Consorzio Culturale del Monfalconese, la dura presa di posizione di Furfaro e Pin a Monfalcone

Consorzio Culturale del Monfalconese, la dura presa di posizione di Furfaro e Pin a Monfalcone

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Consorzio Culturale del Monfalconese, la dura presa di posizione di Furfaro e Pin a Monfalcone

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 07 Feb 2021
Copertina per Consorzio Culturale del Monfalconese, la dura presa di posizione di Furfaro e Pin a Monfalcone

I consiglieri di opposizione in consiglio comunale a Monfalcone, Annamaria Furfaro e Gualtiero Pin, prendono posizione sulla questione del Consorzio Culturale del Monfalconese.

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Non si placa la querelle politica dopo l’ultima Assemblea dei comuni in capo al Consorzio Culturale del Monfalconese. A dire la propria i consiglieri comunali di Monfalcone Annamaria Furfaro della lista civica La Nostra Città - in qualità di presidente della commissione consigliare VI Controllo e Garanzia delle attività dell'Ente e delle Partecipate - e Gualtiero Pin del M5S.

“Intanto è bene ricordare che il CCM, ente partecipato dal Comune di Monfalcone per il 44,31%, nel 2019 e nel 2020 si è rifiutato di partecipare alle periodiche audizioni in commissione consiliare VI - controllo e garanzia- cosa questa mai avvenuta in precedenza” sottolinea i consiglieri. Il CCM è “l'unico ente ad aver operato uno "strappo" simile nei confronti dei luoghi istituzionali del Comune di Monfalcone, incassando, per dirla tutta, il beneplacito da parte del sindaco Cisint che nulla ha detto e nulla ha fatto al riguardo, seppur puntualmente tenuta al corrente dal presidente Furfaro stessa”.

Secondo quanto riferito da Furfaro e Pin, invece, è prevista un’audizione del Ccm il 26 febbraio prossimo nella prima commissione consiliare “per la promozione della cultura e la tutela del patrimonio storio ed artistico, sport e tempo libero”.

Il vicesindaco Venni, assessore alle Partecipate ed Enti vigilati, che “mai ha relazionato nulla in Consiglio Comunale sulle questioni che interessano il CCM, nonché' presidente della prima commissione consiliare, ha opposto netto quanto immotivato rifiuto alla richiesta del presidente Furfaro di convocare la commissione congiuntamente fra la I e la VI, imponendo quindi l'audizione dell'Ente alla sola commissione da lui stesso presieduta. In quella sede si potrà dibattere sul sistema bibliotecario, sulla rete della cultura e non certo sull' utilizzo trasparente del danaro pubblico o sulla metodologia di scelta del nuovo edificio per il consorzio culturale né tantomeno sulla bagarre che ormai da mesi impazza sulle pagine del quotidiano locale o sui vari social. In ciò, beninteso, il Venni non si discosta dal suo consueto ruolo di puntuale e rustico esecutore degli ordini superiori”.

Furfaro e Pin ricordano come il Consorzio riceva dal comune, annualmente, “cifre intorno ai 130mila euro, adesso si sta innestando un conflitto paradossale tra i comuni consorziati. Non ultimo l'uscita sulla stampa del "diktat" del sindaco di Monfalcone Cisint che adesso impone, come se finora fosse stata all'oscuro di tutto, addirittura la vendita al CCM di una parte del piano terra dell’ex albergo impiegati, per intenderci si tratta degli 800 metri quadri finora dati in affitto al Consorzio per lo sviluppo industriale”. Azione contro la quale i due consiglieri di opposizione hanno manifestato chiaramente aperta contrarietà.

“Con una delibera di giunta del 7 gennaio scorso e senza nessun passaggio in consiglio comunale, il sindaco Cisint vuole imporre - pena l'uscita di Monfalcone dalla compagine consortile - il peso del suo 44,31% alla dirigenza del Consorzio Culturale del Monfalconese "ritenendo che sia il Comune a dover indicare, tramite le linee guida, le relative politiche culturali e le consequenziali priorità, e assegnare così al Consorzio Culturale, da sempre punto di riferimento e contenitore di memorie legate alla tradizione e alla cultura locale, un ruolo strumentale finalizzato alla valorizzazione non solo della città ma di tutto il territorio”. Tutto questo, beninteso, senza alcuna condivisione con gli altri sindaci dei comuni consorziati. Per avere "garanzia del raggiungimento di tale scopo" viene pure istituito un Nucleo di Controllo Tecnico”, proseguono i consiglieri che plaudono al sindaco di Turriaco Enrico Bullian per “aver fatto uscire dalle anticamere del CCM e dei comuni di Ronchi e Monfalcone tutta questa pasticciata vicenda”.

Secondo i due consiglieri vi è un “chiaro intento da parte del da parte del CCM di sottrarsi, cautelativamente e per tempo, ad ogni tipo di dialogo nella Sesta Commissione consiliare che riporta l'esplicita dicitura "controllo e garanzia" e che, pur non avendo ovviamente compiti o intenti inquisitori, può sempre porre domande, diciamo, fastidiose”.

Fra le questioni che Furfaro vorrebbe, da presidente e consigliere, porre vi è la mancata risposta ad “un mancato accesso agli atti da parte di consiglieri di un comune consorziato, oppure come possa detto Ente, con tre amministratori in carica ed un personale formato da tre dipendenti, andare in contenzioso con uno di questi per quasi 40mila euro, poi regolarmente pagati e spesati "a saldo e stralcio".

“Su una cosa siamo certamente in linea con il sindaco Cisint – concludono Furfaro e Pin - la direzione del dottor Iannis si è protratta per troppo tempo per cui appare ormai irrinunciabile un passo indietro, visto il momento particolarmente delicato, sia da parte sua che, aggiungiamo noi, da parte anche dell'attuale consiglio di amministrazione sempre compartecipe passivo. Gli enti pubblici devono essere retti e condotti con dedizione, con indipendenza dalla politica, con trasparenza, oseremmo pretendere, maniacale e con almeno un pizzico di efficienza. Non attraverso le pagine dei quotidiani”, concludono.

Dall’ente un secco “No comment”. Certo è che la questione è destinata a mantenersi accesa a livello politico ancora per un po’ di tempo.  

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