LA VISITA
Monsignor Redaelli inviato dalla Santa Sede in visita apostolica a Piazza Armerina: un’indagine per la trasparenza

L'arcivescovo di Gorizia è stato incaricato di fare luce sulla gestione della diocesi del comune siciliano in merito a testimonianze ed accuse di molestie.
La diocesi di Piazza Armerina è sotto la lente della Santa Sede a seguito di una serie di eventi che hanno scosso la comunità ecclesiale locale. Dal 2021 la diocesi intera è coinvolta in un caso giudiziario che riguarda un ragazzo in modo particolare che ha accusato un sacerdote, al tempo seminarista, di aver abusato di lui. A questo si sono aggiunti i racconti di altri due ragazzi che hanno raccontato, anch'essi, di amicizie consenzienti. In questo contesto, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia, è stato scelto per condurre una visita apostolica con l’obiettivo di fare luce sulla gestione della diocesi siciliana. La decisione di inviare un visitatore apostolico è stata presa in seguito al rinvio a giudizio del vescovo Rosario Gisana e del vicario giudiziale della diocesi, Vincenzo Murgano, con l’accusa di falsa testimonianza nel processo legato a don Giuseppe Rugolo. Quest’ultimo è stato condannato dal tribunale di Enna a quattro anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale su minori.
La visita apostolica e i suoi obiettivi
Monsignor Redaelli, stando alle informazioni fornite dal sito d’informazione religiosa Silere non Possum, ha visitato la diocesi dal 15 al 18 gennaio, incontrando prelati, sacerdoti e collaboratori della diocesi, con l’intento di esaminare approfonditamente gli eventi che hanno portato alla situazione attuale. La sua missione non si è limitata a raccogliere documenti e testimonianze ma ha avuto anche l’obiettivo di valutare la condotta e le decisioni prese dai vertici diocesani durante e dopo l’emergere delle accuse contro don Rugolo. Tra i punti di maggiore interesse ci sono i procedimenti seguiti per la gestione delle denunce contro il sacerdote e le eventuali omissioni o ritardi nell’intervenire. Un aspetto particolarmente delicato riguarda le accuse di falsa testimonianza mosse contro il vescovo Gisana e il vicario Murgano. Entrambi avrebbero fornito dichiarazioni considerate mendaci durante il processo contro Rugolo, fatto che ha portato la procura di Enna ad aprire un fascicolo a loro carico.
Il profilo di monsignor Redaelli
La scelta di monsignor Redaelli per questo incarico non è casuale: Redaelli il 25 gennaio 2016 fu inviato come visitatore apostolico nella diocesi di Acqui. Quando monsignor Micchiardi si dimise per raggiunti limiti d'età nel 2018, il presule fu nominato amministratore apostolico fino all'insediamento del nuovo vescovo. Il 29 luglio 2019 è stato nominato dal Papa membro del Collegio per l'esame dei ricorsi in materia di delicta reservata, istituito presso la Congregazione per la dottrina della fede (oggi Dicastero). Pertanto si tratta di una persona competente in materia che ora ha il compito di relazionare alla Santa Sede che vedrà il da farsi.
Il sostegno di Papa Francesco
Da parte sua, Papa Francesco ha sempre mostrato vicinanza a Monsignor Gisana, definendolo un «uomo giusto» e lodandone la fermezza nel resistere alle calunnie. Tuttavia, i recenti sviluppi giudiziari e le ombre che gravano sulla diocesi hanno spinto il Pontefice a ordinare un’indagine più approfondita. Va detto che, come ribadito dallo stesso Silere, «i procedimenti canonici sono insindacabili e sono di esclusiva competenza della Chiesa Cattolica. Per questo motivo, quando il vescovo ha ricevuto questa "notitia criminis" ha valutato - ai sensi del can. 1717 - §1 CJC - che quanto veniva raccontato dal ragazzo era una vendetta».
La posizione della diocesi di Piazza Armerina
L’ufficio stampa della diocesi ha ribadito la fiducia nella giustizia e nella verità, sottolineando che monsignor Gisana sta «affrontando con serenità il procedimento penale». La diocesi ha inoltre espresso piena collaborazione con monsignor Redaelli durante i giorni della visita apostolica, accogliendo con rispetto la sua indagine e fornendo tutti gli elementi necessari per chiarire i fatti.
Le implicazioni della visita
La visita apostolica rappresenta un momento cruciale per la diocesi di Piazza Armerina. Le conclusioni di monsignor Redaelli saranno decisive per delineare la situazione e per stabilire eventuali provvedimenti da parte della Santa Sede: le prossime settimane saranno decisive.
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