in consiglio regionale
«Morto in Pronto soccorso a Monfalcone», interrogazione in Regione

Zalukar (Gruppo misto) chiede spiegazioni alla giunta e denuncia le carenze della struttura.
La situazione all'interno dell'ospedale San Polo di Monfalcone torna al centro dell'attenzione del consigliere regionale Wlater Zalukar. L'esponente del Gruppo Misto, in una nota, riporta che "nessuna notizia è trapelata sull’Audit clinico convocato dopo il decesso in corridoio del Pronto soccorso di un paziente entrato alle 12.41 e rinvenuto in arresto alle ore 22.23 del primo febbraio scorso". Per questo, il membro dell'Aula ha presentato un'interrogazione per chiedere chiarimenti sull'iter di soccorso.
Zalukar ha chiesto anche delucidazioni sull'assistenza "del paziente e quali misure si intendono assumere per migliorare da subito la sicurezza della struttura, a tutela dei pazienti e a salvaguardia degli operatori sanitari, esposti a ritmi di lavoro insostenibili e a pesanti responsabilità. Il Pronto soccorso di Monfalcone soffre da tempo di carenza di personale e di problemi organizzativi a cui conseguono". Il consigliere elenca in particolare le "lunghe attese al triage, anche per i codici gialli".
Il componente della minoranza rimarca anche la "difficile sorveglianza dei malati; le prolungate soste dei pazienti in Pronto soccorso, sia in attesa di ricovero, sia in attesa di dimissioni 'protette'; e la mancanza di una rigorosa separazione dei percorsi/aree Covid e no-Covid. In sintesi, un iperaffollamento del Pronto soccorso che influisce negativamente sui tempi di diagnosi e terapia e sulla sorveglianza/osservazione dei pazienti, e per tacer del rischio contagio".
"La carenza di professionisti e le inadeguatezze logistiche - incalza - avrebbero dovuto suggerire azioni sull’organizzazione, ma piuttosto che assumere misure idonee a detendere la pressione sul Pronto soccorso si è preferito scaricare su questa struttura le problematiche Covid dell’intero ospedale, facendo trasferire qui i malati ricoverati nei vari reparti qualora risultanti positivi al Covid". In questo modo, la struttura si è trovara "a dover ospitare e assistere pazienti infetti già ricoverati in ospedale".
Una situazione "che ha verosimilmente contribuito ad accrescere la confusione. Ma pare che dopo l’Audit almeno almeno questo problema sia stato risolto. Già lo scorso anno avevo richiamato l’attenzione sulle criticità del Pronto soccorso, con un’interrogazione in merito ad un’anziana signora rimasta per un intero pomeriggio abbandonata a se stessa, con un esito per fortuna non infausto, ma che avrebbe dovuto suonare come un campanello di allarme".
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