Monfalcone e il ‘Gesù coperto’ alla Festa del Sacrificio, il centrosinistra difende il parroco sull’accoglienza ma avverte: «Gesto irrispettoso»

Monfalcone e il ‘Gesù coperto’ alla Festa del Sacrificio, il centrosinistra difende il parroco sull’accoglienza ma avverte: «Gesto irrispettoso»

DAL CENTROSINISTRA

Monfalcone e il ‘Gesù coperto’ alla Festa del Sacrificio, il centrosinistra difende il parroco sull’accoglienza ma avverte: «Gesto irrispettoso»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 07 Giu 2025
Copertina per Monfalcone e il ‘Gesù coperto’ alla Festa del Sacrificio, il centrosinistra difende il parroco sull’accoglienza ma avverte: «Gesto irrispettoso»

Dopo l’episodio alla Marcelliana, critiche da Pd e liste civiche. Moretti, «negazione al confronto». Morsolin, «il Comune non può sottrarsi ai propri doveri».

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Esprime la convinta condanna per gli asciugamani posti sulle statue di Gesù alla Marcelliana durante la preghiera collettiva islamica di ieri, venerdì 6 giugno. Qualcosa che ritiene «un gesto irrispettoso, sbagliato e arrogante, per il quale peraltro è stato chiesto scusa da parte del responsabile del Centro Culturale Baitus Salata». È la posizione del consigliere comunale del Pd, Diego Moretti che interviene il giorno seguente ai riti della festa islamica del Sacrificio.

«La reazione di don Zanetti è stata giusta, equilibrata ma ferma, come è giusto fare in queste situazioni – sottolinea il dem - un gesto che purtroppo denota scarsa comprensione e scarso rispetto per gli altri, in primis il parroco don Zanetti che ha ospitato la comunità musulmana, e alimenta la paura e la percezione negativa di tanti sulla poca volontà d’integrazione di taluni, alimentando il radicalismo e la negazione al confronto da parte anche della stessa Amministrazione Comunale alla quale non interessata ad agevolare un confronto e un percorso virtuoso in merito, e men che meno risolvere le questioni sul tappeto». Sull'annunciata lettera dell'ex sindaca al Papa, Moretti chiude commentando: «Il delirio di onnipotenza non ha limiti».

Condanna per il gesto di copertura della statua anche dalla lista civica “Insieme con Moretti”. «Riteniamo che quel gesto risulti particolarmente inopportuno, in particolare se compiuto in casa di chi, con molta generosità, ti ha ospitato, e che con ogni probabilità ci penserà due volte prima di rifarlo, perché compiuto nella realtà di Monfalcone così sensibile e controversa su questo tema» spiega la capogruppo Michela Percuzzi.
«Il gesto denota una scarsa capacità di comprensione, anche da parte mussulmana, sull’alto livello che il conflitto ha raggiunto su questi temi, ci risulta inoltre inevitabile che gesti di questo tipo non potranno che far salire la percezione negativa di tanti sulla bassa volontà d’integrazione di taluni» evidenzia ancora Percuzzi.

«Come ben sappiamo il continuo e fortissimo antagonismo, la totale negazione al confronto da parte dell’Amministrazione Fasan e di quelle precedenti di destra con la loro volontà di mantenere alto il livello della contrapposizione, non agevolano per nulla l’avvio di un percorso virtuoso in merito – continua il consigliere di minoranza - questo però non può essere l’alibi per sdoganare gesti di questo tipo. Dalle foto risulta evidente che la statua risultava coperta davanti ad una moltitudine di persone in preghiera. Questo ennesimo accadimento consolida le nostre convinzioni sull’urgenza di avviare un dialogo tra Istituzioni Pubbliche e le varie realtà di fede mussulmana». A dire basta alle strumentalizzazioni e a chiedere rispetto dei diritti sono infine Cristiana Morsolin ed Enrico Altran di Monfalcone Civica e Solidale.

«L'episodio del sacrificio di Abramo è presente nella Bibbia e ricordato da più religioni, i musulmani lo celebrano in una festa – ricordano - purtroppo l’europarlamentare Cisint continua a trasformare una celebrazione religiosa in uno scontro politico. Questo atteggiamento non solo non aiuta Monfalcone, ma mostra la visione politica che ha condotto alle ordinanze e alle contrapposizioni che rischiano di penalizzare la libertà di culto».

«Sul piano locale, è triste vedere come si sia voluto strumentalizzare anche la generosa disponibilità dei parroci espressa con spirito evangelico – continuano Morsolin e Altran - di fronte al blocco e all’inerzia del Comune, che avrebbe dovuto garantire spazi adeguati alla celebrazione. I parroci hanno scelto il dialogo e la solidarietà, offrendo soluzioni temporanee, senza alcun pregiudizio per i riti cattolici».
Per gli esponenti civici «la recente sentenza del Consiglio di Stato parla chiaro: i Comuni hanno l’obbligo di garantire spazi per l’esercizio della libertà religiosa e non possono frapporre ostacoli o discriminare nessuna confessione». «Questo è un principio costituzionale, non un favore concesso a discrezione politica. La realtà è semplice: se il Comune avesse rispettato i propri doveri, oggi non saremmo a discutere di concessioni emergenziali».

«Ora basta con i giochi politici, serve responsabilità. Si sta creando in città un clima di odio su cose semplici e il Comune invece di occuparsi di problematiche come gli appalti o la corte dei conti decide di entrare a gamba tesa ancora una volta sulle questioni religiose. In un momento storico caratterizzato da conflitti mondiali abbiamo bisogno di dialogo e rispetto, alimentare divisioni, dove nemmeno i fedeli cattolici le trovano, serve solo a chi vuole avere consenso elettorale sulle spalle di una fetta di città che, la destra lo sa bene, non ha diritto di voto» così in conclusione Morsolin e Altran.

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