Un mondo dove essere scrittori, la storia della start up Kepown nata a Gorizia

Un mondo dove essere scrittori, la storia della start up Kepown nata a Gorizia

la serata

Un mondo dove essere scrittori, la storia della start up Kepown nata a Gorizia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 21 Apr 2024
Copertina per Un mondo dove essere scrittori, la storia della start up Kepown nata a Gorizia

L’incontro per appassionati di scrittura è stato organizzato da GoriziAttiva e si è svolto nella serata di ieri, moderato dai referenti dell’associazione.

Condividi
Tempo di lettura

Benvenuti s’un altro pianeta. Per l’esattezza, ci ritroviamo nel pianeta degli scrittori: così recita la piattaforma creata dall’imprenditrice e giornalista Elisabetta De Dominis e dall’imprenditore project manager Uberto Fortuna Drossi. Uno spazio creato per conservare appunti, racconti o romanzi, o anche cristallizzare cronache familiari che vanno perdendosi con il tempo. A presentare l’ambiente virtuale c’erano proprio i due ideatori, nonché Alfio Bertoni, vincitore della seconda edizione del concorso letterario organizzato da Kepown, a Gorizia in sala Dora Bassi.

L’incontro per appassionati di scrittura è stato organizzato da GoriziAttiva e si è svolto nella serata di ieri, moderato dai referenti dell’associazione. «La prima cosa che balza all’attenzione è l’allettante possibilità di creare una “capsula de tempo”», osserva il presidente Pierpaolo Martina, citando le fasi introduttive che consentono di fruire dei servizi offerti. «GoriziAttiva si occupa di far conoscere realtà del territorio ancora poco conosciute, come queste dei due imprenditori», spiega la vicepresidente Lucia Samero.

Una creazione realizzata con l’intento di strappare all’oblio quegli intrecci che vanno via via perdendosi fra generazioni. «Avevo l’idea di salvare le storie familiari del Novecento, perché spesso i nipoti non sanno nulla dei loro nonni – ammette De Dominis – Gli antichi greci dicevano che l’unica cosa che abbiamo d’immortale è il ricordo». Una riflessione che può estendersi all’intera scrittura, il cui fine ultimo è la necessità di lasciare tracce di sé. Un sogno che Kepown concretizza consentendo persino di dar voce ai propri diari e renderli pubblici un domani. Nato come progetto finanziato dall’Unione europea, il sistema dispone di un brevetto che consente di geolocalizzare le opere nel tempo e nello spazio.

Mesi di lavoro iniziato durante il lockdown, sforzi coronati dalla piattaforma sbarcata su Internet nel 2021, che oggi annovera più di 800 testi depositati. Non solo testi in lingua italiana, ma anche di ambito internazionale. «Abbiamo preso parte al Salone di Torino per due volte, per poi partecipare a èStoria – prosegue De Dominis – Siamo stati intervistati dalle televisioni, abbiamo ricevuto grande attenzione da parte dei media». Una realtà virtuale che racchiude tutti i generi e che organizza anche concorsi per quanti desiderano cimentarsi nella produzione di opere letterarie.

«La piattaforma nasce come una vera capsula del tempo – rimarca Fortuna Drossi – Un messaggio in bottiglia lanciato in questo mare che rappresenta l’universo». Carattere saliente dello spazio online è che «ciascuno può essere editore di sé, scrivendo in forma privata o pubblica». Ogni idea buttata giù anche di getto viene registrata mediante data e ora, consentendo di originare un copyright a tutela del singolo. «Ogni modifica al testo viene memorizzata, pochi hanno questa funzionalità», specifica Fortuna Drossi. Al contempo il lettore è in grado di commentare o mettere like come sui social, trasformando la scrittura in una sorta di «funzione partecipata» e coinvolgente.

Un secondo elemento saliente è la convenzione stipulata da parte di Kepown con la scuola di scrittura Morellini, cui vengono affidati testi da valutare e sottoporre alle case editrici. Un’impresa giovane con dipendenti che non superano i trent’anni, che si occupa anche di tradurre e stampare i testi. «Il nostro strumento non è concorrenziale al libro, è piuttosto un supporto – chiarisce Fortuna Drossi – Le case editrici ci considerano potenziali concorrenti, ma in realtà non lo siamo. Il nostro obiettivo è dare la possibilità di esprimere le proprie idee». Una sorta di scrigno magico in cui è possibile scrivere anche in forma privata.

«La piattaforma nasce come contenitore di diari, che sono qualcosa di intimo – prosegue - Chi scrive un diario si confronta, come se parlasse a un terzo che in realtà è la parte più profonda del nostro io. Ma in fondo vuole che qualcuno lo legga». La funzione di Kepown consente di stilare il proprio diario e mantenerlo privato, per poi renderlo pubblico magari in un secondo momento. Per iniziare a scrivere è sufficiente pubblicare un abstract, attraverso il quale è possibile essere contattati, acconsentendo o meno a farsi leggere e stringere un rapporto con il lettore.

L’altro carattere singolare è il timeline, che permette di individuare s’una mappa il luogo in cui è ambientata la narrazione. «C’è un aspetto, su cui battiamo: quello della comunità di persone che condividono le idee. In un mondo liquido in cui i riferimenti sono scarsamente identificabili, abbiamo bisogno di una bussola». Diversi i concorsi proposti, a partire da “Io pubblico” - a tema libero - per arrivare alla questione dell’esodo giuliano-dalmata in scadenza a luglio. «Quest’anno abbiamo chiesto romanzi, perché intendiamo farli diventare una serie tv», chiosa De Domini.

In cantiere altri tre concorsi, ciascuno con tre futuri vincitori: uno sulla Gorizia medievale, un altro che verrà lanciato al salone di Torino, relativo a storia e impresa della nostra regione, e infine quello sul tema del femminicidio - “Bella da morire” - Quest’ultimo verrà patrocinato dal comune di Duino per la correlazione con la bellezza della Dama Bianca, che qui assurge a simbolo e suggestione. «Non ricordo come abbia scoperto Kepown – racconta Bertoni, alle spalle un passato da regista e sceneggiatore – Sono rimasto incuriosito e ho cominciato a vuotare i cassetti dalle carte, per la felicità di mia moglie. Ho imparato a usarlo per scrivere idee da sviluppare in seguito. Mi ha stimolato a scrivere, basta fare un “clic”».

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×