Monfalcone, la Casa dell'Autismo apre in via Romana 151: 'Go Aut' è «Il grande cuore del territorio»

Monfalcone, la Casa dell'Autismo apre in via Romana 151: 'Go Aut' è «Il grande cuore del territorio»

UN SOGNO CHE DIVENTA REALTÀ

Monfalcone, la Casa dell'Autismo apre in via Romana 151: 'Go Aut' è «Il grande cuore del territorio»

Di FEDERICO DE GIOVANNINI & ENRICO VALENTINIS • Pubblicato il 05 Set 2025
Copertina per Monfalcone, la Casa dell'Autismo apre in via Romana 151: 'Go Aut' è «Il grande cuore del territorio»

Il progetto nato dall'idea di Voi come Noi Aps offrirà residenza assistita, laboratori e attività di accoglienza diurna. Massimo il livello di efficientamento energetico. I lavori sono durati quasi 3 anni.

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Le emozioni, la gratitudine, ma soprattutto i ragazzi, sono stati i veri protagonisti del momento: sulle note di ‘Nel blu dipinto di blu’ cantate da Raffaele, Sergio e Federico è stato sciolto il nastro inaugurale di raso blu della nuova Casa dell’Autismo “Go Aut” in via Romana 151 a Monfalcone. Un progetto voluto dall’associazione Voi come Noi che si concretizza dopo quasi tre anni dalla posa del primo mattone, grazie al sostegno attivo di una vasta schiera di enti, partner, professionisti, volontari e famiglie del territorio e non solo.

Tanti, dunque, i presenti alla cerimonia, fin da subito scandita dalla commossa soddisfazione di Natasha De Noto, presidente di Voi come Noi: dinanzi alla platea e ai ragazzi e ragazze coinvolti nelle attività dell’associazione, ha elogiato il «contributo di ognuno nell’aver messo quel mattoncino per fare la differenza, fino al risultato attuale: un emblematico esempio del grande cuore che possiede questo territorio». De Noto ha poi ripercorso gli inizi dell’impegno collettivo per le persone con famiglie autistiche del territorio, dall’iniziale impulso in un periodo di difficoltà fino alla più recente tappa con la costituzione della Fondazione Go Aut Ets lo scorso aprile: un «bellissimo viaggio» di gentilezza e umanità e strettamente legato alla famiglia, in particolare al figlio Federico. Il cui ventesimo compleanno cade proprio il 5 settembre: da qui la scelta di celebrare oggi l’inaugurazione della Casa, donandole un significato ancora più profondo.

Il progetto

“Go Aut” sarà luogo di aiuto concreto e di assistenza nei confronti di ragazzi e adulti con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e per le loro famiglie: in particolare, si offriranno percorsi di autonomia e inclusione sociale, con l’accoglienza diurna fino a 15 giovani e attività per alimentare quelli che sono i loro talenti e le loro passioni. La struttura, edificata ex novo dopo la demolizione del precedente immobile, è stata progettata dall'architetto Beatrice Pecoraro ed è disposta su due livelli, collegati da una scala costruita appositamente per agevolare coloro che hanno difficoltà motorie. Tra gli ambienti principali una “palestra”, un laboratorio di musica, un’aula ricreativa e gioco, un’aula per attività artistiche, l’area cucina e ristoro e una zona relax con televisione, divano e libri.

Sono circa 700mila gli euro impiegati per la costruzione della struttura, adeguata alla classe energetica A3 grazie alla moderna tecnologia impiantistica realizzata da Hse Spa, società partecipata di AcegasApsAmga: pannelli fotovoltaici si collegano a un sistema a pompa di calore che garantisce il riscaldamento a pavimento e la climatizzazione dei locali. A contribuire al massimo efficientamento energetico anche infissi a taglio termico efficaci nell’isolare il rumore e un sistema di aria forzata che garantisce ricambio e purificazione all’aria agli ambienti.

Nel ringraziare tutti i soggetti che hanno sostenuto alla realizzazione della Casa, De Noto ne ha illustrato le azioni di sostegno. L’inizio dei lavori è stato reso possibile dalla partecipazione dell’Odv Un Canestro per Te; 25mila euro raccolti da Solidarietà è Vita hanno aiutato nell’allestimento della sala musica, nell’illuminazione dell’intero edificio e nel montaggio dei cancelli; sempre per l’allestimento di una delle sale, 27mila euro di contributo sono giunti dai Lions Club della Zona B. L’ “agorà” esterna in cui si è svolta la cerimonia, progettata per le attività motorie all’aperto, è stata al centro del contributo delle 25 imprese del territorio sostenitrici della Fondazione Bambini delle Fate, mentre Ikea e Tiare Shopping di Villesse hanno donato tutti i mobili con cui è arredata la Casa. Non da ultimi, il sostegno del Comune di Monfalcone il prezioso aiuto dei volontari dagli istituti superiori "Pertini" e "Buonarroti", a cui da quest’anno si sono aggiunti anche gli studenti del Collegio del Mondo Unito.

Ma le novità a cui sta lavorando Fondazione Go Aut non finiscono qui: entro fine ottobre, ha annunciato De Noto, aprirà sempre a Monfalcone un ristorante-pizzeria donato dalla famiglia Dri, che offrirà formazione professionale e inserimento lavorativo ad altri ragazzi del territorio affetti da autismo, prendendo come modello l'analoga esperienza della pizzeria a carattere inclusivo "AutStanding" di Prosecco. 

Gli interventi

Il sindaco di Monfalcone Luca Fasan, si è espresso positivamente e con altrettanta emozione riguardo alla presenza di questa struttura: «Un’attività che il Comune appoggia ed è un’iniziativa su cui bisognava agire da subito». Una struttura – secondo il sindaco – necessaria e di supporto per le famiglie e per i ragazzi stessi, «una vera e propria boccata d’aria per le famiglie e per i ragazzi che verranno ospitati qui». Valore sottolineato anche da Anna Maria Cisint, sotto il cui mandato da sindaco sono cominciati i lavori: pur assente alla cerimonia per altri impegni istituzionali, ci ha tenuto a far arrivare il suo messaggio e il suo saluto plaudendo «il significato e il valore speciale del progetto, nati dalla generosità» e rievocando il coinvolgimento diretto nel «seguire la sua realizzazione passo dopo passo».

A sottolineare l’importanza dell'intervento è stato anche l’amministratore delegato di Hse Spa Carlo Andriolo, che ha seguito da vicino il progetto insieme all’architetto Pecoraro, definendolo «uno splendido progetto per il quale ci siamo spesi col cuore e attenzione, in una causa a noi molto vicina».

Si è espresso con commozione anche l’assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità Riccardo Riccardi, che ha definito questa realtà come «una vera e propria rappresentazione di voglia di vita e non di sopravvivenza», aggiungendo che avere dei figli nello spettro autistico in passato rappresentava una fonte di vergogna e rassegnazione, cosa che oggi non esiste più. «Proprio grazie a realtà come questa, le famiglie possono oggi contare su un punto di riferimento e offrire ai propri figli l’opportunità di coltivare passioni e sviluppare le proprie capacità in un ambiente adeguato e sicuro».

Il vissuto, le difficoltà, ma anche il profondo senso di umanità che nasce da quest’esperienza di vita si sono percepiti con intensità pure nelle parole del consigliere regionale Carlo Grilli, ultimo ad intervenire prima della benedizione alla Casa di don Flavio Zanetti e al gioioso scioglimento del nastro da parte dei ragazzi, accompagnato dal capolavoro di Domenico Modugno. “Volare, o-oh”: liberi e leggeri, nel blu dipinto di blu, verso quei sogni e quelle speranze che nei momenti più bui della vita possono sembrare lontani e irraggiungibili.

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