la protesta
Ancora nessuna risposta sulla Biblioteca Isontina, scatta lo sciopero

I dipendenti rimasti saranno lunedì nel chiostro, appello alla cittadinanza.
I dipendenti della Biblioteca statale Isontina di Gorizia incroceranno domani le braccia. Una decisione presa dai sindacati dopo l’ennesima mancata risposta da parte del ministero della cultura alle loro richieste sul futuro dell’istituzione, che rischia di rimanere senza forze dal primo luglio. Quel giorno, infatti, andrà in pensione anche l’ultimo bibliotecario, dopo che già nelle scorse settimane si sono ritirati per limiti di età diverse figure amministrative, a partire dalla reggente Angela Polo.
L’arrivo del direttore pro tempore Luca Caburlotto è stato un primo passo in avanti, ma per le sigle non è sufficiente. Da mesi, Cgil Fp, Cil Fp, Uil Pa e Unsa Confsal hanno scritto al dicastero per chiedere provvedimenti urgenti, pena la chiusura costretta dei servizi. Il tutto nell’anniversario dei 200 anni della biblioteca e all’alba della Capitale europea della cultura 2025. “Le autorità competenti non sembrano interessate dal problema - attacca Enrico Acanfora (Unsa Confsal) - concentrate solo su voti e campagna elettorale”.
Da qui, la decisione di mobilitarsi ancora una volta, questa volta con uno sciopero generale. Domani, lunedì 20 giugno dalle 10 alle 12, il personale si ritroverà nel cortile interno dell’ex Seminario Werdenbergico per protestare. Azione che i rappresentanti dei lavoratori hanno aperto anche alla cittadinanza, diffondendo in città circa 600 volantini per invitare la popolazione a prendere parte alla manifestazione. Un sit-in che punta a fare pressione sulle istituzioni, dopo diverse interrogazioni in merito presentate in Parlamento.
Dal canto suo, Caburlotto ha già annunciato alle stesse sigle l’intenzione di recarsi a Roma, per chiedere direttamente al ministero un intervento. A fine marzo, sono stati assegnati nuovi funzionari ad alcune realtà culturali statali in Friuli Venezia Giulia, escludendo però Gorizia. Una notizia che ha scatenato l’ira dei sindacati, affiggendo un primo striscione di protesta. Ora si arriverà a incrociare le braccia, nell’attesa che possano arrivare risposte chiare prima di luglio. Se così non fosse, tutti i servizi dovranno essere definitivamente sospesi.
Acanfora punta il dito anche verso la Regione, contatta anche lei dalle parti sociali per attivarsi sul tema. "Abbiamo scritto al presidete Fedriga - spiega - ma ad oggi non ci ha mai risposto". Tra i documenti conservati in via Mameli, di particolare interesse sono le sezioni Studien, Slavica e di Storia Patria con antichi testi nelle lingue tedesca, slovena e italiana. L'Isontina, oltre ad essere biblioteca statale, funge anche da polo civico, portando così a un azzeramento delle attività anche in questo senso qualora non fosse possibile più garantire il regolare servizio al suo interno.
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