Natale fuori casa o in famiglia? Ecco come si stanno organizzando gli universitari a Gorizia

Natale fuori casa o in famiglia? Ecco come si stanno organizzando gli universitari a Gorizia

Le scelte degli studenti

Natale fuori casa o in famiglia? Ecco come si stanno organizzando gli universitari a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 07 Dic 2020
Copertina per Natale fuori casa o in famiglia? Ecco come si stanno organizzando gli universitari a Gorizia

Con il divieto di uscire dalla regione dopo il 21 dicembre, molti studenti universitari si stanno organizzando per tornare a casa o rimanere in città.

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Le imminenti vacanze di Natale sono già state segnate dalle nuove norme restrittive varate dal governo, per limitare la diffusione del Covid-19. In un contesto così diverso rispetto agli altri anni, anche gli universitari che vivono a Gorizia da fuorisede si sono ritrovati davanti a una scelta: tornare a casa prima del 21 dicembre, quando non ci si potrà più spostare da una regione all’altra, o trascorrere le festività in città? Domanda a cui ormai molti si sono già dati una risposta, soprattutto dopo le novità annunciate dal premier Conte.

Va detto che già da settembre, tanti studenti hanno deciso di non trasferirsi nel capoluogo isontino, visto che la maggior parte dei corsi delle università di Udine e Trieste si sarebbe comunque tenuta online. Nella Casa dello studente di via Mazzini (nella foto), comunque, ad oggi ci sono _ persone, che stanno pianificando le settimane da qui all’inizio della sessione invernale di esami. Tra chi ha deciso di rincasare c’è Federica Gallus, 25 anni e originaria di Orosei, in Sardegna; iscritta al primo anno della magistrale in Diplomazia e Cooperazione Internazionale dell’ateneo giuliano, ha già pianificato una “tabella di marcia”.

“Torno a casa il 20 dicembre - spiega -, proprio il giorno prima del divieto. In realtà è stata una coincidenza, perché all’inizio pensavo di rimanere a Gorizia, ma alla fine ha prevalso la voglia di stare con i miei cari. Non so quando tornerò in Friuli, però, perché aspetto di vedere come si evolverà la situazione, soprattutto per esami e lezioni”. Sicuramente saranno delle festività diverse: “Sono abituata ai grandi pranzi di famiglia. Ora, invece, saremo solo io, mia sorella e i miei genitori”. Mettersi in viaggio comporta inevitabilmente dei rischi contagio, però, per cui si è già attivata per potersi sottoporre a tampone una volta tornata sull’isola ed evitare ogni possibile preoccupazione.

Chi invece rimarrà nella struttura universitaria è Hugo Ghangouk, 25enne studente al terzo anno di Architettura. Proveniente dal Camerun, per il giovane è infatti già problematico tornare a casa normalmente, con l’attuale emergenza sanitaria ancora di più. Motivo per il quale trascorrerà Natale e Capodanno a Gorizia. “Per me, come per molti studenti fuorisede provenienti dall’Africa, è molto difficile rincasare per le feste - racconta -. Sono da due anni in Italia e non sono ancora mai tornato. Per questo periodo, spesso l'Ardiss mette a disposizione degli studenti un edificio a Trieste”. In ogni caso, la Casa di via Mazzini non chiuderà.

Fuori da essa vive Emanuele Leone, 21enne iscritto a Scienze Internazionali e Diplomatiche, nonché vicepresidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Trieste. Natio di Pescara, vi tornerà già nelle prossime settimane: “Tornerò a casa dopo aver sostenuto i preappelli degli esami di dicembre, così come faranno molti dei miei colleghi, per passare le vacanze natalizie in famiglia”. Sua compagna di corso è Camilla Motta, 23enne di Roma, anch’essa in partenza: “La difficoltà maggiore è stata aspettare le novità del governo, altrimenti avrei acquistato prima il biglietto del treno a un prezzo più basso”.

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