Da Monfalcone il gruppo Facebook che trova una casa ai profughi ucraini

Da Monfalcone il gruppo Facebook che trova una casa ai profughi ucraini

L'idea

Da Monfalcone il gruppo Facebook che trova una casa ai profughi ucraini

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 04 Mar 2022
Copertina per Da Monfalcone il gruppo Facebook che trova una casa ai profughi ucraini

Tre giovani bisiachi hanno avuto un'intuizione che può aiutare chi scappa dalla guerra a reperire facilmente un alloggio ma senza truffe.

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Hanno notato l’iniziale mancanza di coordinamento tra domanda di aiuto e offerta di alloggi da parte dei profughi ucraini e l’offerta di alloggi da parte del territorio regionale. Così tre giovani bisiachi si sono organizzati per unire le due realtà utilizzando la piattaforma social più nota a livello internazionale: Facebook. Così Lisa, Yuliya e Stefano hanno fatto nascere il gruppo “YellowBlueHome”. Un chiaro rimando, già nel nome, ai colori della bandiera ucraina, il blu e il giallo, ma anche alla casa, simbolo di sicurezza ma anche di nostalgia per chi la deve obbligatoriamente lasciare. Con il forte desiderio di ritornarci quanto prima. 

Insomma, da idea territoriale il progetto ora, che è nato ufficialmente il 1° marzo, ha raggiunto proprio oggi i mille iscritti. C’è un controllo da parte degli amministratori per chi entra e per i post che vengono creati, “ciò per garantire l’incolumità dei profughi stessi – racconta Lisa – e delle loro informazioni”. In quattro giorni cinque sono le sistemazioni che sono state trovate. “Le persone ora scrivono da tutto il territorio nazionale e il nostro compito è tradurre le richieste, e di ciò se ne occupa Yuliya, e moderare i commenti, ciò che fa Stefano. Oltre che connettere domanda e offerta: ad esempio, se notiamo che c’è una richiesta inerente a una proposta già fatta cerchiamo di taggare le persone in modo che possano entrare in contatto”.

Un controllo scrupoloso, che occupa gran parte del tempo dei giovani. “Un po’ capisco gli influencer che dicono di essere stanchi a stare sempre online”, scherza Lisa. Lei, classe 1996, nativa di Monfalcone, ha preso la palla al balzo a fine febbraio notando la situazione che degenerava sempre più. Con l’aiuto del moroso, Stefano, nativo di Pieris, e dell’amica Yuliya, ucraina di origine, hanno, appunto, deciso di lanciare quest’iniziativa. Aiutando, come detto, già cinque famiglie ma stando attenti anche alle finte richieste. Di fatto, in questi giorni qualcuno ha già chiesto la possibilità di ospitare solo bambini: “Ci sono procedure ben lunghe perché si tratterebbe di adozione e infatti queste richieste vengono bloccate, così come chi si offre di ospitare solo ragazze single sotto i 25 anni”. Insomma, chi prova a fare il furbo e a giocare con la vita e la disperazione delle persone esiste ancora in questi frangenti.

Il gruppo è attivo, come detto su Facebook, ed è raggiungibile da tutti. C’è già chi ha postato dall’Ucraina richieste, dunque non solo disponibilità ma anche vere e proprie richieste. Nel frattempo, in Bisiacaria le famiglie con parenti in Ucraina si sono mosse: a Sagrado sono arrivate in questi giorni due donne mentre nella vicina San Pier d’Isonzo un’intera famiglia. 

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