Nova Gorica, la Civilna Iniciativa propone un convegno sui fatti del 1945: «Cultura è anche rispetto per i morti»

Nova Gorica, la Civilna Iniciativa propone un convegno sui fatti del 1945: «Cultura è anche rispetto per i morti»

La proposta

Nova Gorica, la Civilna Iniciativa propone un convegno sui fatti del 1945: «Cultura è anche rispetto per i morti»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 29 Mar 2025
Copertina per Nova Gorica, la Civilna Iniciativa propone un convegno sui fatti del 1945: «Cultura è anche rispetto per i morti»

Oltre alla giornata di studio, che vedrà interventi di studiosi italiani e sloveni, viene lanciata l'idea di un ossario vicino al santuario di Monte Santo.

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Un incontro dal titolo inequivocabile: «Convegno per la Pace permanente tra le due nazioni e per la sepoltura dei morti». Questo il nome dell’incontro in programma il 2 aprile 2025 a partire dalle 8.30 nella Sala maggiore del comune di Nova Gorica. L'iniziativa, organizzata dalla Civilna Iniciativa TBH, vedrà la partecipazione di storici italiani e sloveni, oltre a rappresentanti istituzionali e della società civile.

Il programma prevede un'intensa mattinata di interventi. A partire dalle 9, gli storici italiani affronteranno i totalitarismi del Novecento: Raoul Pupo parlerà de "La persecuzione delle minoranze nazionali tra le due guerre mondiali: inquadramento generale", Ivan Portelli analizzerà il tema "Chiesa cattolica e regime a Gorizia durante l’episcopato di monsignor Francesco Borgia Sedej", Ferruccio Tassin interverrà su "Un anno scolastico: a scuola di razzismo nella Gorizia in camicia nera" e Marco Plesnicar approfondirà "Gli anni '30 nei documenti dell'Archivio di Stato di Gorizia".

Dopo una breve pausa, alle 10.30 prenderanno la parola gli storici sloveni: Mitja Ferenc affronterà il tema "Il diritto alla memoria e alla sepoltura. Luoghi di sepoltura nascosti, dalla 'cerimonia di riconciliazione' a Kočevski Rog fino a Macesnova Gorica", Renato Podbersič parlerà di "Sepolture note e sconosciute nel Goriziano", Jože Možina discuterà di "Crimini occultati", Jože Dežman interverrà su "Tombe di guerra e sepolture" e Gregor Pobežin rifletterà su "Sacralità della vita-sacralità della morte: dialogo con il passato".

La conferenza si concluderà con una sessione di domande e risposte, seguita da una discussione finale. L'evento si terrà in sloveno e italiano, con servizio di traduzione simultanea.

Parallelamente al convegno, la Civilna Iniciativa TBH ha presentato una dichiarazione ufficiale, sottoscritta dal vicesindaco di Nova Gorica, Anton Harej, e dal vicario episcopale per Go! 2025, don Bogdan Vidmar, in cui sollecita le autorità slovene e locali a prendere una decisione sulla sepoltura dignitosa delle vittime assassinate nel maggio e giugno del 1945 a Trnovo e Banjšice. La proposta prevede la realizzazione di una tomba o di un ossario ai piedi del Monte Santo o nelle vicinanze della basilica posta sulla cima del monte, in modo da «garantire un luogo di riposo degno per i resti ancora dispersi negli abissi del Trnovski gozd e altrove nella Goriška».

L'iniziativa pone l'accento sull'importanza della memoria storica e del rispetto reciproco, ritenendo la sepoltura delle vittime «un atto civile da separare dalle discussioni ideologiche». Il documento richiama anche le parole di personalità come l'ex presidente sloveno Borut Pahor, l'attuale, Nataša Pirc Musar e il presidente italiano Sergio Mattarella, che hanno più volte sottolineato la necessità di promuovere la pace e la riconciliazione tra i popoli della regione: «Suggeriamo che questa decisione venga presa quest'anno, nell'anno della Capitale europea della cultura, il che darebbe a questo titolo ulteriore peso, nobiltà e nobiltà», così ancora i due.

«Questo passo è fondamentale per rafforzare il legame tra le nostre comunità. Dare degna sepoltura ai caduti è un atto di umanità e di riconciliazione, non solo storica, ma anche morale. La cultura di un popolo si misura anche dal rispetto che mostra verso i propri defunti. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità per costruire ponti di pace e comprensione tra le due sponde del confine», ribadiscono Harej e Vidmar.

La proposta travalica i confini provinciali e chiede una «discussione con le autorità competenti, la Commissione del Governo della Repubblica di Slovenia per la soluzione del problema dei cimiteri nascosti e altre istituzioni sull’attuazione della proposta». Fondamentale il passaggio sulla «valutazione sobria dei fatti storici» che viene definita «necessaria ma che appartiene a un altro livello che dovrebbe essere separata dall’atto molto civile di seppellire i morti che deve essere compiuto senza discussioni ideologiche sulla colpevolezza o sull’innocenza delle persone assassinate».

Forte, e, va detto, dal grande significato storico, la richiesta per la «commemorazione congiunta». «Ci auguriamo – concludono Vidmar e Harej – che la proposta trovi il sostegno dell'opinione pubblica e di tutti i partiti politici. Con questa azione daremo anche l’esempio alle generazioni più giovani riguardo al rispetto della dignità umana. La nostra cultura o incoltura si dimostra anche nei rapporti umani così come la sepoltura dei morti». 

Foto Primorske Novice.

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