Morsolin attacca le spese pubblicitarie del Comune. Cisint difende: «Nessun incremento della povertà»

Morsolin attacca le spese pubblicitarie del Comune. Cisint difende: «Nessun incremento della povertà»

Lo scontro

Morsolin attacca le spese pubblicitarie del Comune. Cisint difende: «Nessun incremento della povertà»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 19 Dic 2022
Copertina per Morsolin attacca le spese pubblicitarie del Comune. Cisint difende: «Nessun incremento della povertà»

La consigliera stigmatizza anche la spesa sulla vigilanza privata, «meglio la sicurezza sociale».

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“Il problema della povertà e della situazione economica delle famiglie non è un problema che si scopre oggi, ma è presente già da dopo l'inizio della pandemia. Nella nostra società il sistema di aiuto deve avvenire prima di tutto attraverso le istituzioni che grazie alla tassazione possono avere gli strumenti per fornire gli aiuti necessari. Purtroppo, a Monfalcone l'amministrazione attuale sembra preferire altre voci di spesa, trovandosi a fine anno a dover chiedere ai privati un sostegno per chi è in difficoltà”.

Così accusa La Sinistra per Monfalcone dalla voce di Cristiana Morsolin. Che prosegue: “Che la risposta del mondo del volontariato e anche del sistema dei supermercati sia stata buona e tempestiva lo sappiamo conoscendo il nostro territorio che da sempre supporta chi è in difficoltà, ma crediamo che in una condizione particolare come questa, un'amministrazione che spende 220mila euro di soldi pubblici in pubblicità nel solo anno 2022 non possa poi mancare di programmazione proprio sul sociale. Per non parlare dei servizi di vigilanza e custodia per cui questa amministrazione ha già speso nel 2022 (fino a novembre) 80mila euro in più del 2021, da 171mila euro a 254mila.P parliamo di soldi di cassa cioè effettivamente spesi per quelle voci”.

“I dati sulla spesa che forniamo sono pubblici e li abbiamo trovati su un sito governativo "soldipubblici.gov.it" che riassume tutte le spese per argomento di ogni singolo ente. L’assessora Garimberti, ci dice che a fronte delle difficoltà di reperire generi di prima necessità non trova di meglio da fare che scrivere ai supermercati per avere delle donazioni. Ci piace ricordare che l'Emporio della Solidarietà nasce da una collaborazione tra il Comune di Monfalcone, Ater e Caritas già nel lontano 2015, per dare risposte strutturali ai cittadini in difficoltà, per rappresentare un impegno diretto della amministrazione proprio di fronte all'avanzare della nuova povertà”, così ancora Morsolin.

“Continuiamo ad essere convinti, e purtroppo i dati ci danno ragione, che la strada della sicurezza sociale sia preferibile a quella del controllo e della repressione, e parte dei soldi spesi in vigilanza privata potevano essere ben spesi in servizi di supporto alla cittadinanza più bisognosa. Ci auguriamo per il futuro che i soldi pubblici vengano spesi prima di tutto per le persone. Un po' meno apparenza e un po' più di sostanza. Soprattutto a Natale”, conclude La Sinistra.

Dal canto suo, Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, ribatte come “i dati forniti da La Sinistra riguardano il Basso Isontino nella sua complessità, in quanto noi non abbiamo alcun incremento di povertà perché provvediamo con immediatezza a verificare tutte le situazioni”.

“Non abbiamo più, come ai tempi della gestione dell’assessore Morsolin, persone che dormono nei garage in quanto, già dal 2017, abbiamo risolto varie situazioni. Così come abbiamo affrontato subito i problemi delle spese condominiali e del costo delle bollette. Noi facciamo una puntuale verifica chiamando a casa le persone, compresi gli ultrasettantenni, avendo una mappatura molto aderente alla realtà. È difficile che si nascondano sacche non conosciute”, ancora Cisint.

“Questo fa ampliare la base ma non ci sono numeri cresciuti, in quanto le situazioni sono state affrontate alla radice. Il compito dei consiglieri comunali – conclude il sindaco – è quello di verificare, non sparare basandosi sui titoli dei giornali”. 

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