Nuovo incontro in Regione sul medico di base ad Aquileia, l'opposizione chiede risposte

Nuovo incontro in Regione sul medico di base ad Aquileia, l'opposizione chiede risposte

il 18 marzo

Nuovo incontro in Regione sul medico di base ad Aquileia, l'opposizione chiede risposte

Di Redazione • Pubblicato il 07 Mar 2021
Copertina per Nuovo incontro in Regione sul medico di base ad Aquileia, l'opposizione chiede risposte

I gruppi di minoranza sottolineano le difficoltà per la popolazione, evidenziate già nel 2019. Convocata una nuova audizione.

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Prosegue la discussione sulla nomina urgente di un medico di medicina generale ad Aquileia. Dopo l'audizione di qualche settimana fa in III commissione regionale, il presidente Ivo Moras ne ha convocata un'altra per il 18 marzo, invitando tutti i soggetti coinvolti. Si tratta di un tema "che riguarda ormai tutta la regione - scrivono in una nota i gruppi di opposizione La rete per Aquileia e Aquileia. Dopo i numerosi commenti trasversali a sostegno della petizione, il presidente Moras è stato di parola e si è subito attivato".

In particolare, la questione sulla cittadina Unesco verte sulla "mancata applicazione di quanto previsto dall’Accordo integrativo regionale del 6 dicembre 2011 per i medici dello stesso ambito - spiegano gli esponenti di minoranza, Luisa Contin e Roberta Ventura -, in questo caso Aquileia, Terzo, Fiumicello Villa, che abbiano acquisito almeno 150 pazienti del collega che ha cessato il servizio. Essi sono tenuti a garantire in loco l’apertura dello studio per un numero di ore adeguato, dopo che sono stati autorizzati a superare il massimale da 1.500 a 1.800 pazienti".

Solo un medico, però, "ha garantito l’apertura di un ambulatorio ad Aquileia" e ciò "non sembra sufficiente, in quanto molti assistiti affollano gli ambulatori dei paesi vicini con grande disagio per i più fragili". I consiglieri sottolineano come "paradossalmente proprio in nome del rispetto dell’Accordo succitato, era stato impedito a un medico di Cervignano di aprire uno sportello" nel comune "dopo il pensionamento del dottor Remo Casarolli". Molti suoi assistiti, quindi "sono stati accolti al di fuori dell’ambito e quindi pare evidente che sia mancato il controllo sull’applicazione delle regole".

Situazione, ricordano nella nota, già evidenziata "nel 2019 Roberta Ventura, allora assessore al welfare di Aquileia e oggi capogruppo di Aquileia Civica, e come il sindaco precedente Gabriele Spanghero aveva comunicato all’assessore Riccardi con una nota il 7 febbraio 2019.  Ci chiediamo chi debba tutelare i diritti dei cittadini in situazioni di questo tipo, per ora sono solo certi politici a pensarci, quelli che credono ancora nella medicina territoriale e la difendono a spada tratta".

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