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Proroga concessioni balneari, preoccupazione a Grado: «Serve norma ad hoc»

L'incontro

Proroga concessioni balneari, preoccupazione a Grado: «Serve norma ad hoc»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 09 Mar 2023
Copertina per Proroga concessioni balneari, preoccupazione a Grado: «Serve norma ad hoc»

Sul tema pesano dodici anni di mancato riordino della materia, «Fvg può essere regione apripista».

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Desta preoccupazione anche a Grado la notizia della bocciatura riguardante la proroga delle concessioni balneari dopo la sentenza del Consiglio di Stato. In sostanza, i giudici hanno dichiarato inammissibile quanto previsto nel decreto Milleproroghe approvato dal Parlamento. Il caso è scoppiato partendo dall’esame di un caso avvenuto a Manduria, in provincia di Taranto. Qui il comune pugliese, nel 2020, le aveva prorogate fino al 2033 in base a una legge emanata nel 2018.

Di questa materia se n’è parlato pure sull’Isola del Sole durante un’incontro pubblico ospitato al Grad Hotel Astoria dedicato, appunto, alla disciplina delle concessioni demaniali marittime. In sala erano presenti l'assessore regionale al patrimonio Sebastiano Callari, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il sindaco di Grado Claudio Kovatsch, il professor Stefano Zunarelli ordinario di diritto alla navigazione all'Università di Bologna, il presidente di Federbalneari Italia Marco Maurelli, il senatore Roberto Marti e l'assessore comunale all'urbanistica Dario Danese. A moderare l’incontro è stata Raffaella Fiormaria Marin, assessore comunale alla sanità. 

“Abbiamo bisogno di tempo per capire come organizzare le gare per le concessioni demaniali – sono le parole dell’assessore regionale Callari – e riscontriamo un evidente problema di competenze su questa materia”. La sentenza del Consiglio di Stato è quindi risultata, secondo Callari, preventiva in quanto il Milleproroghe non era ancora passato in parlamento.

C’è quindi la necessità di una norma semplificativa per l’aggiudicazione delle concessioni, magari una norma regionale in linea con le richieste dell’Europa”, ha altresì proposto l’assessore al patrimonio del Fvg. Il professor Stefano Zunarelli ha poi parlato della Legge 14 del 24 febbraio scorso e comunicato la proroga al 27 luglio prossimo della mappatura delle concessioni. Inoltre Zunarelli ha messo a conoscenza dei presenti dell’ulteriore proroga prevista: quella con scadenza al 31 dicembre e riguardante i manufatti amovibili installati sulle spiagge. “È stata inoltre fissato per 31 dicembre 2025 – sempre il professore universitario – il termine per la proroga del completamento di tutte le procedure”. 

Due sono, quindi, gli aspetti critici ravvisati. Il primo, quello delle proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime in essere: esse sono in contrasto con la disciplina europea. Il secondo, è quello rappresentato dai compiti del Tavolo Consultivo istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Siamo di fronte a dodici anni di mancato riordino della materia, questa è un’ulteriore procedura d’infrazione in atto”, così il presidente di Federbalneari Italia, Marco Maurelli, il quale ha dichiarato che è necessaria una riforma del regime concessionario italiano e che la Regione Friuli Venezia Giulia potrebbe esserne l’apripista. Inoltre per Maurelli vanno rivisti in maniera speciale il Codice della Navigazione e gli articoli 18 e 37 della legge organica, bisogna scrivere una nuova legge attuativa ed è necessario un tavolo di confronto al Mef sulla revisione dei canoni. 

È toccato poi al senatore leghista Marco Dreosto presentare il collega Roberto Marti che si è fatto portavoce di un emendamento interlocutorio e propedeutico sul complesso problema che sta colpendo un settore cruciale del Paese. Marti è stato il primo firmatario di questo emendamento risolutivo in grado di dare delle indicazioni agli amministratori locali e agli attori economici interessati. La Lega ha per il momento vinto la sua battaglia con la nuova proroga delle concessioni balneari di un altro anno, una mossa che rimette tutto in gioco.

L’emendamento del senatore salentino ha quindi trovato accoglimento. Esso prevede la convocazione di un tavolo tecnico, la mappatura delle risorse a disposizione e l’alleggerimento dei sindaci dal peso di dover far sopportare ulteriori difficili lungaggini amministrative. Infine, tra le regole da rivedere, per l’assessore gradese all’urbanistica Danese, ci sono: i canoni, la dimensione dei lotti, l’interazione tra gli attori di sistema, la valorizzazione degli obiettivi delle politiche sociali da attuare per lo sviluppo e l’innovazione dell’ “istituto” della concessione stessa.

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