A Monfalcone no di FdI all'utero in affitto, «non c'è diritto assoluto a maternità»

A Monfalcone no di FdI all'utero in affitto, «non c'è diritto assoluto a maternità»

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A Monfalcone no di FdI all'utero in affitto, «non c'è diritto assoluto a maternità»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 01 Giu 2023
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Fratelli d'Italia ha espresso il proprio no contro la possibilità di portare in Italia la pratica dell'utero in affitto, le posizioni.

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Il primo sì alla maternità surrogata dichiarata come reato universale, è stato dato ieri in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati. La relatrice della proposta di legge Carolina Vacchi, deputata di Fratelli d'Italia, ha fatto sapere che il testo arriverà in Aula a Montecitorio il 19 giugno. Di tutto questo se n'è parlato stasera alle 18 anche a Monfalcone nella sede di FdI di corso del Popolo, dove ha avuto luogo un approfondimento giuridico sul caso con l'avvocato Giulia Martellos.

Se, per buona parte, il centrosinistra la definisce una "norma manifesto" in quanto già esistente, la maggioranza di centrodestra ha voluto rafforzarla ed inasprirla in quanto finora - sopratutto per FdI e Lega - il divieto, seppur, già operante a livello nazionale non è bastato ad impedire che la pratica potesse realizzarsi all'estero. Il testo riformulato infatti, prevede la punibilità del reato anche a tutte le condotte commesse fuori dall'Italia. L'incontro di questa sera è stato voluto dal vicesindaco Antonio Garritani e dai vertici cittadini del partito.

Martellos ha riepilogato le macrodistinzioni fra "utero in affitto" e "fecondazione assistita". Se le Gpa dette anche maternità surrogata o utero in affitto, vedono la donna impegnarsi a fecondare al fine di portare a termine una gravidanza per conto di uno o più committenti - rinunciando a ogni diritto sul bambino nato - non è così per la fecondazione assistita o per l'adozione, viste come valide soluzioni per il legale che ha presieduto la conferenza. "Non esiste un diritto assoluto alla maternità - sono le parole di Martellos - ma c'è il supporto della fecondazione assistita o dell'adozione".

L'avvocato ha poi illustrato la riforma che interessa l'articolo 12 della legge 40 del 2004. Due sono stati i problemi fondamentali su cui il governo ha inteso metter mano: i certificati di nascita esteri che non permettono di conoscere la madre biologica e il pericoloso sviluppo di un mercato nero di vite umane come avviene per la maggiore in Vietnam, Iran o negli Stati Uniti

"Lo stato civile deve tutelare il soggetto debole - spiega ancora la legale - quindi in questo caso, su questa materia esso è il bambino". Con il perseguimento del reato commesso all'estero - principale oggetto della riforma - si deroga al principio di territorialità e si aderisce al principio dell' universalità. "Non si può pensare di ottenere qualcosa ad ogni costo in uno stato di diritto nato dai sacrifici della storia passata" ha concluso Martellos.

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