Nuova legge regionale sulla disabilità, il Cisi di Gradisca chiede un tavolo con la Regione

Nuova legge regionale sulla disabilità, il Cisi di Gradisca chiede un tavolo con la Regione

La nota

Nuova legge regionale sulla disabilità, il Cisi di Gradisca chiede un tavolo con la Regione

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 03 Ago 2022
Copertina per Nuova legge regionale sulla disabilità, il Cisi di Gradisca chiede un tavolo con la Regione

L'assemblea dei vari comuni si è riunita per dare il proprio parere. «Necessario salvaguardare il lavoro fatto in questi anni».

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In questo periodo l'amministrazione regionale ha avviato i lavori finalizzati all'approvazione di una nuova legge regionale in materia di disabilità. Dopo una serie di incontri e riunioni di approfondimento, l'assemblea dei sindaci del Consorzio Isontino Servizi Integrati si è riunita il 28 luglio ed ha approvato all'unanimità un documento di riscontro al testo pervenuto in bozza dalla competente direzione regionale.

Il documento conferma la necessità ed anzi l'opportunità di un riordino del sistema integrato di interventi sociosanitari e sociali e si esprime quindi parere favorevole all’avvio di un percorso di analisi e ridefinizione del modello regionale di attenzione alle persone con disabilità.

Viene affermato che le modalità operative messe in atto dal Consorzio, sia per questioni dimensionali che per uno stretto rapporto con il territorio in quanto ente locale, hanno dimostrato, tramite i relativi progetti anche innovativi e sperimentali, l’esistenza di un patrimonio di servizi consolidato delle amministrazioni comunali ma degli stessi cittadini, che riconoscono nel C.I.S.I. un punto di riferimento e vicinanza. Per questo si ritiene necessario e doveroso che la gestione del sistema dei servizi resti in capo al CISI e si ribadisce la volontà delle Amministrazioni locali del territorio di mantenere un rilevante ruolo nella programmazione, gestione e valutazione dei servizi per le persone con disabilità, alla luce della vicinanza tra cittadinanza, servizi e professionalità messe in campo.

In particolare, si legge come “la storia e lo stile di lavoro, nonché tutti i vari progetti anche innovativi e sperimentali, che il CISI ha realizzato e sta conducendo e promuovendo, devono rimanere un patrimonio consolidato delle Amministrazioni comunali che il CISI hanno voluto e che il CISI intendono continuare a sostenere”. Ma anche come “le modalità operative messe in atto dal Consorzio, sia per questioni dimensionali che per uno stretto rapporto con il territorio in quanto ente locale, hanno dimostrato, tramite i relativi progetti anche innovativi e sperimentali, l’esistenza di un patrimonio di servizi consolidato delle amministrazioni comunali ma degli stessi cittadini, che riconoscono nel C.I.S.I. un punto di riferimento e vicinanza, tanto che la scelta fatta tanti anni fa risulta ancora oggi una decisione saggia, che ha dato ed è in grado di fornire ancora risposte importanti”.

L’Assemblea chiede all’Amministrazione regionale la costituzione di un tavolo di lavoro sulla riforma, ricordando che in data 15 luglio sono state già trasmesse osservazioni di contenuto più tecnico e confermando la volontà del CISI, attraverso il lavoro congiunto tra organi politici e tecnici, di essere solidamente partecipi e presenti nei luoghi in cui si andranno a definire operativamente i passaggi amministrativi, organizzativi e finanziari necessari per fare in modo che la nuova legge abbia piena esecuzione e declinazione operativa.

Tra i punti, infine, anche quello relativo alla parte economica: “Il sistema attuale del finanziamento regionale per quota capitaria deve essere assolutamente rivisto – sottolinea l’assemblea – sia per il fatto che il trend demografico dei territori regionali è in netto e progressivo calo, sia perché è indispensabile contemperare il dato quantitativo dei residenti con gli aspetti qualitativi della gravità e carico socioeducativo ed assistenziale delle persone con disabilità, soprattutto intellettiva e dello spettro autistico”.

Resta il fatto che la stessa assemblea ha ribadito l’importanza del Consorzio e del lavoro svolto in questi anni, avendo “in essere un patrimonio non solo culturale e professionale difficilmente surrogabile, ma anche materiale frutto di importanti investimenti che negli anni hanno consentito di avere nel territorio di competenza una serie molto articolata e differenziata di sedi, servizi e progetti”.

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