IN AULA
Monfalcone, passa il nuovo regolamento del Corpo di Polizia Locale. Via libera al Taser e al servizio notturno

Seduta consiliare di quasi 7 ore, ok al documento fermo dal 1991. Sei mesi di sperimentazione, ma le opposizioni sono critiche su armi e malessere di una parte degli agenti.
È stata una seduta del Consiglio Comunale lunghissima – durata quasi sette ore - quella di oggi, venerdì 11 luglio, tenutasi a Monfalcone.
Tra i punti all’ordine del giorno di maggiore rilievo c’è stato quello riguardante l’approvazione del nuovo Regolamento del Corpo della Polizia Locale.
La discussione è cominciata alle 11.25 è si è conclusa poco prima delle 14 con 16 voti favorevoli e 6 contrari.
Come potrete notare in un altro servizio dedicato alla seduta odierna, anche il question time sul tema ha visto protagonista la consigliera delegata alla sicurezza, Anna Maria Cisint che ha riferito del «necessario rifacimento del documento dopo il verificarsi di alcuni episodi in città e a conclusione di alcuni ragionamenti complessivi». Non si interviene quindi sul servizio di Polizia Locale, bensì sul Corpo. Il documento in questione non veniva aggiornato dal 1991. «Quello che presentiamo oggi è moderno e aggiornato» sono le parole di Cisint la quale ha fatto riferimento al parere ministeriale che equipara il Taser ad un’arma (da fuoco). La delibera in questione verrà pubblicata sull’Albo Pretorio entro 5 giorni vista l’immediata esecutività. Dal giorno successivo potrà partire il periodo di sperimentazione di sei mesi che coinvolgerà due agenti adeguatamente formati.
«I dipendenti in servizio sono sufficienti – continua Cisint – non esiste strumentazione che non sia stata assegnata e compreremo in via preventiva anche i giubbotti antiproiettile». Sui corsi previsti, «sono essenziali, sono sempre stati fatti costantemente ed in abbondanza». Il delegato ha poi insistito sulla centralità della «tutela dell’interesse generale dei cittadini».
Ottenute le indicazioni del Ministero degli Interni appare chiaro che – con o senza arma – il servizio serale e prolungato fino all’1 di notte, deve poter essere garantito. Dopo aver ribadito di respingere «le aggressioni all’onorabilità del Corpo che ha dato e dimostrato tanto», Cisint ha comunicato che le indennità per le uscite notturne degli agenti – non solo quelle degli specializzati che potrebbero diventare tre - «sono state rimpinguate».
Sul tema, secondo il consigliere Alessandro Saullo di Monfalcone Civica e Solidale «sono emerse delle fragilità nelle ultime settimane». L’esponente della minoranza ha quindi richiamato il malessere palesatosi da parte di alcuni dipendenti, le 14 richieste di mobilità e il turnover del Corpo che ha raggiunto il 33%. Reputando come «non necessaria» l’estensione dell’orario di servizio, Saullo ha pure ironizzato sull’impianto del documento proposto in Aula citando quello del Comune di Udine al quale l’amministrazione monfalconese si sarebbe «largamente ispirata».
Sempre secondo il consigliere di opposizione, viene quindi ravvisata la necessità di «chiarimenti sulle direttive da impartire» che dovrebbero comparire nello strumento predisposto dalla maggioranza mentre per quanto riguarda l’esecuzione di ordini e provvedimenti «a Monfalcone è omessa la parola assessore ma si parla genericamente di delegato». «Avete scritto questo al Ministero per chiedere se si può fare?» così Saullo che ha fatto poi emergere un’ulteriore complessità rappresentata dal fatto che nel regolamento si parla in prevalenza di pistola semiautomatica. «Pare che si fornirà al Corpo ma che l’agente preposto non ne sarà dotato» commenta. E ancora: «Quasi tutti i commi parlano di armi da fuoco, siamo sicuri che si tratti solo di Taser? È un pasticcio. Si dovrebbe rinunciare almeno ad un pezzo di ideologia e procedere con buon senso». Dal canto suo, la consigliera Michela Percuzzi di Insieme con Moretti ha chiesto delucidazioni in merito alle eventuali manovre cardiopolmonari che dovessero rendersi necessarie nel caso in cui fosse colpito dal Taser un soggetto cardiopatico dotato di pace maker. «Sono necessari una formazione specifica per assistere questi soggetti e dei defibrillatori». A queste osservazioni Cisint ha poi replicato: «Non siamo ad un tavolo con l’azienda sanitaria» garantendo tutte le azioni di tutela possibili.
Rispetto ai richiami di Cisint sulle «aggressioni ricevute dal Corpo», il consigliere del Pd Diego Moretti ha chiesto di «valutare le situazioni di malessere esposte dal sindacato maggioritario della Polizia Locale». Poi, «non c’è stata nessuna “operazione verità”, le aggressioni non sono state rivolte al Corpo ma a persone che la pensano diversamente». «A preoccupare e al centro della questione deve esserci il malessere degli agenti che va affrontato – insiste il dem – invece quale valutazione amministrativa è stata fatta sui dati riferiti, sui reati e sui rischi di pericolo?». Pur dichiarandosi «non contrario in linea di principio all’utilizzo dell’arma», la questione armamento preoccupa Moretti che in materia di equiparazione con l’arma da fuoco, cita anche la Corte Costituzionali espressasi due volte su casi simili. Anche per il dem, turnover e richieste di mobilità «sono spie di malessere». Infine la provocazione rivolta al sindaco Luca Fasan: «Rinomini Cisint assessore così sarà titolata a parlare». Di «arma propria che va a braccetto con la pistola» ha parlato la dem Lucia Giurissa che ha pure invitato l’amministrazione a fornire «una corretta analisi dei dati sui reati in città». Per Cristiana Morsolin di Civica e Solidale «stiamo arrivando alle armi, si cambino le modalità di selezione dei nuovi agenti».
«La sicurezza è un valore» risponde Cisint definendo «ideologiche» le accuse mosse dalla minoranza consiliare. L’ex sindaco ha pure respinto i rilievi sulla competenza da consigliere delegato, «le lezioni di scrittura del regolamento impartite da Saullo» e i «consigli di Percuzzi sulla sicurezza della salute che è invece stra garantita». Nessuna riserva quindi sul Taser, «sì Monfalcone è un Comune che si arma». Sul punto 26 l’ex assessore alla sicurezza Antonio Garritani ha pronunciato un intervento aggiuntivo nel quale ha evidenziato le richieste che il Sapol aveva presentato in materia nel periodo della sua reggenza e ha specificato che il parere ministeriale «ha permesso la disamina delle casistiche presentabili» così da poter valutare le possibili azioni che saranno consentiti agli agenti nello svolgimento del loro servizio.
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