Il no-green pass De Marco candidato a Gorizia: «In gioco la nostra libertà»

Presentato il settimo candidato, 32 nomi in lista. Idee su sanità, no all'ascensore del castello.

C’è una novità nello schieramento dei candidati alle elezioni comunali di Gorizia. In corsa, infatti, ci sarà anche Mario De Marco, portavoce del sindacato di polizia Lo scudo che nell’ultimo anno si è distinto per la netta contrarietà al green pass. Oggi ha presentato la lista "De Marco per Gorizia". Un ulteriore esponente della galassia contraria alle misure del governo durante la pandemia, così come si sono espressi gli altri candidati - e attuali consiglieri comunali - Serenella Ferrari e Franco Zotti. Con lui, ci saranno 32 nomi, tra i quali quello dell’ex aspirante sindaco Franco Bertin (Movimento popolare degli italiani di Gorizia).

“Non voglio essere tacciato come no vax - premetto De Marco - ma sono contrario al green pass. Appartengo a una generazione che ha letto diario Anna Frank, oggi vedo messo in discussione tutto il mondo in cui ho creduto. Ho fondato un mio canale per dare voce a chi non è stato ascoltato”. Oltre alle tematiche nazionali, il sindacalista guarda anche al locale, a partire dal tema sanità. In questo senso, “vogliamo creare polo unico per Gorizia e Nova Gorica, l'ex ospedale può diventare una cittadella ospedaliera e universitaria per rendere di nuovo la città il centro della provincia”, portando studenti e professionisti anche da Lubiana.

Il sito, già a suo tempo, “era in una zona fuori dal traffico cittadino”. Inoltre, il gruppo è contrario “all’ascensore del castello, bisognerà capire cosa fare di questo progetto”. Tra le idee avanzate, anche quella di inserire un “servizio carrozze utilizzando mano d’opera locale, per salire con i calessi attraverso via Rastello. Magari a chiamata o per i gruppi organizzati, come le scuole”. C’è poi la proposta di una moneta comunale, da spendere negli esercizi commerciali cittadini, mentre il focus principale è quello di dare lavoro ai disoccupati.

Il fatto che ci siano più candidati no green pass, comunque, fa temere una dispersione di voti. “Io sono stato tra gli organizzatori dello sciopero del 15 ottobre, quella è stata la data spartiacque. Io non sono fascista, ma il movimento si distingue tra chi c’era dentro prima della marcia su Roma, e ha fatto la rivoluzione fascista nel bene e nel male, e chi è entrato dopo. Gli altri candidati erano al governo della città, non mi risulta abbiano fatto qualcosa in questo senso. A Monfalcone, nonostante Cisint sia sì-vax, ha aiutato con i tamponi. Dobbiamo essere uniti, è in gioco la nostra libertà”.

Il candidato, infine, rivela che “abbiamo cercato di unirci con altri partiti, ma ci sono stati discorsi ‘romani’ che non ce l’hanno permesso”.

In lista, oltre ai già citati, ci sono: Mauro Larise, Stefano Fain, Massimiliano Carli, Franco De Colle, Monica Paoletti, Roberto Leban, Antonella Fumiato, Mariangela Piras, Manuela Giannini, Sara Vidoz, Marco Piani, Maurizio Ferligoi, Robert Vurchio, Sabrina Di Bert, Giorgia De Colle, Angelo Accaino, Massimiliano Paoletti, Salvatore Recupero, Claudio Zufferli, Laura Marchesan, Roberto Bortolotti, Iris Bari, Pieranna Deriu, Francesca Zucconi, Fabio Maurutto, Caterina Andreatta, Maria Modesta Tolot, Massimiliano Donadel, Mariacristina Famea, Giovanni Gri e Claudia Blasig.

Nella foto, la protesta di De Marco fuori dalla caserma Massarelli contro il green pass in mensa.

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