A Moraro la festa di cento anni di calcio, «squadra simbolo del paese»

A Moraro la festa di cento anni di calcio, «squadra simbolo del paese»

la celebrazione

A Moraro la festa di cento anni di calcio, «squadra simbolo del paese»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 27 Mag 2023
Copertina per A Moraro la festa di cento anni di calcio, «squadra simbolo del paese»

Questa mattina il ricordo dei lunghi anni di storia e di chi non c'è più, questa sera il concerto rock alle 21 con la band Baulé al campo sportivo.

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Entra nel vivo la tre giorni di festeggiamenti per i cento anni del Moraro calcio, che quest’anno ha celebrato l’importante traguardo davanti a tifosi, ex calciatori e dirigenti sotto il tendone del chiosco. In via Ciso Tuni, dedicata proprio a uno dei tre fondatori del club, la comunità si è ritrovata per ricordare un secolo di sport e i suoi protagonisti, che si sono intrecciati inevitabilmente con la storia e la vita del piccolo borgo. Una mattina iniziata con l’omelia di don Ugo Bastiani, storico calciatore, dopo la visita in cimitero.

Il sacerdote, infatti, ha calcato a lungo i campi di calcio a livello amatoriale, pagando anche con l’espulsione dal seminario questa sua passione. Come rilevato da lui stesso, “ogni pese si identifica nel campanile, nella chiesa e nel campo di calcio. L’identità di un paese è la sua squadra”. Proprio a Moraro, Bastiani ha disputato diverse gare in carriera, elogiando l’unità di quelle formazioni anche se non erano le più forti in assoluto, a partire da quella prima partita disputata alla fine degli anni Settanta.

Non ha però risparmiato critiche allo sport odierno, soprattutto nei confronti dei genitori tifosi: “Non mi identifico più nel calcio di oggi. Non voglio avere genitori sul campo, perché sono tutti allenatori, presidenti e maestri. Non mi piace la volgarità delle mamme soprattutto”. Anche se è da tempo che ha smesso di allenare o vestire i panni da dirigente, ha annunciato di essere disponibile a dare una mano nella prossima annata a Moraro, se l’Unione Friuli Isontina di Capriva che gioca qui con le giovanili avesse bisogno.

“Non sono i soldi - ancora il don - ma è la gioia di stare insieme a fare la squadra”. Concetto ripreso nei saluti e discorsi delle autorità, che hanno visto alternarsi il presidente della V commissione regionale (nonché cittadino morarese) Diego Bernardis, il sindaco Lorenzo Donda e Gastone Giacuzzo, consigliere della Lega nazionale dilettanti di Gorizia. A ripercorrere ancora la storia della società, dopo l’incontro di giovedì sera con Roberto Collini e Bruno Pizzul, è stato il presidente Claudio Soglia.

“Durante e dopo la Prima guerra mondiale - ha introdotto -, i ragazzini di Moraro guardavano i soldati inglesi giocare a calcio durante il riposo”. Da lì, è iniziata a nascere la passione per il tirare calci a un pallone, in un’Italia segnata ancora dalle ferite della guerra. L’assenza di altre discipline in zona ha fatto sì che la squadra diventasse epicentro del ritrovo dei giovani, costituendosi come unica realtà calcistica nel corso degli anni Venti - inizialmente c’erano l’Aurora e l’Internazionale - vincendo nel 1927 il titolo regionale.

Una vetta, quella, mai più raggiunta con la partecipazione alla fase Interregionale. Soglia ha quindi rimarcato l’apporto dato dalle diverse anime che sono passate da qui, rivendicando che “i bilanci del Moraro sono sempre stati apposto”. Parole rivolte in particolare alla delegazione della Lnd presente, auspicando meno carichi e oneri per le piccole realtà sul fronte economico e burocratico. Quindi il commento sulla prossima riorganizzazione dei campionati: “Bene ma sarebbe stato meglio farla prima, meno dolorosa”.

La mattinata è stata l’occasione per consegnare diversi riconoscimenti alle colonne del club, sia presenti che in loro memoria. Tra questi, una targa è andata alla famiglia de Visintini, che concesse il primo campo da gioco, ricordando anche i due compianti ex presidenti Mario Mattiazzi e Adriano Battiston, insieme agli altri sei ancora in vita. Particolare ringraziamento anche a Eliano Scatena, ex calciatore arrivato per l’occasione dall’Abruzzo. La festa proseguirà fino a stasera, con il concerto alle 21 della band Baulé, con Emma Salerno.

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