La proposta di Forza Italia
Montagne chiuse ma si teme la 'fuga' in Slovenia, Forza Italia chiede più controlli al confine di Gorizia

Il capogruppo di Gorizia, Fabio Gentile, chiede più controlli ai valichi per evitare lo sconfinamento da ambo le parti.
Attivarsi con la Regione e con il ministro Lamorgese per un controllo più rigoroso dei confini cittadini: è quanto chiede il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Gorizia, Fabio Gentile, che nei prossimi giorni indirizzerà in tal senso anche una interpellanza al sindaco Ziberna. "Il dpcm di Natale, in vigore dal 10 dicembre - spiega Gentile - prevede tutta una serie di limitazioni ai viaggi all’estero per i cittadini italiani. Un tanto anche a tutela dei nostri operatori della montagna, che sono obbligati a tenere chiusi gli impianti fino al 7 gennaio mentre quelli della Slovenia potrebbero essere aperti".
"Ma queste ragioni sono assolutamente marginali invece per Gorizia - prosegue il forzista -, che ha un confine aderente ad un’altra città e che potrebbe vedere passaggi di italiani che, al ritorno, dovrebbero essere messi in quarantena secondo le recenti disposizioni. Sia di cittadini sloveni che, nelle more delle loro leggi, possono attraversare i confini per sole due ore alla ricerca di cosiddetti ed ipotetici beni di prima necessità". Gentile invoca quindi la reciprocità: "Se i cittadini italiani non possono attraversare i confini a tutela della salute nazionale, non si comprende perché ciò sia permesso ai cittadini sloveni che hanno pure un Rt notevolmente più alto".
"Diversamente invece - sottolinea ancora il consigliere -, che sia concesso anche ai cittadini goriziani di spostarsi oltre confine per la stessa durata anche per approvvigionarsi di prodotti non reperibili e/o economicamente più vantaggiosi. Non chiedo di ripristinare la propustnica, ma un controllo più serio, efficace ed efficiente a tutti i confini terrestri presenti da parte anche delle nostre forze dell’ordine, a partire dal 10 dicembre. In questo modo, si garantirebbe maggior sicurezza per tutti e permetterebbe di limitare l’inesauribile lavoro dei trafficanti di schiavi della rotta balcanica, consentendo poi di verificare con più attenzione che non ci siano sconfinamenti di italiani alla ricerca di neve, intesa come piste da sci".
La Slovenia si è regolamentata con una divisione nazionale in cinque fasce, da nero a verde, e si è determinata nella fascia più a rischio, con un fermo totale di quasi tutte le attività, anche a significare la pericolosità del contagio. "Non si comprende pertanto come il nostro Paese possa accettare con leggerezza sconfinamenti incondizionati quando invece, a parti inverse dagli sloveni, questo non viene tollerato e le notizie di multe ad italiani 'furbetti', con anche il 'confino' e il divieto di accesso in Slovenia (una sorta di cartellino rosso) non sono mancate. Se diversamente, come temo, tale reciprocità non fosse possibile, allora sarebbe opportuno un controllo congiunto e serio dei confini, onde evitare che il decreto natalizio del governo Conte non sia rispettato e derubricato a barzelletta in sola lingua italiana".

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