L’INAUGURAZIONE
Monfalcone, riapre l’ex centro Bassa soglia di via Natisone, ora anche ‘Stazione di posta’
Il Centro Servizi vale 1 milione e 90 mila euro di fondi Pnrr ed è pensato per garantire inclusione, assistenza sociale e percorsi di autonomia a persone adulte e nuclei familiari in condizioni di disagio socio-economico.
È l’inclusione sociale a costituire le fondamenta del nuovo Centro Servizi contro la marginalità sociale presso la stazione di posta di via Natisone a Monfalcone, ex centro di Bassa soglia , completamente rinnovato da giugno di quest’anno e prossimo all’erogazione dei suoi servizi dedicati a partire dalla prossima settimana. Un edificio, quello inaugurato questa mattina, martedì 9 dicembre, databile attorno ai primi anni del Novecento, con una superficie lorda di 175 metri quadrati e completamente riqualificato in 8 mesi, adeguandolo ai più moderni standard energetici, dotando il fabbricato di pompa di calore, aria condizionata, pannelli fotovoltaici, nuovi infissi e rimuovendo completamente le vecchie allacciature al gas, permettendo al plesso di “vivere” di sola corrente elettrica.
Una realtà che si erge su due livelli distinti, con una serie di stanze – tra cui anche un apposito ambulatorio per i fruitori dei servizi – utili all'assistenza e al reinserimento delle persone bisognose nella società tramite una serie di attività e laboratori appositamente dedicati, dalla stanza con 5 postazioni pc alla sala colloqui per chi volesse chiedere assistenza. Non si interrompe invece il servizio mensa garantito finora all’oratorio San Michele di via Mazzini, attivato durante la fase di restauro dell’immobile comunale. Un progetto dal valore complessivo di 1 milione e 90 mila euro finanziato interamente con fondi PNRR, curato dall'ingegner Andrea Ceschia, RUP del progetto, e dalla PO dottoressa Sabrina Fontana.
«Una grande opera, questa che viene inaugurata oggi – afferma Fontana – un edificio che racchiude una serie di servizi vitali per coloro che vivono in contesti di disagio e difficoltà». Un ambito – questa la sua categoria – che rientra nelle altre 18 strutture presenti in Regione e che tende una mano nei confronti di persone adulte e nuclei familiari che vivono in situazioni di forte disagio socio-economico e per coloro attualmente sprovvisti di fissa dimora, creando anche un momentaneo fermo posta appositamente dedicato per chi sprovvisto di domicilio.
A sottolineare l’importanza di una struttura di questo tipo a Monfalcone è stato anche il sindaco Luca Fasan: «Una realtà che per l’intero Mandamento è un importante punto di forza e che dà speranza a coloro che ne hanno più bisogno, allargando il suo aiuto anche ai comuni limitrofi». Un progetto di assistenza pensato quindi per aiutare concretamente e reinserire nella società gli individui più fragili, offrendo un supporto che favorisca la crescita dell’autonomia personale. L’obiettivo non è creare una dipendenza da un aiuto costante, ma fornire strumenti e orientamento per permettere a ciascuno di vivere la propria vita nel modo più autonomo e consapevole possibile. Il tutto è seguito dal Servizio Sociale Carso Isonzo Adriatico che ha concesso la gestione della struttura a 3 cooperative locali, con capofila Lybra, seguita da Il Mosaico e Murice.
Una realtà, come detto, a servizio non solo della città di Monfalcone, ma posta a beneficio degli altri 10 comuni limitrofi, in modo che le attuali 15 persone bisognose di assistenza possano fruire liberamente degli aiuti necessari senza doversi più recare nelle sedi di Gorizia o Trieste. In rappresentanza dei comuni interessati dall’ambito erano presenti il sindaco di San Canzian Claudio Fratta, il sindaco di Staranzano Marco Fragiacomo, il sindaco di Sagrado Marco Vittori, l’assessore Giulia Cernic del comune di Doberdò del Lago e l’assessore Monica Carta del comune di Ronchi dei Legionari. Ad impartire la benedizione è stato il Vicario Generale Monsignor Paolo Luigi Zuttion il quale, durante il suo intervento, ha approfondito i temi dell'inclusione sociale e dell’aiuto nei confronti del prossimo; presente anche il parroco Don Flavio Zanetti.
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