Morsolin chiede più sobrietà al Comune: «Per Natale già spesi 100mila euro»

Per la consigliera alcune azioni sono «irresponsabili guardando ai cambiamenti climatici e alla situazione economica».

“Alcuni giorni fa l'assessora Cauci dava grande enfasi all’autorevole riconoscimento dell’Asproflor, che ha conferito al comune di Monfalcone il “bollino” comune fiorito. L'assessora si soffermava anche sulla particolare condizione in cui si è svolto il sopralluogo della giuria, la fine dell’agosto più siccitoso e torrido degli ultimi decenni. Si parlava di un grande risultato ma nulla si diceva dei soldi e dell'acqua spesi per riempire ogni angolo della città con fiori e fiorellini”. A lanciare la provocazione è la consigliera di minoranza in consiglio comunale a Monfalcone, Cristiana Morsolin.

“Se si pensa però un po’ più a fondo, non si può non vedere come la nostra società sia diventata incoerente: da un lato c’è chi continua a non vedere i segni dei cambiamenti climatici e promuove campagne idrovore nel pieno delle siccità (tanto il mio rubinetto funziona ancora), dall’altro c’è chi guarda con apprensione motivata ai segni che la Terra ci sta lanciando sempre più chiaramente. Ci si sarebbe aspettato, da un’associazione nazionale e dallo stesso Comune, maggiore attenzione alle tipologie di piante usate per adornare le aiuole, promuovendo quelle a bassa richiesta di acqua, ad esempio. Invece no, piantine e fiorellini che vengono cambiati non appena smettono di fiorire come dice l'assessora all'ambiente stessa. Stesso ragionamento per la pista di ghiaccio e l’ostentazione di luminarie in un momento in cui, per garantire la regolare erogazione di energia elettrica, sono state riattivate le centrali a carbone e i monfalconesi hanno ripreso a respirare i fumi della centrale nel silenzio totale dell'amministrazione comunale”.

“La sensazione che abbiamo è che pochi potenti, appoggiandosi vicendevolmente in memoria di un “favoloso” passato, agiscano irresponsabilmente creando situazioni che nel lungo periodo porteranno un ulteriore danno per l'ambiente e per tutti noi”, così ancora Morsolin.

“Per Natale continueremo a spendere come delle cicale, solo per le luminarie e Albero di Natale in piazza siamo già oltre i 100mila euro di spesa e aspettiamo il conto per la pista di ghiaccio, dimenticando che c'è chi non arriva a pagare le bollette a fine mese e che la Terra ha una data di scadenza se non cominciamo ad invertire la rotta”, conclude Morsolin.  

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