i lavori
L'ex pasticceria Bisiach di Gorizia farà spazio a nuovi appartamenti, il cantiere in via Mazzini

La proprietà del palazzo lo rimetterà a nuovo, con un investimento di circa 900mila euro. Della bottega era rimasta solo l'insegna.
Cambierà volto fuori ma soprattutto dentro la parte di Palazzo Attems che da oggi è oggetto di lavori in via Mazzini, a Gorizia. Lo storico edificio, a pochi passi dal municipio, sarà infatti interessato da un ampio restauro finanziato dalla proprietà, ossia l’azienda immobiliare Boto di San Donà di Piave, con una spesa di circa 900mila euro. Verrano quindi eliminati gli spazi che una volta ospitavano al piano terra una lavasecco e soprattutto l’antica pasticceria Paulin-Bisiach, una delle realtà più note della tradizione culinaria locale e ormai chiusa da circa un decennio. Al loro posto, verranno realizzati due appartamenti.
“Abbiamo già ottenuto l’autorizzazione dalla Sovrintendenza di Trieste - spiega il titolare dell’impresa, Gianfranco Di Boscato -, che ci ha concesso di riconvertire gli spazi mantenendo gli esterni così com’erano in origine”. In tutto, quindi, saranno nove gli appartamenti disponibili, mentre dietro rimane un fabbricato che necessiterebbe di recupero. Nei prossimi giorni, quindi, verrà installata anche una gru, per poter operare sia sulla facciata che all’interno dell’edificio. Dell’ex pasticceria, oggi sopravvive l’antico bancone: “Abbiamo ricevuto diverse telefonate per il suo acquisto” rileva Di Boscato e basta guardare qualche vecchia foto d’epoca per capire subito il perché.
La bottega era una di quelle che ha contraddistinto la vita goriziana a cavallo del Novecento, meta di bambini e adulti per le sue ricette originali. Le quali venivano addirittura esportate in giro per il mondo, come ricorda Vanni Feresin e Laura Madriz Macuzzi nel loro libro dedicato proprio alla storica realtà. “Dopo la messa delle 11 della Cattedrale di Gorizia - scrivono nel volume edito dal Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo San Rocco -, a causa della lunga fila di goriziani che si accumulavano in via Mazzini, il comune inviava un vigile a dirigere il traffico intasato e le colonne che si formavano nei pressi della pasticceria”.
In “nessuna casa della città - proseguono - si poteva finire il pranzo della domenica senza una pasta-crema o una fetta di torta dell’antica offelleria”. In fila si potevano trovare tutti: dai “sindaci Bernardis, Gallarotti e Scarano, ai prefetti, ad alcuni monsignori del Capitolo Metropolitano e moltissime famiglie goriziane. C’erano anche persone che provenivano da altre città della regione e da fuori. Un simpatico aneddoto, raccontato da uno dei testimoni di quegli anni, riguardava alcuni triestini che al rientro dalla sciata domenicale a Loqua si fermavano per acquistare le paste e il negozio li attendeva ben dopo l’orario di chiusura”. Dal 2014, però, quell’angolo non c’è più. L'ultimo intervento risale a qualche anno fa, quando venne ridipinta la facciata.
Per ragioni di vincoli architettonici e belle arti, non verrà toccato il portone né la scala interna. Di Boscato ricorda anche com’è riuscito ad acquistare gli spazi dell’ex locale: “La pasticceria era stata messa all’asta, l’abbiamo acquistata così. Inizialmente, il suo costo era stato fissato a 60mila euro, ma c’era un ragazzo che continuava a fare offerte, arrivando a 157mila euro”. Alla fine, quindi, il tutto è andato all’immobiliare, che ora rammodernerà l’area, anche perché le richieste non mancano: “Lì è vicino all’università, speriamo ora che con il bonus del 110% la situazione possa migliorare anche per chi verrà ad abitare qui”.
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