in municipio
Monfalcone Unita punta sul dialogo tra comunità, «lavoriamo sulle fratture»

Al centro dell'incontro che ha affrontato tanti temi ci sono state anche l'informazione trasparente, il dialogo e la partecipazione popolare.
Spogliarsi delle bandiere politiche e sganciarsi da qualsiasi sigla di appartenenza per ragionare a tutto tondo su molte tematiche che riguardano la comunità e i suoi cittadini. Questo è stato fatto nel secondo incontro di "Monfalcone Unita" che ha avuto luogo nella serata di lunedì, raccogliendo una cinquantina di persone che hanno aderito all'invito dei consiglieri dell'opposizione del centrosinistra locale. Si è parlato di amianto, coesione sociale, integrazione, politiche giovanili, dialogo multiculturale e parità di genere.
«Questa iniziativa ci ha dato delle ottime spinte - commenta Lucia Giurissa, consigliera del Pd - sono spinte nuove necessarie per lavorare meglio». La serata si è aperta con l'intervento dell'avvocato Chiara Paternoster dell'Associazione Esposti Amianto che ha illustrato una relazione tecnica sull'accesso al Fondo Amianto per il prossimo triennio con un particolare riferimento all'ormai noto decreto ministeriale del 5 dicembre 2023 di cui la nostra testata si occupata abbondantemente durante la scorsa settimana.
All'incontro era presente anche il presidente onorario del Centro culturale islamico Darus Salam, Bou Konate, il quale ha tracciato un excursus su quanto vivono in questi ultimi mesi le comunità musulmane residenti in città. Konate ha sottolineato quanto sia necessario il dialogo con tutte le comunità che costituiscono il tessuto sociale monfalconese portando ai presenti l'esempio delle politiche d'integrazione europee e delineando i potenziali locali da sfruttare. I consiglieri dell'opposizione presenti hanno poi interagito con i cittadini che hanno preso parte all'iniziativa.
«Molti di essi - specifica Giurissa - non sono iscritti a partiti o sigle sindacali. Questo significa che esiste un interesse ai temi proposti al di fuori delle nostre compagini politiche». Non sono mancati poi i riferimenti alla mozione volta alla modifica dell'articolo 59 dello Statuto comunale per costituire il "Forum alla Cittadinanza", comunemente definita Consulta degli stranieri. Alcuni riferimenti sono stati pure rivolti nei confronti della legge regionale 9 del 2023 sul disagio giovanile e la parità di genere. «In sintesi, quanto è stato discusso ha permesso di esprimere la contrarietà al ribaltamento semantico operato dalla destra cittadina» ha affermato in conclusione Giurissa.
L'occasione è stata inoltre propizia per il consigliere Davide Strukelj che ha rilasciato l'attenzione sul Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile. Era presente alla serata anche un gruppo di giovani cittadini bengalesi. Il consigliere dem Sani Bhuiyan ha illustrato il suo impegno profuso nel coinvolgimento dei media nazionali per raccontare un'altra Monfalcone in maniera più costruttiva e solidale rispetto a quella portata a conoscenza dal centrodestra. Di necessità a operare in sinergia tra le varie realtà che compongono le opposizioni consiliari, ha parlato il consigliere regionale Enrico Bullian di Patto per l'Autonomia.
«Abbiamo bisogno di ricomporre le differenze e di lavorare sulle fratture - sono le parole di Cristiana Morsolin (La Sinistra per Monfalcone) - dobbiamo dare una risposta alla politica cittadina divisiva che attualmente governa la città». Morsolin volge pure lo sguardo sulle seconde e terze generazioni «che non si sentono straniere». «Al momento non stiamo affrontando il problema correttamente - ammette l'esponente di minoranza - il rifiuto di queste nuove generazioni è un problema. Bisogna permettere loro di partecipare e mettersi in dialogo sul piano istituzionale con l'amministrazione». Morsolin porta poi l'esempio di "Tracciare Futuri" che offre numerosi tavoli tematici e riprenderà il prossimo 5 febbraio. Ancora una volta l'attenzione tornerà su scuola, lavoro, integrazione, donne e mediatori culturali.
«Sono tutti temi che devono rientrare nell'azione amministrativa del Comune» specifica Morsolin. Allora, come passare dai ragionamenti ai fatti in modo da rendere percepibile e fruibile l'attività istituzionale? «Bisogna creare e far crescere una 'partecipazione dal basso' - motiva Morsolin - facendo fruttare una pressione che non deve provenire solo dai sei eletti che si trovano all'opposizione. Punteremo sull'informazione trasparente e sulla partecipazione popolare effettiva nelle scelte pubbliche». Fondamentale è dunque il rilancio partecipativo frutto di ascolto e di raccolta delle opinioni che sappiano condurre alla formulazione di proposte al servizio di tutti.
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