Le preoccupazioni degli artigiani
Con le nuove misure anti-covid a rischio le imprese del Goriziano, l'allarme degli artigiani
Il Presidente Ariano Medeot e il Segretario Generale Marco Gobbo, riprendendo quanto espresso ieri dal Presidente regionale Tilatti manifestano la propria contrarietà alle misure contenute nel nuovo DPCM firmato da Conte che concretizzano l’ennesima mazzata a un sistema economico già fortemente provato. “Siamo sconcertati e preoccupati dinnanzi alle misure e al metodo di applicazione che risulta per molti versi incomprensibile ed incoerente”.
"Sono molti i Comparti artigiani colpiti dal nuovo provvedimento; pasticcerie, gelaterie, pizzerie per asporto e palestre. Realtà che in questi mesi hanno adottato tutte le misure anti Covid possibili e che oggi si ritrovano ugualmente costrette allo stop. Una misura drastica alla quale non saremmo arrivati se il Governo avesse agito in modo tempestivo anziché arrivare lungo all'appuntamento con il riacutizzarsi della curva epidemica. Oggi - continua Medeot - le imprese pagano l’indecisione dell’esecutivo che per contro garantisce ristori a fondo perduto, senza capire che l’economia reale non chiede assistenzialismo ma lavoro. Migliaia di nostri dipendenti non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione di luglio, agosto e settembre e nonostante questo a ottobre saranno ugualmente raggiunti dal fisco per tasse e contributi. Sono figli di un Dio minore?".
Il Segretario Generale Marco Gobbo sottolinea come migliaia di imprese in questi mesi abbiano investito energie e denaro per mettere in sicurezza e dare comunque un futuro alle proprie attività, mantenendo posti di lavoro altrimenti insostenibili. L’idea di una nuova chiusura generalizzata di determinate attività economiche "è inaccettabile: invece di colpire duramente i trasgressori, che certamente ci sono e ci sono stati, si è preferito perseguire una sorta di principio di responsabilità oggettiva per intere Categorie, azzerando con ciò servizi essenziali per la collettività (basti pensare allo sport con il fermo di palestre e piscine) e colpendo in modo forse irreversibile queste importanti attività economiche".
Medeot e Gobbo concludono precisando che la salute viene senz’altro prima di tutto e va tutelata, ma è sempre più elevato il rischio di veder cancellate migliaia di imprese, che non potranno reggere il nuovo urto, lasciando ineluttabilmente senza lavoro migliaia di cittadini. “Tutto ciò evidentemente non possiamo permettercelo e la politica unitamente alle Categorie economiche dovranno trovare soluzioni diverse e l’equilibrio che permettano di far “convivere” la tutela della salute con la salvaguardia dell’economia e del lavoro”.
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