LA CERIMONIA
Monfalcone, la Galleria Rifugio è visitabile. Così la memoria torna alla luce

Nato il sito museale all'interno del rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale. Fasan, «un percorso esperienziale dal profondo valore empatico». Allestimenti curati dal Consorzio Culturale del Monfalconese.
Sono state le mani tremanti della signora Sepcich Nanda, classe 1932, a tagliare il nastro per l’apertura inaugurale della Galleria Rifugio di Monfalcone.
La donna che ai tempi della Seconda Guerra Mondiale risiedeva in via 9 giugno, ha ricordato che all’età di 8 anni correva a ripararsi nel tunnel antiaereo con sua madre e con tantissime persone della città. «Sono emozionata, quanti ricordi, questa era la nostra salvezza» dichiara con una flebile voce Nanda mentre più volte alza le 8 dita ricordando l’età durante la quale ha frequentato, tante volte, quel posto. È stato un avvio in musica con l’accompagnamento di un violoncello le cui note si sono espanse nel cuore della città. Presenti anche i rievocatori delle truppe militari dell’epoca e il Gruppo Costumi Tradizionali Bisiachi.
Il sito che si potrà visitare con guida ogni sabato, è diventato un percorso espositivo dotato di installazioni tecnologiche e allestimenti di ultima generazione che raccontano il vissuto di un periodo storico terribile. Tra le novità, all’ingresso, spicca una timeline grafica retroilluminata lunga tredici metri e collocata nel nuovo tunnel d'ingresso, per un primo impatto visivo forte e immersivo. Il tunnel è lungo 270 metri, ha un’altezza di 4,5 metri di altezza e 6 metri di larghezza.
Ad arricchire il progetto ci sono delle nuove strutture dedicate alla presentazione dei reperti storici e delle sagome parlanti che narrano in prima persona i momenti vissuti all'interno del sito attraverso i personaggi che hanno vissuto la Galleria durante i bombardamenti del Secondo conflitto mondiale.
Ad aprire la cerimonia è stato il presidente del Consiglio Comunale Gabriele Bergantini che ha accolto la cittadinanza e sottolineato il valore di quanto realizzato sia dal punto di vista comunitario, sia dal punto di vista turistico e culturale. Di «valorizzazione del patrimonio storico e identitario» ha poi riferito l’ex sindaco Anna Maria Cisint che ha brevemente partecipato in collegamento telefonico da Francoforte.
«Oggi si restituisce un pezzo di storia alla città – sono le parole del sindaco Luca Fasan – non si tratta solo di un ricovero ma di un momento collettivo che racconta tante sofferenze. Quanto inauguriamo non è solo un museo ma un percorso esperienziale dal profondo valore empatico. È un bene storico, un pezzo di tutti noi».
I lavori eseguiti dalla ditta ETT e diretti dall’architetto Roberto Mattarelli hanno compreso anche migliorie strutturali, tra le quali sono visibili il completo smontaggio e il restauro dei cippi monumentali dedicati ai Granatieri con nuove fondazioni e il rinnovamento della gradinata d'ingresso con materiali dello stesso tipo per migliorare l'aspetto estetico e la durabilità dell'opera. Anche le sezioni più delicate della struttura, come la galleria naturale lato Carso e la porzione rivestita in calcestruzzo, sono state oggetto di soluzioni tecniche nel rispetto della vetustà del luogo. A commentare molto positivamente l’iniziativa intrapresa è stata la senatrice Francesca Tubetti che parlato di raggiungimento effettivo di «un momento di condivisione». «Nulla dovrà più restare nascosto, non ci dovranno essere segreti per i nostri figli. Questo luogo ritorna alla conoscenza di tutti». «Questa è diventata una città turistica che sa parlare al mondo, poter fruire di questo sito permette di capire cosa significa oggi per le nostre comunità, ritrovarsi in luoghi come questi per proteggersi» così l’assessore regionale al patrimonio, Sebastiano Callari.
La progettazione per la posa degli allestimenti è stata elaborata dal Consorzio Culturale del Monfalconese rappresentato dal presidente Davide Iannis il quale ha sottolineato l’aspetto della «valorizzazione dei punti di interesse del territorio». «La Galleria Rifugio è uno di questi punti – spiega – è un progetto sfidante già partito prima del 2018 che ha visto collaborare Consorzio e Comune. Tre comitati, tecnico, scientifico ed editoriale, hanno lavorato per tutto questo». Tra le tante persone impegnate sono stati ricordati gli operatori culturali Marta Tasso e Pietro Comisso, presidente dell’Associazione Galleria Rifugio.
La “conversione” museale della Galleria ha rappresentato un investimento complessivo di 973mila euro sostenuto con contributi regionali e riallocazione di risorse interne, senza alcuna ricaduta sul bilancio comunale. Gli allestimenti interni hanno un valore pari a 172.249,36 euro.
Foto di Enrico Valentinis e Salvatore Ferrara
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