Monfalcone, non sale la pressione fiscale: nel 2025 Tari inalterata e più leggera per le utenze domestiche

Monfalcone, non sale la pressione fiscale: nel 2025 Tari inalterata e più leggera per le utenze domestiche

POLITICA TRIBUTARIA COMUNALE

Monfalcone, non sale la pressione fiscale: nel 2025 Tari inalterata e più leggera per le utenze domestiche

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 28 Gen 2025
Copertina per Monfalcone, non sale la pressione fiscale: nel 2025 Tari inalterata e più leggera per le utenze domestiche

Nessun aumento nemmeno per bar e ristoranti che beneficiano pure della ex Tosap a zero. Invariati gli scaglioni Irpef e le tariffe dei servizi a domanda individuale.

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Si è parlato di politica tributaria comunale per il 2025 stamane, martedì 28 gennaio, a Monfalcone. Partiamo dal contesto di riferimento: il costo della vita – dato Istat – è incrementato del 19,4%. Questo è un fattore che ha un impatto molto forte sui servizi, in particolare quelli a domanda individuale, generando dei fabbisogni rilevanti di copertura che l’ente deve garantire. «I parametri sono rispettati senza incrementi di tributi e tariffe» garantisce l’assessore alle Priorità strategiche, Anna Maria Cisint che affronta subito la «parte importante» della conferenza stampa, quella dedicata alla Tari le cui tariffe, per il 2025, «restano inalterate rispetto al 2024».

Oltre alla “costanza” pare che si potrà registrare anche un calo della tassa sui rifiuti, sempre rispetto all’anno scorso, sia sulla parte fissa che su quella variabile, per quanto riguarda le utenze domestiche. Nello specifico, si tratta di una riduzione pari all’8% per i nuclei familiari residenti. Parlando di esenzioni Tari invece, al momento, il limite di reddito Isee è fissato per il massimo di 10mila euro. Al fine di permettere questa copertura riservata all’incirca a 900 famiglie, l’amministrazione garantisce risorse per 300mila euro. Va detto che le esenzioni non saranno riconosciute se saranno ospitate persone non iscritte anagraficamente al nucleo familiare richiedente la misura. Ciò «per combattere gli affitti in nero grazie ai controlli effettuabili dalla banca dati dell’ufficio Tributi» aggiunge Cisint.

Si potrà versare la Tari in cinque rate, tre nel corrente anno e due – a saldo – nel 2026. Sempre riferendosi all’ambito dell’assestamento tariffario di questo tributo, risulta che non c’è alcun aumento per bar e ristoranti. Il responsabile della struttura Tributi Locali Mariano Dudine ha fatto notare che le tariffe per utenze non domestiche – quelle di commercio e industria - «sono le più basse della provincia». In città – sono i dati forniti da Dudine – le utenze domestiche sono 13836, mentre quelle non domestiche risultano 1603. «Continuiamo a tutelare commercianti e artigiani – specifica Cisint – i piccoli imprenditori e le Partite Iva. Confermiamo anche la ex Tosap a zero per l’occupazione temporanea di tavolini e sedie sul suolo pubblico».

Sul tema della riscossione dei tributi non pagati, l’assessore Cisint ha ricordato che la gestione «è interna». «Tra il 2018 e il 2023 il recupero dei cosiddetti residui attivi è stato pari a 2,2 milioni di euro su 3,9 milioni complessivi. Questo significa che in 5 anni siamo riusciti a recuperare fino al 97% di risorse». Un aspetto sottolineato anche dall’assessore al Bilancio, Paolo Venni secondo il quale «ciò dà un impatto importante sui margini di manovra in sede bilancio in termini di comprensione dell’entità delle voci di spesa da sostenere».

Dal 2022, la distribuzione degli scaglioni Irpef è stata distribuita diversamente. L’esenzione Irpef riguarda chi ha un reddito fino a 20mila euro. Anche questa misura è confermata per quest’anno. Gli scaglioni restano invariati da un minimo di 0,40% ad un massimo di 0,55%. Guardando al costo complessivo dei servizi a domanda individuale le cui tariffe sono restate ferme e considerando gli altri servizi pubblici garantiti dall’ente, i tecnici hanno comunicato che il raggio di copertura generato dall’introito di tariffe ed entrate specifiche è pari al 67%. Questo vuol dire che il Comune ha un costo più pesante ma la pressione fiscale non sale e non grava sul cittadino. Sulla pressione fiscale è intervenuto il ragioniere generale Marco Mantini riferendo che essa - a preconsuntivo 2024 - è pari a 412 euro pro capite e - a previsione 2025 - a 395 euro pro capite.

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