il progetto
Monumenti e tracce della Grande guerra, Ronchi interviene sul suo Carso

Con 200mila euro, il Comune interverrà tra Selz e Vermegliano per la sua parte di progetto legata al nuovo Parco internazionale della memoria.
Anche Ronchi dei Legionari rientra nel progetto sovracomunale, del valore di circa 8 milioni di euro finanziato dalla Regione, per progettualità di carattere ambientale, dell’innovazione sociale e di quello culturale e turistico. Si tratta del Parco internazionale della memoria, presentato a fine 2023 e che vede come capofila il Comune di Monfalcone. Sono compresi anche i territori di Doberdò del Lago, Duino Aurisina e Fogliano Redipuglia.
«Si tratta di un importante progetto che rimarca la sinergia tra diversi comuni e la capacità di poter creare nuove strategie di sviluppo territoriale – commenta il sindaco di Ronchi, Mauro Benvenuto - a disposizione del nostro Comune avremo la somma di 200 mila euro che saranno destinati a ripristinare le condizioni di sicurezza per la messa a disposizione e della fruibilità delle testimonianze monumentali della Grande Guerra».
Cosa verrà fatto?
L’intervento riguarda la rigenerazione e la riqualificazione delle aree monumentali della Grande guerra, nonché la ristrutturazione e il riuso dei manufatti più recenti, che diventeranno luoghi ed elementi di un unico percorso storico archeologico intercomunale di visita e di fruizione di grande suggestione esteso in tutto l’ambito dei cinque comuni partecipanti.
L’intervento sulle Zone monumentali di Ronchi si integrerà e coordinerà con gli altri interventi complessivi del progetto, in considerazione che ciascuno di questi risulta complementare e necessario alla realizzazione del Parco, rispondendo alla volontà di ricomporre unitariamente un'area destinata alla tutela e valorizzazione di un contesto di risorse culturali e storico-archeologiche. Il tutto inteso a ottimizzare le più ampie possibilità di accessibilità di questo patrimonio importante per l’intero Friuli Venezia Giulia.
I segni della Grande guerra
L’area carsica di Ronchi dei Legionari è uno degli elementi distintivi della zona ed è stato il terreno simbolo della Grande Guerra, teatro di violenti scontri tra l’esercito italiano e quello austroungarico. Si possono infatti osservare numerose testimonianze delle prime Sei Battaglie dell’Isonzo, un ciclo di operazioni che costò la vita a diverse migliaia di soldati di entrambi gli eserciti e una fitta rete di manufatti militari realizzati a fini difensivi dall’esercito italiano dopo l’agosto 1916. In particolare le colline sovrastanti il paese di Selz
custodiscono un ricco patrimonio di testimonianze della conflitto.
Sono presenti trincee, ricoveri, caverne, postazioni d'artiglieria contraerea, incisioni inneggianti alla pace o al fiero slogan "di qui non si passa", scritte siglate da vari reparti, il monumento dedicato agli ufficiali siciliani del 76esimo Reggimento Fanteria, la Brigata Napoli, i sottotenenti Geraci e Guccione - entrambi decorati di medaglia d’oro al valor militare - la targa posta in ricordo di Mario De Carolis e quella affissa dalle reclute del 1897.
Si tratta del cuore dello scacchiere del primo anno di guerra, che attiene alle drammatiche vicende occorse per la conquista di Quota 70 e della Trincea a Zeta. L’intervento consentirà di far emergere e valorizzare i segni individuabili sul terreno, riconoscendo le primissime fortificazioni campali italiane, le posizioni difensive imperiali e i trinceramenti ultimati dal Regio Esercito dopo la "definitiva" presa di queste insanguinate alture.
Su cosa si interverrà?
Le operazioni di recupero, restauro e di ripristino delle condizioni di sicurezza riguarderanno il monumento ai Fanti di Selz, al sottotenente Ugo Polonio a Vermegliano, alla Brigata Pinerolo a quota 55, ai sottotenenti Geraci e Guccione posto a Quota 70, delle trincee e delle iscrizioni sul Monte Cosich e sul Monte Sei Busi. Sono previsti anche l’identificazione e il censimento delle epigrafi presenti, la sistemazione dei percorsi di accesso, la realizzazione di aree per la sosta e di accesso alle vestigia del 1915-1916 sull'asse tra monte Sei Busi, monte Cosich, monte Debeli cioè il sentiero Cai 80 con le sue diramazioni.
Il risultato previsto
L’intervento consentirà di attuare una rilettura della storia, dando maggiore visibilità a molte testimonianze di altissimo valore altrimenti completamente trascurate e dimenticate. La messa a sistema dei manufatti, la realizzazione dei presidi di visita e l’accessibilità diventeranno una condizione indispensabile per sviluppare la conoscenza di pagine rilevanti della storia europea e favorirne la loro valorizzazione. «Ringrazio i nostri uffici per aver preso in carico questo ulteriore progetto e il Comune di Monfalcone per l’opportunità offertaci nel partecipare – conclude il primo cittadino – è una collaborazione tra diversi comuni che può contribuire a valorizzare ulteriormente le testimonianze del primo conflitto mondiale».
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