Monfalcone, il Pd a Cisint: «Favorisca il confronto fra comunità islamica e Comune»

Monfalcone, il Pd a Cisint: «Favorisca il confronto fra comunità islamica e Comune»

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Monfalcone, il Pd a Cisint: «Favorisca il confronto fra comunità islamica e Comune»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 13 Giu 2025
Copertina per Monfalcone, il Pd a Cisint: «Favorisca il confronto fra comunità islamica e Comune»

Moretti, Vito e la civica Percuzzi chiedono che «si favorisca la strada del dialogo come auspicato dai parroci e non quella dell’odio e della paura».

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«Che Monfalcone sia una realtà complessa è un dato di fatto e lo è da decenni, ma proprio per questo le ricette semplicistiche o il voler alimentare odio e paura a tutti i costi da parte dell’ex sindaca, se da un lato portano consenso, dall’altro non contribuiscono in alcun modo alla soluzione dei problemi sul tappeto e non fanno fare un passo in avanti alla città, anzi avvelenano un clima sempre più pesante». Lo afferma il consigliere comunale di minoranza del Pd, Diego Moretti replicando alle parole rivolte dall’europarlamentare Anna Cisint all’Arcidiocesi di Gorizia che nei giorni scorsi si è espressa in merito alle preghiere islamiche ospitate nelle aree esterne di proprietà parrocchiale a Monfalcone e Staranzano.

«Utilizzare poi il disorientamento di tanti fedeli per strumentalizzarlo a fini politici, diventa ancora più fastidioso, se fatto da chi fino a ieri, e ancora oggi, visto il silenzio del sindaco Fasan, ha guidato la città, avendo tanti strumenti per invertire la tendenza. Per non parlare dei deliri di onnipotenza, tipo l’annunciata lettera a Papa Leone XIV. La Chiesa Goriziana e quella decanale, attraverso l’azione dell’Arcivescovo e dei parroci, non può che continuare l’azione di dialogo e confronto: non c’è altra strada. Diversamente, la Chiesa smetterebbe di essere tale e non svolgerebbe il suo compito. Pensare di piegare gli insegnamenti del Vangelo, che i parroci di Monfalcone, Ronchi e Staranzano predicano e applicano quotidianamente nella loro attività pastorale, alle logiche del consenso e della politica sarebbe quanto di più sbagliato. Sostegno quindi all’azione quotidiana de nostri sacerdoti».

E ancora: «L’ex sindaca, invece, di polemizzare inutilmente, inviti l’amministrazione comunale a ricercare soluzioni, d’accordo con le comunità islamiche presenti in città, su un luogo per la preghiera collettiva, oppure per i 111 bambini in lista d’attesa per essere iscritti all’asilo, evitando di scaricare tali problemi sugli altri Comuni, quasi il problema non lo riguardasse. Ecco perché va ripreso quello che, con il collega Bullian, avevamo chiamato “Piano Monfalcone”, proposte sulle quali bisognerebbe coinvolgere Regione e il resto del territorio, “Piano” che è stato sdegnosamente respinto da Cisint».

«Oramai, i lavoratori stranieri sono chiamati non solo dall’ambito dell’indotto di Fincantieri, ma anche da altre fabbriche della zona, in difficoltà a trovare personale operaio in loco. Su questi temi la politica ha l’obbligo di lavorare assieme, non di alimentare divisioni» conclude il dem. Interviene anche il consigliere comunale della lista civica “Insieme con Moretti”, Michela Percuzzi. «In uno Stato laico, la politica non può né deve impartire lezioni alla Chiesa, soprattutto quando essa si fa portatrice di messaggi di riconciliazione, dialogo e solidarietà – commenta Percuzzi - l’invito della Curia alla comprensione reciproca e al rispetto tra le comunità religiose, merita di essere accolto nella sua interezza e profondità, senza strumentalizzazioni né letture parziali volte ad alimentare polemiche».

A sostenere che per affrontare problemi complessi «serve dialogo» è anche la segretaria provinciale del Pd, Sara Vito. «Il Comune di Monfalcone sbaglia a sottrarsi alla logica del confronto – sono le parole di Vito - il rispetto delle regole deve valere per tutti ovviamente, ma le problematiche non si risolvono solo a colpi di carte bollate, anzi la buona politica serve proprio a trovare soluzioni e non accrescere i conflitti. Dovrebbe essere apprezzata e messa a frutto l'opera di tutte le autorità civili e religiose che collaborano a questi obiettivi». 

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