i dati
La morsa della denatalità su Turriaco, «ragionare su futuro delle scuole»

A fronte di otto nuovi nati, sono 36 i residente morti quest'anno ma si perde solo un abitante. Il vicesindaco Nicola Pieri: «Il numero dei residenti tiene».
Chiude in calo, anche se con un solo abitante in meno, il bilancio degli abitanti del comune di Turriaco. Secondo quanto rilevato dai servizi demografici del comune, nell’anno 2023 sono nate 8 persone e morte 36, con una differenza di -28. 161 sono gli immigrati mentre coloro che se ne sono andati dal comune sono 134, constatando, dunque, un +27. Sono 1300 le famiglie residenti in comune, invariate da inizio anno, mentre al 31 dicembre tre sono state le convivenze registrate.
In totale sono 201 gli stranieri residenti nel comune, di cui 93 femmine e 108 maschi, la cui componente maggiore arriva dalla Macedonia del Nord con 35 residenti, seguiti dalla Bosnia-Erzegovina con 32, il Kosovo con 21 e la Romania con 19. In un anno sono stati celebrati 20 matrimoni di cui dieci con rito civile, due con rito civile in un altro comune e otto in parrocchia. Una è l’unione civile registrata mentre, sull’altro piatto della bilancia, una separazione e sei divorzi. Infine, tre le cittadinanze acquisite nel 2023.
“Quanto emerge – rileva il vicesindaco Nicola Pieri – è la conferma della forte denatalità, con soli otto nati. Ancora quest'anno le iscrizioni alle scuole, a partire dall'infanzia, dovrebbero tenere, ma poi con questi numeri credo sarà necessario avviare alcune discussioni in merito”. In ogni caso “il numero dei residenti tiene: le poche nascite, a fronte dei maggiori decessi, sono compensate dal positivo tasso immigratorio, che fa mantenere costante il numero dei residenti. Segno di un paese attrattivo, dotato di tutti i servizi indispensabili e dalla buona qualità della vita".
"La percentuale degli stranieri resta stabile al 7%, con forte componente balcanica (bosniaci, kosovari e romeni soprattutto), famiglie legate alle attività artigiane, manovalanza edile e indotto Fincantieri, e ai servizi alla persona, colf e badanti”, conclude Pieri.
Foto Fabio Bergamasco
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