I FATTI
Monfalcone, minacce di morte a Cisint davanti al municipio. Denunciato un residente bengalese

Le intimidazioni contro il divieto d’ingresso nei locali comunali con il volto integralmente coperto. Fasan: «Violenta aggressione alle Istituzioni Comunali». L’europarlamentare: «Battaglia per il futuro del popolo italiano».
L’ex sindaco di Monfalcone ed europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint è stata raggiunta ancora una volta da «costanti e ripetute» minacce di morte. I fatti – due episodi - risalgono ai primi giorni di agosto e sono accaduti in centro città. L’autore di queste «gravi intimidazioni» è un cittadino bengalese residente a Monfalcone che non tollera il divieto contro l’entrata con il volto coperto negli edifici pubblici. «Le taglio la gola. Queste le parole, accompagnate pure dalla simulazione del gesto, che sono state rivolte nei miei confronti in pubblica piazza, a Monfalcone, davanti al Municipio, da un musulmano radicalizzato residente in città» dichiara Cisint che nella giornata di ieri, lunedì 18 agosto, ha denunciato i fatti al Commissariato di Polizia di Monfalcone. Va specificato che gli episodi si sono verificati mentre l'ex sindaco si trovava fuori città per un periodo di aggiornamento legato alla sua attività di eurodeputata e di riposo per le ferie estive.
«La mia colpa? Aver chiuso tre moschee irregolari e aver imposto il divieto d’ingresso nei locali comunali a chi si presenta con il volto integralmente coperto – spiega l’ex sindaco - quella che per me è una battaglia di legalità e di giustizia per il futuro del nostro Popolo: una lotta contro la radicalizzazione, contro la sottomissione della nostra civiltà e contro il tentativo di cancellare le nostre libertà da parte di chi vorrebbe sostituirci e trasformare l’Italia in una succursale di un regime teocratico, imponendo la Sharia».
«Ho sporto formale denuncia alle forze dell’ordine per questo episodio, che non fa altro che rafforzare la mia determinazione nella battaglia contro il fondamentalismo islamico che è già qui e pretende di prendersi “casa nostra” – conclude l’europarlamentare - ringrazio i cittadini che sono intervenuti e che, ogni giorno, mi fanno sentire la loro vicinanza: è anche grazie a loro che continuerò a combattere con ancora più forza». Una determinazione – quella confermata da Cisint anche per via telefonica contattata dalla nostra redazione a metà della mattinata di oggi, martedì 19 agosto – che si unisce comunque alla preoccupazione delle Forze dell’Ordine, ovviamente in allerta visti i fatti accaduti.
Di «violenta aggressione alle Istituzioni Comunali» riferisce il sindaco Luca Fasan. «Negli scorsi giorni, in due distinti episodi avvenuti nel centro cittadino, in particolare in piazza della Repubblica e addirittura sotto le porte di ingresso del Municipio, dove è affissa la segnaletica riportante il divieto di accesso con il volto integralmente coperto, un cittadino di origini bengalesi è stato intercettato e bloccato da alcuni cittadini che hanno prontamente allertato le Forze dell’Ordine, che in pochi istanti sono intervenute , mentre inveiva contro l’onorevole Cisint con insulti e frasi ostili rivolte alle sue e alle nostre battaglie per la legalità e la giustizia – sono le parole del primo cittadino - il tutto accompagnato da insulti contro quelle posizioni, ampiamente confermate dal Consiglio di Stato, relative alla chiusura delle tre moschee abusive di Monfalcone e al Regolamento comunale che vieta l’accesso ai locali pubblici con il volto integralmente coperto».
«Un vergognoso e inaccettabile attacco alle Istituzioni, alla democrazia e a chi ogni giorno si spende per il rispetto della legalità e per la lotta alla radicalizzazione islamica che, come in questo caso, si conferma un rischio concreto per la sicurezza e il futuro del nostro Paese» conclude Fasan. In queste ore, Cisint ha ricevuto la solidarietà e messaggi di vicinanza dei suoi colleghi europarlamentari.
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