L’ASSISE
Monfalcone, rendiconto 2024 e linee programmatiche al vaglio del Consiglio. Fasan: «Si rafforza la crescita della città»

Cisint commenta il bilancio, «trasformate le risorse in opere e servizi». Critico il dem Moretti, «basta campagna elettorale e paure».
Seduta del Consiglio Comunale stamattina, giovedì 5 giugno, a Monfalcone. Tra i temi di rilievo all’ordine del giorno ci sono stati il rendiconto di gestione 2024 e l’esposizione delle linee programmatiche della maggioranza pronunciate dal sindaco Luca Fasan. «Siamo determinati a dimostrare che le affermazioni fatte in campagna elettorale non erano promesse irrealistiche, ma impegni concreti di lavoro che rafforzeranno la crescita di Monfalcone, in linea con l’esperienza degli ultimi nove anni e nel segno della continuità. A partire dalle questioni cruciali dell’economia e del lavoro, dell’urbanistica e dell’assetto cittadino e degli interventi che miglioreranno la qualità e la vivibilità urbana, dal sociale alla sicurezza, dalle politiche giovanili alla cultura» ha rilevato in premessa il sindaco Fasan.
Proprio in tema di economia, Fasan ha rilanciato l’esigenza di «una modifica del modello produttivo dei Cantieri, per il risvolto che ha sulla città, in modo da dare valore alla competitività e al lavoro, con la prosecuzione del confronto a livello governativo in quanto le questioni aperte si possono risolvere solo con il pieno coinvolgimento del territorio e quindi del Comune, e nell’ambito delle proposte che sono state presentate dalla nostra amministrazione». «Nel contempo si aprono prospettive straordinarie per lo sviluppo portuale e logistico, con investimenti che superano i 35 milioni di euro e per la nautica sempre più proiettata in una logica di leadership regionale e internazionale» continua il primo cittadino. Rilevando che anche il turismo è diventato una realtà importante, con il rilancio e la riqualificazione del litorale e delle spiagge, il primo cittadino ha pure annunciato una serie di nuove iniziative, dalla revisione della pianificazione del comprensorio di Marina Julia, al Parco Internazionale della Memoria, comprese la ristrutturazione della caserma Sablici e dell’archivio storico dell’Unuci e il Parco della Rocca, nell’ambito di un progetto di 8 milioni di euro per la tutela del Carso.
«Dal punto di vista delle opere pubbliche - ha sottolineato Fasan - intendo seguire il principio secondo il quale il Comune deve saper curare la propria città come se fosse la propria casa: bisogna rinnovare gli spazi alle esigenze in divenire, curare costantemente la manutenzione e provvedere al necessario abbellimento. Nell’assetto del territorio, questi prossimi cinque anni saranno caratterizzati da alcuni obiettivi qualificanti, che rientrano nella strategia complessiva della trasformazione della città: l’adozione di un nuovo Piano Regolatore, la realizzazione del nuovo centro wellness termale, il miglioramento e il potenziamento degli impianti e delle attrezzature sportive, la bonifica del sito di via dell’Agraria per la realizzazione di un grande parcheggio a servizio degli stabilimenti della zona, il piano del verde pubblico il completamento del piano di edilizia scolastica e lo sviluppo dell’edilizia pubblica residenziale, secondo un ampio piano di interventi in collaborazione con l’Ater».
Non è mancata, nell'illustrazione dei progetti in campo, una dettagliata analisi degli interventi legati al miglioramento dei servizi e delle politiche comunali, a partire dall’attenzione per i soggetti fragili e per i bisogni di carattere socio-assistenziale su cui si concentrano oltre un terzo delle risorse del bilancio di parte corrente, dai progetti “Monfalcone Città Sicura” e “Città Pulita”, con l’efficientamento della raccolta dei rifiuti, nonché l’importante capitolo delle iniziative culturali.
Sulla cultura: «È stata il fiore all’occhiello dell’azione amministrativa cittadina di questi ultimi 9 anni. Abbiamo infatti rilanciato ogni settore: il teatro, le grandi mostre, la musica; abbiamo aperto due musei e ci apprestiamo a aprirne un terzo nell’ambito della Galleria Rifugio. Abbiamo dato vita a una manifestazione letteraria di primo piano come Geografie. Ho l’ambizione di portare ulteriori e ancor maggiori risultati, con l’obiettivo di consolidare il ruolo di Monfalcone quale Città della cultura». «Ci impegniamo - ha concluso - a rispondere al mandato ricevuto aperti al contributo di coloro - forze politiche, cittadini, realtà produttive, associazioni - che in modo costruttivo intendono guardare ai bisogni e agli interessi dei cittadini, come noi intendiamo fare».
Su azioni e progetti previsti per questo mandato non c’è, però stato dibattito. Un commento non è mancato dal consigliere di minoranza del Pd, Diego Moretti secondo il quale «si ricalca la campagna elettorale e si illude la cittadinanza rispetto al tema della presenza degli stranieri in città». «Si alimenta paura» rileva il dem che non ha risparmiato critiche sul ruolo dell’industria a Monfalcone tema sul quale «non c’è stato alcun riferimento oggi». Rilievi anche su Fincantieri: «Ci si illude di risolvere la questione parlando di diversificazione produttiva ma non si può lavorare da soli. Bisogna rapportarsi con Regione e Governo per attivare collaborazioni e sinergie». «Non si è spesa nemmeno una parola sul “Decreto Vergogna” dell’amianto» conclude Moretti.
Quanto alle questioni finanziarie – e più nello specifico sul rendiconto 2024 – a commentare è il consigliere Anna Cisint. «Il bilancio non è solo un documento contabile, è un atto politico – riferisce l’ex sindaco - è il racconto di una visione, di scelte coraggiose, concrete, fatte con responsabilità e nel solo interesse della città e dei cittadini. E noi, in questi anni, abbiamo chiesto meno e dato molto di più». Il consigliere leghista ha sottolineato come il lavoro portato avanti dall’assessore Venni e da tutta la struttura tecnica del Comune abbia «permesso di raggiungere risultati straordinari, sia dal punto di vista finanziario che sul piano dei servizi». In Aula emerge che nel 2024 il Comune ha effettuato pagamenti per oltre 88 milioni e 500 mila euro, una cifra che testimonia la capacità dell’amministrazione di trasformare le risorse in opere e servizi. «Questa cifra non è solo un numero – spiega Cisint – ma la dimostrazione concreta che ogni euro versato dai cittadini è stato restituito in scuole, strade, sicurezza, ambiente, cultura. Quando governava l’opposizione, la cifra era di 30 milioni in meno. E la differenza non sta nelle tasse, ma nella capacità di reperire risorse senza gravare sui cittadini».
Un punto fondamentale affrontato da Cisint riguarda poi la pressione fiscale: «Nel 2016 ogni cittadino pagava mediamente 924 euro l’anno. Oggi ne paga 361. E in questi anni, nonostante questo crollo, abbiamo realizzato opere in ogni settore: viabilità, sociale, impianti sportivi, decoro urbano, cultura. Abbiamo riqualificato il litorale, dato nuova vita alla Rocca, sostenuto le associazioni, investito nella sicurezza. E lo abbiamo fatto senza aumentare le tasse». «La sinistra vuole tornare a tassare i cittadini e, contemporaneamente, ridurre i servizi. È un’idea profondamente ingiusta. Quando loro erano al governo, la copertura della casa di riposo era al 98%: significa che le famiglie pagavano tutto di tasca propria. Noi oggi la copriamo al 70%, e nessuno ha visto aumenti nei servizi. Loro vorrebbero fare l’opposto: aumentare tariffe, togliere servizi, e dire che è colpa delle regole. Ma le regole si rispettano con intelligenza, senza colpire le famiglie» afferma.
Non sono mancati i riferimenti alla Tari: «Abbiamo deciso di mantenerla in gestione diretta. È una fatica enorme, ma è l’unico modo per controllare la situazione in tempo reale. Altri Comuni l’hanno esternalizzata, perdendo controllo e qualità. Noi no, perché ci teniamo a sapere cosa succede davvero nel nostro territorio» Sulle entrate tributarie, Cisint ha voluto “smontare” «alcune letture strumentali da parte dell’opposizione». «L’aumento del titolo primo non dipende da nuove tasse, ma da una riforma normativa sull’Ilia – osserva il consigliere di maggioranza - le imprese ora pagano direttamente al Comune ciò che prima era gestito dallo Stato, e in parallelo vengono ridotti i trasferimenti. È contabilità, non politica. Ma serve conoscere i meccanismi del bilancio, non usarli per fare polemica».
Forte anche il riferimento alla solidità economica dell’Ente e al sostegno al tessuto produttivo locale: Cisint ha poi voluto mettere in luce «la necessità di una visione ampia sul futuro di Monfalcone» e sul ruolo di Fincantieri che «non nasce ieri ma il modello del subappalto selvaggio è diventato insostenibile». Per cui, insiste l’ex sindaco: «Serve un cambio di rotta. Senza know-how, senza qualità del lavoro, senza rispetto per i diritti, non c’è futuro per nessuno. Non per le aziende, non per i lavoratori, non per la città. La diversificazione produttiva è realtà: i 25 milioni investiti nel Marina Monfalcone lo dimostrano. E noi, come Comune, continueremo a fare la nostra parte per dare stabilità e nuove opportunità».
Di «indicatore politico» riferisce ancora – a commento del documento contabile – Moretti, sul quale dichiara: «Ci distinguiamo rispetto ad alcune scelte operate dall’amministrazione». Sulla tassazione, secondo il dem si è «al limite». «È bassa grazie ai tanti trasferimenti esistenti» commenta Moretti. Rispetto ai rilievi della Corte dei Conti sugli indici V2 e V3 riguardanti gli avanzi di bilancio, il dem conclude: «I magistrati contabili faranno le loro valutazioni ma la maggioranza non può liquidare la questione».
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