Mossa come punto di snodo ferroviario per scoprire il Collio, l'obiettivo della sindaca Emanuela Russian

Mossa come punto di snodo ferroviario per scoprire il Collio, l'obiettivo della sindaca Emanuela Russian

Alla scoperta del territorio

Mossa come punto di snodo ferroviario per scoprire il Collio, l'obiettivo della sindaca Emanuela Russian

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Nov 2020
Copertina per Mossa come punto di snodo ferroviario per scoprire il Collio, l'obiettivo della sindaca Emanuela Russian

La riapertura dell'ex stazione dei treni è solo uno degli obiettivi per il rilancio turistico dell'area, nell'agenda della prima cittadina.

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Posto all’immediata periferia di Gorizia e anello di congiunzione tra la città e il Collio, Mossa è un paese che sta cercando sempre di più di far valorizzare le proprie peculiarità territoriali. In questo senso sta lavorando il sindaco Emanuela Russian, 49 anni, al suo primo mandato dopo l’elezione nel maggio dell’anno scorso. Dopo appena sei mesi dall’insediamento è arrivata l’emergenza sanitaria che ha subito messo alla prova la nuova giunta. Una sfida che, conferma la stessa prima cittadina, è stata affrontata anche grazie al senso di responsabilità della comunità.

Se dal punto di vista del rispetto delle regole non ci sono stati grossi problemi, questi sono sicuramente emersi a causa della scarsità di negozi nel paese, costringendo molti residenti a far riferimento a quelli dei centri limitrofi. “Da qui sono nate tutte le domande legittime sull’uscita dal territorio comunale - spiega Russian -, per capire se si trattava di acquisiti essenziali o meno”. In zona, infatti, si contano poche attività di prossimità, tra cui la panetteria che è diventata un vero e proprio punto di riferimento durante il primo lockdown, e le due bancarelle del mercato settimanale, che hanno raddoppiato il loro orario in quelle settimane.

La ripartenza a settembre delle attività scolastiche è stata certamente segnata dalla “corsa” per completare i lavori di efficientamento energetico nelle elementari, svolto durante la pausa estiva. “Siamo arrivati un po’ con l’acqua alla gola - ammette la prima cittadina - per terminare il cantiere, oltre al fatto che, dopo pochi giorni dell’avvio, abbiamo dovuto sospendere nuovamente tutto per il referendum sul taglio dei parlamentari”. A parte questo, comunque, non sono emersi particolari disagi nelle tre strutture presenti in paese: asilo nido, scuola materna ed elementare. “Per adesso non abbiamo avuto nemmeno un positivo al loro interno, così che le lezioni sono sempre continuate”.

Sul fronte delle attività economiche, la carenza di realtà nel comune certo si fa sentire, tanto che manca perfino un’edicola. Per sopperire un po’ a questo, certamente può aiutare un aumento dei collegamenti del trasporto pubblico con Gorizia: “Ad oggi abbiamo una rete che ci collega con la città, che ha un buon servizio negli orari di punti ma forse troppo dilazionato nel resto della giornata”. Mossa, però, guarda con interesse anche ai rapporti con le amministrazioni locali limitrofe: “Insieme ad altri otto comuni, stiamo cercando di far decollare la zona del Collio, perché siamo consapevoli che non si può più fare le cose da soli. Serve una richiesta corale del territorio”.

Proprio per valorizzare l’aspetto turistico, insieme all’omologo di Capriva, Daniele Sergon, è stata avanzata la richiesta alla Regione e Ferrovie di riaprire le rispettive stazioni dei treni: “Non devono più essere considerate solo con la funzione di pendolarità, bensì serve una nuova visione del trasporto su rotaia come alternativa ad altri mezzi di trasporto”. La stazione come punto di snodo per scoprire l’area, quindi, inserendo anche l’interscambio con le piste ciclabili. “Abbiamo spiegato l’idea all’assessore regionale alle infrastrutture, Pizzimenti, ancora prima dell’emergenza sanitaria, che a sua volta ci ha illustrato quella della Regione”.

Questa prevede 25 ciclo-stazioni sul territorio del Friuli Venezia Giulia, tra cui una proprio a Mossa: “Si tratta di box contenenti delle biciclette e io ne vedrei bene uno proprio in prossimità della stazione. Anche perché stiamo riprogettando il percorso che va dal sottopasso che bypassa la ferrovia, fino al collegamento stradale con Farra e Gradisca d’Isonzo. In quest’ottica, diventa centrale per lo sviluppo verso il Collio”. Nel frattempo, proseguono i contatti con Trieste e Ferrovie per la ripartenza della vecchia fermata.

Infine, un tema importante è anche il rilancio della zona industriale, interconnessa con quella goriziana grazie alla 56bis. Dopo il progressivo depauperamento negli scorsi anni, nel prossimo futuro potrebbero cambiare diverse cose: “Ho avuto dei contatti con alcuni gruppi industriali, anche non italiani - conferma il sindaco -, interessati ad investire da noi. Ci sono dei buoni presupposti, da parte nostra c’è tutta la disponibilità a dialogare. Non prevediamo, comunque, un ampliamento dell’area, ma se si dovesse presentare la necessità, valuteremo. Ad oggi, comunque, è essenziale il recupero dell’esistente, perché altrimenti si arriverebbe a problemi di degrado che è meglio evitare”.

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