LA COMMISSIONE
Nova Gorica, l’ultima tappa della visita della delegazione del Parlamento europeo: «Go! 2025 simbolo di unità e cooperazione»
L’incontro conclusivo all’Epicenter di Nova Gorica ha chiuso due giornate in cui gli eurodeputati hanno osservato l’eredità europea del progetto e la sua capacità di unire comunità e generazioni.
Si è riunita stamane, mercoledì 29 ottobre, una delegazione di quattro membri del Parlamento europeo nella grande sala conferenze del rinnovato Epicenter di Nova Gorica, dopo una visita istituzionale lungo le due città protagoniste quest’anno della Capitale europea della Cultura 2025. Nel corso della visita di due giorni, i deputati hanno incontrato esperti e attori locali nei settori dell’arte, della letteratura, del cinema, della musica, della danza, dell’alimentazione, della scienza e del teatro, per conoscere meglio due città — divise dalla storia per decenni — che oggi si uniscono per fungere da modello europeo.
Durante il soggiorno, la delegazione ha avuto anche modo di dialogare con artisti sloveni e italiani, visitare istituzioni culturali come il Kinoatelje, ed esplorare il passato della regione attraverso un tour dedicato al tema del contrabbando. I rappresentanti europei si sono inoltre confrontati con le autorità di entrambi i Paesi, incontrando tra gli altri Marko Rusjan, sottosegretario al Ministero della Cultura della Slovenia, e Patrizia Artico, assessore responsabile della Capitale europea della Cultura del comune di Gorizia.
L’incontro di questa mattina all’Epicenter ha rappresentato l’ultimo appuntamento della delegazione, che si è riunita per fare il punto sull’esperienza vissuta durante i due giorni di visita e condividere impressioni e riflessioni sul significato europeo del progetto GO!2025.
Il primo a prendere la parola è stato il capo delegazione austriaco Hannes Heide, che si è detto stupito dal grande valore che racchiudono Gorizia e Nova Gorica come Capitali della Cultura: «Nova Gorica e Gorizia ci stanno dimostrando che i valori che ci uniscono sono molto più profondi delle nostre divisioni – ha raccontato – la Capitale della Cultura 2025 ci ricorda che le identità regionali, nazionali ed europee possono e devono procedere mano nella mano per costruire una vera società europea per le generazioni future». Un’eredità, secondo Heide, che andrà ben oltre il 2025, dato che le due città rappresentano un vero e proprio laboratorio per il futuro dell'Europa, dove «nuove forme di collaborazione transfrontaliera, convivenza e creatività sono diventate realtà», ha concluso.
La Capitale europea della Cultura 2025 è stata definita dalla deputata polacca Joanna Scheuring-Wielgus come «un esempio intelligente di come due nazioni si siano risollevate e poi riunite dopo la guerra, dopo diverso tempo di tensione politica e bellica durante il secolo scorso».
La tedesca Manuela Ripa ha invece posto l’attenzione sui giovani, stupendosi di come ancora tanti ragazzi restino attivi nel territorio sloveno, senza ricorrere alla ormai nota “fuga di cervelli”. Una città, sempre secondo Ripa, dai «grandi valori europei, simbolo di una città aperta e sempre proiettata al futuro».
A concludere gli interventi è stato l’eurodeputato sloveno Matjaž Nemec: «L’esempio, quello di GO! 2025, porta con sé valori europei molto forti, quali l’unione di due città all’apparenza molto diverse e in conflitto, che però ogni giorno si scambiano messaggi pluridimensionali attraverso la cultura e la storia».4
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