L'INIZIATIVA
Il mondo salvato dagli alberi di Bruno Doedens

L’artista olandese arriverà nel pomeriggio in piazza Transalpina dopo 2500 chilometri di percorso.
Tendono le mani al cielo, offrendo casa e riparo agli uccelli. Dalla trasformazione dell’anidride carbonica producono ossigeno, senza il quale non ci sarebbe vita sulla Terra. Saranno loro, gli alberi, a salvarci. Ne è convinto l’artista di paesaggio Bruno Doedens, che nell’era della corsa al nucleare e dell’aumento della spesa in armi lancia un messaggio di pace attraversando il mondo con i suoi alberi. Nel pomeriggio di oggi – quattordici giugno - Bruno farà tappa all’Epic Center di piazza Transalpina.
«Tutto parte dalla Capitale europea della cultura – spiega dall’università di Nova Gorica l’architetto Marco Acri – anche se l’evento è di per sé indipendente, in quanto organizzato dall’artista di fama mondiale». Autore del saggio “Planet Paradise” (2021) - in cui descrive la necessità di riconsiderare il rapporto fra uomo e natura – Doedens è anche fondatore dell’organizzazione Arcadia, programma culturale della durata di 100 giorni creato da un gruppo di artisti olandesi e internazionali per stimolare i sensi con teatro, danza, canto, fotografia, ma anche passeggiate, dibattiti, arti visive e quant’altro.
«Già nel 2022 Arcadia divenne celebre per diffondere questo movimento culturale in cui portò, grazie ai fondi dell’allora capitale della cultura
olandese, mille alberi fra le strade della Frisia». Una vera e propria “foresta mobile” che si spostava all’esterno del capoluogo con la collaborazione dei cittadini, snodandosi fra scogliere e opere d’arte installate in parchi o hangar abbandonati. Alberi di cui gli stessi abitanti si fecero carico, prendendosene cura.
«Così è diventato famoso – racconta - rilanciando poi l’iniziativa Circle4Change, in cui percorre 5mila chilometri in bicicletta in un ipotetico cerchio nel cuore dell’Europa». Due i poli opposti del cerchio: da un lato Leewarden, con i suoi canali, la cinquecentesca Oldehove che pende come la Torre di Pisa e un vecchio orfanotrofio del 17mo secolo. Dall’altra Nova Gorica, con il monastero della Castagnevizza, la moderna piazza Bevk e la nota piazza Europa che assurge a simbolo di apertura e cooperazione. «Oggi arriva a Nova Gorica – prosegue – dopo aver percorso 2500 chilometri». Nove i Paesi attraversati dall’immaginaria linea circolare, che si dipana dai Paesi Bassi attraversando Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e infine Slovenia con la vicina Italia. Fino a risalire verso Nord Ovest lungo strade che s’inerpicano fra Francia e Belgio.
«L’attività di Doeden – chiosa - rientra nel nostro programma GreenInCities tuttora in corso, che intende sviluppare progetti di rinaturalizzazione dedicando attenzione a tutti gli esseri viventi, animali compresi». Circle4Change anticipa in realtà l’altro attesissimo appuntamento che si terrà all’Epic Center dal 23 al 25 giugno: il festival del paesaggio organizzato dall’università slovena e dalla rete Uniscape guidata da Saša Dobričić nell’ambito di Go!2025. «Nel primo giorno del festival Doeden terrà anche una lezione, in cui approfondirà il ruolo di attivista, paesaggista e artista di paesaggio illustrando il suo progetto».
Quest’ultimo verrà presentato anche nella parallela mostra da inaugurare nei prossimi giorni all’interno della stazione ferroviaria. «Domani – rimarca - simbolicamente arriverà in piazza Transalpina a coronare il percorso di 2500 chilometri». Diverse le giornate che Doeden dedicherà a Nova Gorica in nome della capitale europea della cultura, dalla quale rimonterà in sella il nove luglio, accompagnato da una pedalata collettiva per il suo lungo viaggio di rientro. «La sua è un’iniziativa che dura da diversi mesi – precisa – durante i quali ha girato in bici con gli alberi». Il cielo azzurro o coperto di nubi, fra distese di tulipani o terre arate, Bruno pedala portando con sé il prezioso carico di un albero, lanciando il clamoroso messaggio per un’umanità smarrita.
Una quercia, simbolo di coraggio e perseveranza, che senza poter profferir parola invoca la pace nel mondo. «Al suo seguito – aggiunge – i collaboratori portano altri esemplari. Perché l’iniziativa è correlata alla birthday trees, con cui regalerà piante a chi desidera averne». Oltre un centinaio gli arbusti portati dai suoi assistenti, con l’ipotesi di individuare uno spazio urbano in cui la popolazione possa piantarli in occasione del proprio compleanno. Perché il regalo più importante che ciascuno può donare a se stesso è proprio questo: mettere a dimora per offrire altra vita, preservando la natura nella sua unicità e ricchezza. «Ci ha chiesto – specifica – di ricercare spazi urbani in cui piantumarli, all’incirca un’area circolare da individuare nella città di Nova Gorica.
Lui regalerà alberi finché ne dispone a coloro che lo richiederanno, ma la sua proposta è trapiantare i fusti in questa Foresta dei compleanni, in cui ciascuno potrà ricordare il giorno della propria nascita e al contempo celebrare la natura». Un insieme di progetti intersecati l’uno all’altro, che vanno a
sommarsi al programma Horizon - con il quale verrà riqualificata l’area del Corno di ambito sloveno - ma anche alla ridefinizione della Kolodvorska. Si tratta di una fascia verde antistante l’Epic, all’interno della quale verrà scavato un campo da basket con il supporto della fondazione Dragić, e
la cui conclusione è prevista per agosto. Grande attesa, dunque, per l’arrivo della bicicletta a tre ruote targata Circle4Change, pedalata da Bruno. Che alle sedici abbraccerà la piazza Transalpina portando con sé la voglia di salvare il mondo.
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