LA SCOPERTA
Un mollusco a rischio estinzione sopravvive nel Judrio e nel Versa
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La Microcondylaea bonellii, tra le cinque specie di bivalvi più minacciate al mondo, resiste nei nostri torrenti. Nel Judrio l’unica popolazione riproduttiva italiana, nel Versa la situazione resta critica.
Nascosta nei fondali sabbiosi e ghiaiosi di due corsi d’acqua che attraversano il nostro territorio, sopravvive una delle specie più rare e minacciate al mondo: la Microcondylaea bonellii. Questo mollusco bivalve, poco noto ma di enorme valore ecologico, è inserito dalla Lista Rossa IUCN nella categoria di massimo rischio di estinzione e figura tra le cinque specie di bivalvi più a rischio a livello globale. La notizia che nel Judrio sia stata confermata la presenza dell’unica popolazione riproduttiva conosciuta in Italia, mentre nel Versa sono stati ritrovati alcuni individui che si credevano scomparsi, accende una luce di speranza per la sopravvivenza della specie.
A fine luglio la ricercatrice del CNR Nicoletta Riccardi, tra i massimi esperti mondiali di bivalvi, ha visitato i nostri corsi d’acqua insieme alle colleghe Irene Geneselli e Sheila Rinaldi. «La popolazione del Judrio, scoperta nel 2022, è ancora presente e in buona salute», ha dichiarato Riccardi, «mentre quella del Versa resta estremamente fragile. Tuttavia, il ritrovamento di alcuni individui è un segnale incoraggiante».
Fino a pochi decenni fa il mollusco era abbondante nel Versa, tanto che molti studi scientifici sulla specie si sono basati proprio su questa popolazione. Ma i grandi lavori di sistemazione idraulica dei primi anni Duemila hanno profondamente modificato il torrente, prosciugando lunghi tratti e distruggendo l’habitat ideale del bivalve, che non è stato più in grado di ricolonizzare a valle di Moraro per la persistente mancanza d’acqua.
La Microcondylaea bonellii non è solo un raro mollusco, ma un ingranaggio fondamentale dell’equilibrio fluviale. Vive infossata nei sedimenti, con solo i sifoni esposti per filtrare l’acqua, e grazie a questa capacità depura i corsi d’acqua ricchi di sostanze organiche e inquinanti, contribuendo anche a stabilizzare i fondali. «È una specie unica, adattata a vivere in acque correnti soggette a brusche variazioni di livello», ha spiegato ancora la ricercatrice, «ma proprio la regolazione artificiale dei flussi e la frequenza crescente di periodi siccitosi minacciano la sua sopravvivenza». Il ciclo vitale del bivalve è particolarmente delicato: le larve, chiamate glochidi, hanno bisogno di un pesce ospite per svilupparsi, ma non è ancora stato identificato quale specie sia indispensabile per la Microcondylaea. Una lacuna scientifica che complica le prospettive di riproduzione in cattività e di ripopolamento dei torrenti.
Accanto agli studiosi, anche gli esperti locali lanciano un grido d’allarme. Michele Tofful e Paolo Minen, da anni attenti osservatori delle condizioni del Versa, sottolineano come sia urgente cambiare approccio: «È giunto il momento di attuare azioni concrete ed efficaci per la salvaguardia della Microcondylaea. I lavori di inizio secolo hanno sì ridotto il rischio di alluvioni, ma sono stati un disastro ambientale per il torrente e per le sue specie acquatiche. Nessuno all’epoca valutò seriamente le conseguenze». Secondo i due appassionati, una soluzione praticabile è la reintroduzione delle tradizionali roste, piccole opere fluviali che rallentano la corrente, permettono la sedimentazione dei limi e garantiscono un livello idrico minimo.
«Queste strutture», aggiungono, «consentirebbero non solo la sopravvivenza del mollusco, ma anche la stabilità degli argini e la sicurezza idraulica. Negli ultimi vent’anni si è dovuto più volte intervenire per correggere errori progettuali con conseguenze anche pericolose: è il momento di imparare dagli sbagli».
I torrenti Versa e Judrio, un tempo ricchi di vita e parte integrante del paesaggio isontino, potrebbero tornare a essere non solo corsi d’acqua funzionali, ma anche scrigni di biodiversità. E la resilienza di questo piccolo e antico mollusco potrebbe diventare il segno tangibile di una rinascita possibile.
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