Il ministro Franco a Redipuglia: «Impensabile una guerra in Europa»

Il ministro Franco a Redipuglia: «Impensabile una guerra in Europa»

La cerimonia

Il ministro Franco a Redipuglia: «Impensabile una guerra in Europa»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 02 Giu 2022
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L'esponente del Governo ha ricordato i progetti che hanno unito il Vecchio Continente negli ultimi settant'anni. Ma la gente diserta l'evento.

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Ha parlato principalmente di pace e della necessità di salvaguardarla il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, oggi a Redipuglia per la cerimonia del 2 giugno. Una festa sentita, fortunatamente, da vari giovani presenti ma disertata dai cittadini, sempre meno affezionati al momento di cerimonia sul monumento: di fatto, quasi duecento le persone al di là delle transenne di sicurezza dopo due anni nei quali, forzatamente, è stata limitata la presenza dei cittadini.

Cerimonia, in ogni caso, disturbata dai vicini lavori alla rete ferroviaria. Seppur non visivamente, il suono prodotto dai vari mezzi utilizzati ha impedito a gran parte del pubblico di ascoltare il discorso del ministro e, mentre questi scendeva la Via Eroica, alcune zaffate di polvere bianca hanno investito i presenti. 

“Oggi ricorre il 76esimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana”, ha esordito Franco nel suo discorso. “Oggi rendiamo onore alla memoria dei 100mila caduti qui sepolti: la Grande Guerra è stata una fase importante per la storia del nostro Paese, completando la fase di riunificazione. Abbiamo il dovere di mantenere vivo il ricordo della loro memoria, normali giovani italiani catapultati in un’esperienza difficilissima”.

Franco ha poi ricordato il 1946: “il 2 giugno è diventato il simbolo della nostra unità nazionale. Celebrare questa ricorrenza vuol dire celebrare il ricordo di chi è caduto per mantenere la nostra democrazia. Nella nostra Repubblica la pace è un motivo fondante: il Sacrario ci ricorda uno dei principi su cui si basa l’Unione Europea, ovvero evitare guerre tra i Paesi Europei. Risultato non scontato dopo due guerre mondiali avvenute tra i paesi del nostro continente”.

Il ministro si è poi soffermato su vari progetti che hanno favorito l’unione tra gli Stati del Vecchio Continente, “dall’Euro al mercato unico fino agli Erasmus che hanno reso le nostre economie e le nostre società sempre più vive e che rendono impensabile una guerra tra Paesi una volta in conflitto. Il destino della nostra Repubblica, democratica e libera, dipende dal contributo di ciascuno di noi, dipende da come sapremo rispondere alle sfide che ci sono poste”. Franco ha, poi, ringraziato le Forze dell’Ordine per “il grande lavoro che svolgono in Patria ma anche all’Estero con i contingenti che garantiscono la pace. Un grazie a tutti i cittadini che in modo anche silenzioso garantiscono la nostra pace”.

Franco ha firmato l’Albo d’oro, accompagnato dal direttore del Sacrario il Colonnello Massimiliano Fioretti. Dopo aver salutato lo schieramento interforze, il ministro ha proseguito concludendo la cerimonia. Presenti numerose associazioni d’arma e tanti comuni contermini. Non è passata inosservata, poi, l’assenza del labaro di San Pier d’Isonzo sul cui territorio vi sono il Colle Sant’Elia, Casa Terza Armata e il Piazzale delle Pietre d’Italia, luoghi che, se non direttamente coinvolti nella parte pratica della cerimonia, ne sono lato integrante e non dimenticabile.

“È fondamentale ricordare il 2 giugno perché vuol dire fare nostri i valori fondanti della nostra Repubblica, ancor più importante farlo qui a Redipuglia dove riposano 100mila persone che hanno pagato un alto tributo di sangue per il nostro Paese”, ha ricordato a margine il prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi. “Il ministro ha mandato oggi un messaggio di pace così come il presidente Sergio Mattarella nel discorso inviato ai prefetti d’Italia e che leggerò oggi pomeriggio in prefettura: Dobbiamo difendere quei valori, espressi e difesi dalla Costituzione nell’articolo 11”.

“È un grande piacere rivedere il Sacrario animato: finalmente possiamo tornare alle nostre abitudini con il pubblico che torna. È una situazione difficile e questo pomeriggio ai giovani, durante la consegna delle costituzioni, ricorderò come la nostra Repubblica condanni ogni tipo di guerra. Oggi un messaggio di questo tipo è veramente attualissimo”, ha concluso il sindaco di Fogliano Redipuglia, Cristiana Pisano.

Foto di Timothy Dissegna.

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