LA POSA DELLA “PRIMA PIETRA”
Monfalcone, la nuova RSA Sereni Orizzonti aprirà entro fine 2026. Un investimento da 7 milioni di euro

Darà lavoro ad almeno 80 persone e ospiterà 110 anziani non autosufficienti. Una struttura a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica. Fasan, «risposta ad un’esigenza sociale».
È stata una prima pietra simbolica quella posata stamane, venerdì 17 ottobre, a Monfalcone in via Galileo Galilei nel cantiere edile dove proseguono i lavori di realizzazione della nuova RSA Sereni Orizzonti. Si tratta di un investimento complessivo di 7 milioni di euro che si traduce nella realizzazione di una struttura di “terzo livello” che svilupperà su quattro piani a forma di L e ospiterà 110 anziani non autosufficienti, distribuiti in quattro nuclei di degenza. Ogni nucleo sarà dotato di controllo accessi per garantire la sicurezza degli ospiti e di ampie aree comuni dedicate alla socializzazione e alle attività di laboratorio.
Le camere, previste ampie e luminose, saranno dotate di bagno attrezzato per disabili, letti motorizzati, tapparelle domotiche, sistema di chiamata e sensori antincendio. Ogni piano disporrà inoltre di un bagno assistito e di un impianto di ventilazione meccanica controllata per garantire il continuo ricambio d'aria. La struttura sarà circondata da un'ampia area verde attrezzata, completamente accessibile a piedi o con ausili alla mobilità, e dotata di un parcheggio per i familiari. Ad eseguire i lavori è stata la ditta MET Srl di Ragusa con sede operativa a Torino.
«Sarà un’RSA moderna ed ecosostenibile – sono le parole dell’ Ad di Sereni Orizzonti, Gabriele Meluzzi – presenterà servizi sanitari evoluti. Ospiterà anche locali dedicati a parrucchiera, barbiere, palestra e tutto quanto necessario a garantire una dignitosa fase finale della vita degli ospiti». La casa di riposo garantirà tra gli 80 e i 90 posti di lavoro che Meluzzi ha promesso «stabili». In linea con la filosofia del Gruppo, la RSA di Monfalcone sarà un edificio in classe energetica A3, a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica. La struttura produrrà autonomamente oltre il 60% del proprio fabbisogno energetico annuale – pari a 50mila kWh da fonti rinnovabili – riducendo le emissioni in atmosfera di oltre 117 tonnellate di CO₂ ogni anno, equivalenti a 850 alberi piantati.
Alla cerimonia era presente anche l’architetto Sandro Di Sopra che ha riferito della modernità dell’opera «in cemento armato e con elevati standard di sicurezza antisismica». Di Sopra ha evidenziato anche il comfort sonoro e tecnico definiti «di alto livello». All’appuntamento ha partecipato l’amministrazione comunale con il sindaco Luca Fasan, l’assessore ai lavori pubblici Tiziana Maioretto e l’assessore ai rioni con delega alle case di riposo, Irene Cristin. Di «opportunità per le famiglie, il nostro primo pensiero» ha parlato l’europarlamentare Anna Maria Cisint la quale ha voluto sottolineare che «contenere i costi non significa rinunciare ai servizi ma fa parte di una mission» pubblica e privata.
Cisint non ha pure ricordato i 120 ospiti della Struttura Protetta di via Crociera e la corposa lista d’attesa per aver un posto. «La nuova struttura dà una mano in tal senso» ha aggiunto auspicando che la retta non sia troppo esosa per le famiglie. Il costo medio – anche se dipenderà da situazioni personali degli assistiti – dovrebbe partire dai 70 euro giornalieri. A definirla «un’esigenza sociale» è stato poi il sindaco Fasan che ha espresso la sua gratitudine per la realizzazione di una «struttura contemporanea che si unisce a quella d’eccellenza che esiste in via Crociera».
L’apertura è prevista a fine 2026. «Un’esempio di sintonia tra pubblico e privato garantirà un servizio pubblico di valore» così Meluzzi il quale ha annunciato la ricerca di personale OSS e di altre figure qualificate. L’amministratore non ha nemmeno escluso l’ipotesi che – tramite un accordo futuro con il Comune – si possa istituire una sorta di “lista speciale” per poter accogliere alcuni casi particolari o considerati d’emergenza. A benedire tutti i presenti augurando «una vita umana e fraterna a quanti vi hanno lavorato e a chi vi riposerà» è stato infine il parroco don Flavio Zanetti.
Foto di Enrico Valentinis
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