Monfalcone, sulle preghiere continua il duello a colpi di lettere

Monfalcone, sulle preghiere continua il duello a colpi di lettere

LE RICHIESTE

Monfalcone, sulle preghiere continua il duello a colpi di lettere

Di S.F. • Pubblicato il 26 Mar 2024
Copertina per Monfalcone, sulle preghiere continua il duello a colpi di lettere

Il Comune: «Venerdì scorso i due edifici sono stati utilizzati violando i decreti». Chieste informazioni su associati e giornate di ritrovo ai due centri.

Condividi
Tempo di lettura

L'attesa sugli sviluppi del tavolo di confronto sembra essere finita. Da piazza della Repubblica, arriva un comunicato che indica la strada per la risoluzione della questione sulle preghiere dei fedeli musulmani in città. Nella premessa del testo «l’amministrazione comunale di Monfalcone sottolinea come i ripetuti pronunciamenti del Consiglio di Stato in merito ai due centri islamici di Monfalcone hanno chiaramente ribadito che la libertà di culto individuale è considerata “diritto inviolabile”, ma allorché diventa collettiva deve esercitarsi nella “cornice normativa di rango primario e secondario"».

Questo significa che «deve cioè rispettare le regole della legge e essere praticata nel rispetto della legalità. Conseguentemente sono state confermate di fatto le ordinanze del Comune che erano intervenute per garantire nei due centri l’applicazione delle norme urbanistiche, e quelle della sicurezza e incolumità pubblica, in quanto tali luoghi non possono essere trasformati in moschee» scrive il Comune.

«Il Consiglio di Stato - specifica ancora l'ente - nonostante l’espressa richiesta dei due Centri, non ha accolto la loro domanda di sospensiva nella parte in cui dispone il divieto di utilizzo a fini di culto dei locali situati in via Duca d’Aosta e in via don Fanin e, pertanto, già ieri, l’ente ha chiesto alle due associazioni islamiche l’ottemperanza dell’ordinanza collegiale adottata dal Consiglio di Stato, tenuto conto del fatto che venerdì scorso i due edifici sono stati utilizzati in palese violazione delle disposizioni emesse e di quella “leale collaborazione” che però viene pretesa».

«Il Comune di Monfalcone ha già comunicato - come conferma la nota - l’attivazione, a tutti gli effetti, del “tavolo” indicato dal provvedimento del Consiglio di Stato» con «la decisione di dar corso al confronto in forma epistolare» che «è ritenuta la più idonea al fine della chiarezza necessaria, ma anche della necessità di immediatezza dell’interlocuzione per i fini della stessa».

«Nei documenti inviati, il Comune ha chiesto, oltre all’ottemperanza su richiamata, di ottenere quelle informazioni fondamentali a formalizzare la proposta dei siti alternativi provvisori, come ad esempio, di conoscere il numero degli associati di ciascun centro, le giornate e gli orari in cui si intendono utilizzare questi siti. Nel frattempo, comunque, i tecnici del Comune hanno lavorato per valutare precisamente quali possano essere le alternative utili» così in chiusura la nota.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione