dei Legionari

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L'opera

Un nuovo libro per raccontare ai giovani la storia di Ronchi dei Legionari

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 30 Mag 2022
Copertina per Un nuovo libro per raccontare ai giovani la storia di Ronchi dei Legionari

Il primo cittadino punta il dito sulle lacune nei giovani verso la storia locale e del proprio territorio.

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“I nostri giovani, purtroppo, non sanno la storia del loro paese, della loro città, del loro territorio”. Una considerazione non facile, quella che ha spinto il sindaco di Ronchi dei Legionari, Livio Vecchiet, a presentare un volume che, seppur dalle minuscole dimensioni, conta di fornire alle nuove generazioni, ma a tutti i cittadini, un piccolo compendio di storia locale ronchese.

“Ronchi dei Legionari: tra storia e futuro”, piccola guida tascabile, parte dai tempi più remoti e arriva ai giorni nostri con varie tematiche, senza dimenticare i personaggi principali della storia locale e i gemellaggi con Metlika e Wagna. A curarlo il professor Italo Santeusano e la giornalista Cristina Visintini, scomparsa ad agosto scorso.

“L’idea di questo piccolo libro, quasi didascalico è nata negli ultimi anni quando mi sono accorto, in occasione di vari incontri pubblici, sia con i giovani durante la consegna della Costituzione ai neodiciottenni alla presenza delle loro famiglie e sia con tanti cittadini, che tantissimi di loro non erano a conoscenza del nostro passato e della nostra grande storia”, racconta Vecchiet.

“Una storia riconosciuta anche dalla Regione che, di recente, ci ha concesso il titolo di città. Spero che questa piccola pubblicazione possa fare crescere in ognuno di noi il senso di appartenenza alla nostra comunità e che ognuno di noi si senta coinvolto, partecipe e custode della nostra storia, dei nostri valori”.

Per quanto riguarda il futuro “abbiamo bisogno di strategie per fare crescere la nostra comunità. Dobbiamo guardare lontano. Sicuramente dobbiamo impegnarci nel settore culturale come è stato fatto negli ultimi anni, che parta dagli investimenti nella scuola, ma anche con una politica amministrativa in cui emerga la multiculturalità e nella quale si rafforzi la cultura dell’amicizia senza confini”. 

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