Il Monfalconese piange Fabrizio Janke, ‘icona pop’ del mandamento tra entusiasmo nel ballo e una vita sofferta

Il Monfalconese piange Fabrizio Janke, ‘icona pop’ del mandamento tra entusiasmo nel ballo e una vita sofferta

IL DECESSO

Il Monfalconese piange Fabrizio Janke, ‘icona pop’ del mandamento tra entusiasmo nel ballo e una vita sofferta

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 03 Nov 2025
Copertina per Il Monfalconese piange Fabrizio Janke, ‘icona pop’ del mandamento tra entusiasmo nel ballo e una vita sofferta

Si è spento ieri, 2 novembre, a 62 anni. Nota a tutti la sua spontaneità spensierata sulla pista da ballo. La passione per la pesca e le difficoltà nel ricordo affettuoso di chi l’ha conosciuto da vicino.

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Sono molti coloro che non possono dire di averlo conosciuto da vicino, ma hanno incontrato almeno una volta la sua spontaneità, grinta ed energia sulla pista da ballo di feste pubbliche, concerti e sagre del Mandamento monfalconese.

Si è spento nella sera di ieri, domenica 2 novembre, all’età di 62 anni, Fabrizio Janke. Sarebbe stato colpito, stando a testimonianze, da un malore mentre rientrava nella sua abitazione a Monfalcone, nei pressi della quale è stato trovato già agonizzante da un vicino di casa.

Tante sono le persone che in queste ore, sulle bacheche dei social, ne stanno condividendo con affetto il ricordo, a volte molto personale. La spensieratezza e l’entusiasmo con cui faceva letteralmente da spontaneo “apripista” a molti eventi non sono sfuggite: il ballo, assieme alla pesca, è stata la sua più grande passione. Giovani di oggi e giovani di ieri lo salutavano davanti alla consolle del Dj o ai palchi delle sagre di paese, sorridendo.

Lo si potrebbe tranquillamente definire un’“icona pop” per il Monfalconese: Fabrizio era “popolare”, un volto noto per molti cittadini bisiachi, ma oltre alla spensieratezza esprimeva anche una dimensione più difficile e personale, certamente e più a fondo nota a coloro che gli erano più vicini.

«Anche se non mancò chi in vita l’ha aiutato, lui comunque viveva una situazione di solitudine nell’affrontare il suo disagio che può essere motivo di riflessione per tutti» è il commento di Salvatore Ferrara. Janke intraprendeva diversi lavori occasionali: oltre ai momenti sotto le luci da ballo, c’è chi lo ricorda intento a dare una mano nell’officina del meccanico, chi tra i tavoli della sagra di Staranzano, qualcuno ancora quando era custode del sacrario di Redipuglia. Un volto e un vissuto entrati, tra il serio e il faceto, nella memoria collettiva dei bisiachi.  

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