«Non stiamo respirando e a nessuno importa», la denuncia dei ragazzi

Ritorna lo Sciopero per il clima il 3 marzo, la situazione sull'inquinamento a Gorizia.

Nonostante il calo di emissioni avvenuto durante il 2020, per ovvie ragioni, in Europa l’inquinamento dell’aria resta il più alto rischio per la salute. Secondo il rapporto “Qualità dell’aria in Europa 2022” dell’Agenzia europea per l’ambiente (Aea) dello scorso novembre, nell’anno della pandemia -nonostante una diminuzione delle emissioni- il 96% della popolazione urbana europea è stata esposta a concentrazioni elevate di particolato fine, il PM 2.5, molto al di sopra dei valori limiti imposti dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Cosa sono il PM 2,5 e PM 10? I nomi derivano da una classificazione numerica data alle polveri sottili in base alla loro dimensione, ad esempio il PM 2.5 è composto da particelle con diametro inferiore o uguale a 2.5µm, il PM 10, invece, è composto da particelle di diametro inferiore o uguale a 10µm. Inoltre, mentre il PM 10 raggiunge solo i bronchi, la trachea e le vie respiratorie superiori, il PM 2.5 è in grado di penetrare negli alveoli polmonari con eventuale diffusione nel sangue.

L’aria inquinata uccide, e anche molto. Secondo l’Aea, le morti premature in Europa causate dall’inalazione di polveri sottili sono state circa 311.000 solo nel 2020; e l’Italia non se la passa tanto bene infatti, sempre nel 2020, sono morte 52mila persone per inquinamento. La Pianura Padana, come sappiamo tristemente, è una delle aree più inquinate d’Europa, anche in questo report ci viene sottolineato come più volte nel corso dell’anno in queste aree sono stati superati i limiti imposti dall’Oms, ad esempio Venezia per 70 giorni ha superato il limite di PM10.

Questo è uno dei dati migliori in confronto ad altre città, come Torino con 98 giorni di sforamento. Uno dei motivi per cui queste aree sono molto inquinate deriva dal forte utilizzo di combustibili solidi per il riscaldamento domestico ma soprattutto il loro utilizzo nell’industria; inoltre ricordiamo che la Pianura Padana ha anche la più grande concentrazione di allevamenti intensivi che incrementano ancora di più l’inquinamento già presente.

E Gorizia? Ovviamente non è esente da questo trend, non ce la passiamo per niente bene anche se c’è stato un piccolo miglioramento nel corso degli ultimi 10 anni. Proprio mentre stavamo scrivendo questo articolo, siamo andate a vedere com’era la situazione a Gorizia dall’unica stazione di monitoraggio e abbiamo visto che stavamo sforando i PM 2.5. Ci sono molte cose che ci chiediamo in primis perché il Comune non mette altre stazioni? Perché tutto ciò non è considerato un tema fondamentale per la nostra sopravvivenza? Perché non se ne parla?

Non siamo più disposti a scendere a compromessi, soprattutto per quanto riguarda la salute e il nostro futuro, questo è uno dei motivi per cui scenderemo in piazza a Gorizia e in tutto il mondo il 3 marzo, continueremo a chiedere azioni urgenti finché avremo voce.
Se volete sapere gli altri motivi per cui scioperiamo, seguite la rubrica.

Elena Fracas, 18 anni e Anna Postorino, 24 anni, attiviste di Fridays For Future Gorizia, un movimento intersezionale e internazionale che lotta per la giustizia climatica e sociale, chiede ai governi di tutto il mondo di attuare immediatamente la transizione ecologica.

Nella foto: lo Sciopero per il clima a Gorizia nel marzo 2022

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