Monfalcone, uno spazio comune che cura oltre la cura: è la nuova sala d’attesa tra Oncologia e Medicina

Monfalcone, uno spazio comune che cura oltre la cura: è la nuova sala d’attesa tra Oncologia e Medicina

ALL’OSPEDALE SAN POLO

Monfalcone, uno spazio comune che cura oltre la cura: è la nuova sala d’attesa tra Oncologia e Medicina

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 03 Giu 2025
Copertina per Monfalcone, uno spazio comune che cura oltre la cura: è la nuova sala d’attesa tra Oncologia e Medicina

Realizzata grazie all’associazione DinAmici e al progetto ‘Ottobre Rosa’, un modello di accoglienza e attenzione alla persona. Donati anche 34 televisori per i degenti.

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Ripensare ai percorsi di salute delle persone che non sono solo di tipo sanitario ma umani e generatori di un processo culturale di cui necessità la nostra società. È uno degli aspetti sui quali si è concentrato l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della nuova area di attesa delle Strutture Complesse di Oncologia e Medicina dell’Ospedale San Polo di Monfalcone. Il tutto è riuscito perché frutto del compimento di un percorso iniziato da ormai due anni con il progetto “Ottobre Rosa” portato avanti da DinAmici che si è attivata nel raccogliere fondi a favore del potenziamento dei servizi per i pazienti oncologici. Si tratta di un importo complessivo di 60mila euro che ha permesso di “ingentilire” l’area che mette in comunicazione i due reparti. Qui sono state posate delle nuove sedute di color bianco ed installato uno schermo tv. Ricavata anche una zona più “appartata” dove sostare per vivere un momento di attesa e riflessione. Sulla parete di quest’area compare una citazione di Papa Francesco: «Avere Fede non significa non avere momenti difficili ma avere la forza di affrontarli sapendo che non siamo soli».

Un tratto umano essenziale che accompagna chi vive la via della sofferenza e della prova sul quale si è soffermato don Matteo Marega che ha guidato un momento di preghiera e ha impartito la benedizione sui presenti. Don Marega ha parlato di solitudine e solidarietà: «Sono questi i due poli su cui si gioca la nostra vita – commenta il sacerdote – questo ci chiede di vivere compassione e sofferenza in maniera comune. Ci invita a non lasciare nessuno solo nel dolore e a riconoscersi solidali». Dopo l’avvio della nuova stanza per le infusioni chemioterapiche e il collaudo della nuova sala d’aspetto del Pronto Soccorso, il percorso di umanizzazione delle aree ospedaliere continua anche grazie alla collaborazione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, della Bcc FVG e del Comune di Monfalcone. Un invito – come ha sottolineato ancora Riccardi – a «trasformare le condizioni di sopravvivenza in condizioni di vita» superando le barriere organizzative da vincere «attraverso una rivoluzione culturale basata sulle collaborazioni» per dare risposte ai bisogni superando «le resistenze presenti talvolta anche all’interno dello stesso personale sanitario».

Ad esprimere soddisfazione per quanto realizzato anche il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana il quale si è congratulato con DinAmici per il reperimento di fondi a favore dell’azienda sanitaria. «Oggi emerge quanto associazioni e Azienda si impegnano per far di più a partire dall’accoglienza dei pazienti e delle loro famiglie – sono le parole dell’assessore comunale alla salute, Marta Calligaris – non c’è una barriera tra istituzioni, chi amministra e azienda sanitaria ma un concorso per realizzare progetti in collaborazione per dare buoni frutti alla collettività».
Sempre a supporto del comfort dei pazienti, l’associazione DinAmici ha donato anche 34 televisori, destinati a tutte le stanze di degenza dei reparti di Oncologia e Medicina, frutto della raccolta fondi di “Ottobre Rosa DinAMICI 2024”. «Quando c’è umiltà si può raggiungere l’obiettivo – commenta la presidente Fumis – per non restare chiusi nel proprio piccolo orticello». Questa esperienza di rete rigenera gli ambienti al servizio dei reparti guidati dai primari Roberta Perlazzi e Alessandro Cosenzi.

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