LA RIQUALIFICAZIONE
Monfalcone, il Comune completa il recupero della storica palazzina di via Rossetti a Panzano

Al civico 21 sorgeranno 8 appartamenti a canone calmierato dedicati a giovani coppie e anziani. Fasan: «Una possibilità di offrire soluzioni accessibili e ridare vita ad un immobile storico».
Il Comune di Monfalcone si prepara a restituire alla città l’edificio storico di via Rossetti 21, facendo partire ad ottobre il bando per l’assegnazione degli otto nuovi alloggi a canone calmierato. Lo stabile, attualmente di proprietà del Comune, sarà presto riconsegnato alla città, con otto nuovi alloggi a disposizione della cittadinanza.
La Giunta comunale di Monfalcone ha infatti approvato il passaggio al patrimonio disponibile dell’immobile sito nel quartiere di Panzano, dando il via libera alla predisposizione del bando per l’assegnazione degli appartamenti che lo compongono, che verrà pubblicato nei primi giorni del mese di ottobre.
L’edificio, acquisito dal Comune nel 2000 da Fincantieri e rimasto nell’abbandono per molti anni, è stato oggetto di un importante intervento di recupero del valore complessivo di 2,15 milioni di euro, finanziato con 1 milione di euro con fondi comunali, 650mila di contributo regionale specifico per forme innovative dell'abitare, indirizzate prioritariamente a coppie giovani e single con minori, e con un ulteriore contributo regionale di 500mila euro.
Gli appartamenti sono stati completamente ristrutturati con l’obiettivo di favorire forme innovative dell’abitare, in particolare destinate a giovani coppie, nuclei con figli e persone anziane, ma «con una vocazione più ampia che favorisca l’integrazione tra generazioni diverse» ci fa sapere il Comune.
«Un intervento – sottolinea il sindaco, Luca Fasan – che consente di restituire nuova vita a un immobile di Panzano, rimasto per anni nel totale degrado, offrendo opportunità concrete a persone che cercano una soluzione abitativa a costi accessibili.
Monfalcone è un Comune che vive una forte pressione abitativa e in questi anni abbiamo investito con decisione nelle politiche abitative, anche collaborando con Ater per ridurre il numero di alloggi sfitti attraverso interventi di ristrutturazione e operazioni di alienazione. Alloggi che sono destinati a persone che possono sostenere un canone agevolato, ma che spesso restano escluse dalle graduatorie tradizionali, tarate su ISEE molto bassi e nuclei familiari numerosi. Una nuova opportunità per incentivare chi sceglie di vivere a Monfalcone» conclude il sindaco.
Il canone di locazione sarà calmierato, con una riduzione del 40% rispetto ai valori di mercato della zona. Gli affitti mensili, a seconda delle metrature, varieranno dai 379 euro per i sette appartamenti di circa 72 mq di superficie lorda fino ai 441 euro per quello più ampio, di circa 83 mq.
Con il provvedimento approvato dall’esecutivo cittadino, l'immobile verrà quindi iscritto all'inventario comunale come bene patrimoniale disponibile; beni per i quali possono essere stipulati tutti i contratti di diritto privato previsti dal Codice Civile e dalle leggi che regolamentano la materia.
«Non si tratta di un atto puramente burocratico - ha specificato l’assessore al patrimonio, Antonio Garritani - ma di una scelta concreta e mirata: con questo provvedimento creiamo infatti le condizioni per immettere sul mercato immobiliare nuovi alloggi a prezzo calmierato, attestando il patrimonio comunale come strumento vivo di sostegno alla comunità».
Gli alloggi saranno concessi con contratti di locazione quadriennali, rinnovabili per ulteriori quattro anni. Un alloggio sarà riservato in via prioritaria alle giovani coppie con età non superiore ai 35 anni, per favorire l’avvio di nuovi nuclei familiari dei più giovani; un altro alloggio sarà destinato in via preferenziale a singoli con figli minori a carico, offrendo un supporto concreto a chi affronta da solo la responsabilità genitoriale; due saranno assegnati in via prioritaria a persone di almeno 65 anni, con l’intento di garantire condizioni abitative sicure e adeguate agli anziani; altri due alloggi saranno destinati a nuclei familiari composti da non più di tre persone; un alloggio sarà riservato a una persona con disabilità, così da assicurare condizioni di vita dignitose e rispondenti a particolari necessità e un alloggio sarà destinato a figure professionali apicali non residenti nel territorio comunale, chiamate a svolgere servizi essenziali per la comunità, come ad esempio medici di base, personale sanitario o appartenenti alle forze dell’ordine, al fine di garantire la loro presenza e il loro radicamento sul territorio.
Tra i requisiti che saranno richiesti per partecipare al bando figura la residenza anagrafica nel territorio regionale da almeno cinque anni, un reddito familiare annuo complessivo non inferiore a 23.000 euro e non essere proprietari, nudi proprietari o usufruttuari di altri alloggi anche per quote, all’interno del territorio nazionale o all’estero.
«Abbiamo seguito con grande attenzione il percorso di recupero dell’edificio – aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici, Tiziana Maioretto – perché si tratta di un intervento che coniuga la rigenerazione urbana con una chiara funzione sociale. Non solo restituiamo decoro e sicurezza a un immobile che da troppo tempo versava in condizioni di degrado, ma lo trasformiamo in una risorsa per la comunità. Questo progetto dimostra come, attraverso investimenti mirati e una programmazione attenta, sia possibile dare risposte concrete e durature al fabbisogno abitativo e al tempo stesso valorizzare un intero quartiere».
«Il recupero dello stabile di via Rossetti – conclude l’assessore alle Politiche Abitative, Giuliana Garimberti – rappresenta un modello abitativo che mette al centro l’integrazione sociale, per rispondere ai bisogni reali dei cittadini. Un esempio concreto di come le politiche pubbliche possano incidere positivamente sulla vita quotidiana delle persone».
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