Monfalcone saluta Adriano Persi, don Flavio: «Impegnato a costruire un mondo migliore»

Monfalcone saluta Adriano Persi, don Flavio: «Impegnato a costruire un mondo migliore»

IL COMMIATO

Monfalcone saluta Adriano Persi, don Flavio: «Impegnato a costruire un mondo migliore»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 04 Nov 2024
Copertina per Monfalcone saluta Adriano Persi, don Flavio: «Impegnato a costruire un mondo migliore»

Le esequie sono state celebrate stamattina in Sant’Ambrogio. Il cordoglio di tutta la città. Garritani: «Uomo pieno di passione».

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Il feretro di Adriano Persi – il primo sindaco della città eletto direttamente dai cittadini, scomparso la scorsa settimana dopo una breve malattia – è giunto sul gremitissimo sagrato del duomo di Sant’Ambrogio accolto dalle note dell’inno Euro Klänge eseguito dalla Banda Civica Città di Monfalcone. Le esequie sono state officiate dal parroco don Flavio Zanetti. Concelebranti, altri sacerdoti che l’hanno conosciuto e con il quale hanno collaborato.

Alla figura di Persi è “toccata” una pagina importante del Vangelo di Matteo. Una Parola indicativa circa la cifra che esprime la dimensione della vita alla quale potrebbe ispirarsi ognuno noi. «Ti ho chiamato per nome, tu mi appartieni»: questo uno dei passaggi richiamati dal parroco durante l’omelia. Significativa anche la frase «Non temere perché io sono con te» tratta dalla prima lettura, quella del profeta Isaia. «Ciascuno di noi è prezioso davanti a Dio – sottolinea don Flavio – il Signore ci chiama per nome a fare una famiglia, a lavorare, a prendersi delle responsabilità o a ricoprire ruoli sociali.

Così il Signore ha chiamato Adriano e l’invito a non temere riguarda tutti noi». La pagina delle Beatitudini ascoltata, secondo il parroco «È un programma di vita» e indica che «Ciascuno può fare qualcosa attraverso le sue sensibilità». Qualità, queste ultime, fatte proprie da Persi «Che si era assunto dei compiti presi molto sul serio». «Cose buone» che sono diventate «Priorità per questo mondo da costruire in maniera più giusta e fraterna». Stretta alla famiglia, c’era l’intera città, il sindaco reggente Antonio Garritani, l'assessore alla cultura Luca Fasan, il tessuto associativo cittadino, tutta la politica locale e quanti hanno condiviso con lui vari percorsi.

Don Flavio ha poi invitato i presenti a raccogliersi nel silenzio «pieno di affetto e stima» e ad ispirarsi ad Adriano per «Rinnovare la speranza per costruire un mondo migliore che non è illusione né utopia». Negli interventi finali, ancora la “sua” Banda di cui è stato presidente per 22 anni, ha parlato attraverso un messaggio pronunciato da un rappresentante della compagine che l’ha definito «Punto di riferimento, un aiuto alla crescita come musicista e persona» ed un «Uomo sempre positivo pronto ad aiutare tutti». Ottimismo e sorriso dell’ex sindaco sono stati tributati dal coordinatore comunale della Protezione Civile, Andrea Olivetti il quale l’ha commemorato pure come «Profondo negli affetti e nella vicinanza alla squadra». Grato il commiato di uno dei rappresentanti della Banda Civica di Neumarkt, comunità gemellata con Monfalcone da 25 anni.

Di un «Un fratello maggiore» ha parlato, attraverso una lettera, l’ex assessore comunale al commercio Gianfranco Zorzin che ha sottolineato l’onestà intellettuale dell’uomo e l’impegno a favore dei bisognosi «perché non potevano aspettare una delibera, avevano bisogno di aiuti subito». «Sento l’esigenza di dirgli grazie per tutti gli anni nei quali si è impegnato – sono le parole del reggente Garritani – ricordo un rapporto fatto di cordialità ed equilibrio tra noi, era un uomo pieno di passione». Garritani ha quindi sottolineato che «Non importa il punto di vista differente», quello che conta è il rispetto. Prima di giungere in cimitero, un lungo applauso ha accompagnato l’uscita della salma dalla chiesa e le note de “La canzone dell’amore perduto” di Fabrizio De Andrè, tanto care a sua moglie Dionisia, hanno scandito gli ultimi passi del viaggio terreno di Adriano.

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