Migranti, l'idea di Ziberna: «A Gorizia possiamo creare le nuove città»

Migranti, l'idea di Ziberna: «A Gorizia possiamo creare le nuove città»

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Migranti, l'idea di Ziberna: «A Gorizia possiamo creare le nuove città»

Di T.D. • Pubblicato il 26 Ago 2023
Copertina per Migranti, l'idea di Ziberna: «A Gorizia possiamo creare le nuove città»

Il sindaco attacca le politiche migratorie e d'integrazione, chiamando diversi soggetti a collaborare. Moretti (Pd): «Il centrodestra sta fallendo».

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La situazione dei flussi migratori a Gorizia tiene alti i toni della politica, in un'estate altrettanto caldo. "O recuperiamo il bene dell'intelletto - interviene il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, all'indomani delle parole del presidente della Regione Massimiliano Fedriga -, ma basterebbe il semplice buon senso e interveniamo subito, regolamentando gli arrivi già a partire dal controllo dei confini europei e gestendo l'integrazione, o la situazione ci sfuggirà completamente di mano e diventerà ingestibile e non solo in Italia". Per il primo cittadino, "il problema migranti sta arrivando a un punto di non ritorno".

Partendo dal dato sulla natalità italiana in picchiata, "da un milione di nati a meno di 400mila all'anno", nonché quella europea, Ziberna punta il dito verso "paesi che mirano a destabilizzare attraverso mercanti di morte l'Europa", il tutto favorito "da una sinistra che, purtroppo, e lo dico senza spirito polemico ma con dispiacere, è la più grande alleata di questa 'invasione' che, per com'è strutturata è impossibile da filtrare e gestire come nelle migrazioni passate. Quindi, nel giro di poco tempo, se l'Europa non modificherà radicalmente l'approccio a questo fenomeno, ci ritroveremo con città trasformate in vere e proprie bombe sociali".

Fa quindi il paragone con le banlieu parigine, rilevando come sia "necessario agire subito su più fronti. Il primo, a brevissimo termine, non può che essere quello di cercare di limitare gli arrivi e per questo devono essere presidiati i confini europei con unico esercito europeo che controlla la rotta balcanica, ovvero le vie d'accesso già dalle frontiere della Croazia. Bisogna far capire che facciamo sul serio e che non si entra nei paesi dell'Unione europea se l'Unione europea non ti ha prima dato i via libera. Lì devono essere creati i grandi centri per filtrare e controllare gli arrivi e lì devono essere concentrate risorse economiche ed umane per bloccare queste 'bombe umane'".

Accuse rivolte al sistema di aiuto da parte delle navi di Ong verso le imbarcazioni di migranti, mentre "altrettanto velocemente si deve rivedere completamente la politica dell'integrazione avviando un nuovo confronto che porti alla costruzione delle nuove città del futuro, eliminando i ghetti, avviando una formazione veloce ed efficace, sulla base delle esigenze del mondo produttivo, che porti l'immigrato regolarizzato ad essere occupato nel giro di pochissimo tempo". Per Ziberna, "l'immigrato regolare può, in questi termini, rappresentare un aiuto a quella economia che che oggi, senza manodopera, non produrrà occupazione e ricchezza per il paese".

"Non solo. L'immigrato regolarizzato dovrà obbligatoriamente conoscere la lingua del paese che lo ospita e rispettare non solo le leggi italiane ma anche gli usi e costumi: i crocifissi non vanno tolti perchè qualche ottuso pensa che possa spaventarlo ma va spiegata la storia di Gesù, che non era un delinquente. Così per i presepi. Ma vanno creati anche corsi obbligatori di educazione agli usi e costumi dei paesi ospitanti in cui spiegare che le donne sono persone libere alla pari degli uomini e che fare il bagno vestite non è davvero il massimo della vita". Da qui, la mano tesa a vari soggetti, come Confindustria Alto Adriatico.

Il confronto con la città
"Per questo prossimamente ho intenzione di avviare un confronto con i rettori delle Università di Udine e Trieste, per creare un laboratorio volto a disegnare le città del futuro con la partecipazione di docenti e studenti dell'innovativo corso di Architettura presente a Gorizia, e di altri corsi presenti in città ma anche di altre sedi, sia a carattere umanistico ma anche giuridico. Per far emergere idee e ragionamenti sulle città e sulla struttura delle comunità sociali che le abitano che affrontino le nuove, eccezionali sfide che ci si trova di fronte". Invito a collaborare rivolto anche all'ordine degli architetti e Curia.

"Per il 2024 mi piacerebbe, con questi soggetti, creare un momento di confronto internazionale, di carattere perlomeno europeo, proprio per porre le basi per la costruzione di una nuova mentalità che si trasformi in progetti volti a gestire in positivo l'immigrazione e tutto il contesto sociale in cui si inserisce. In questo mi auguro che anche la sinistra cominci ad alzare l'asticella, evitando le sceneggiate che abbiamo visto recentemente, con i bagni di solidarietà alle donne mussulmane che, in realtà, creano ancora più divisioni e malumori e di solidale non hanno proprio nulla" conclude il sindaco.

La replica dal centrosinistra
Immediata la replica dal centrosinistra. "Dopo le posizioni propagandistiche e le divisioni sulla gestione dei migranti - così Diego Moretti (Pd) -, il centrodestra gioca la carta dell'ipocrisia. Il sindaco di Gorizia, Ziberna si accorge solo ora delle difficoltà nella gestione del tema immigrazione e delle persone in mezzo alla strada? Da mesi chiediamo che il tema vada affrontato concretamente: mentre la destra ha vinto la elezioni con la propaganda dei 'porti chiusi' o dell''espelliamoli tutti' senza ottenere nulla, lui dov'era quando c'era da fare qualcosa?".

Il capogruppo in Consiglio regionale rileva che "il centrodestra sta fallendo, esasperando la situazione dal punto di vista sociale: stanno girando sistematicamente la testa dall'altra parte fomentando, intanto, le preoccupazioni e le paure dei cittadini» continua Moretti. Il centrodestra e Fedriga continuano a far finta di niente (siamo sicuri che Fedriga non sappia nulla di ciò che sta decidendo il governo per il Fvg?), lasciando che le situazioni marciscano, mentre adesso chiede aiuto all'Europa, ben sapendo che fino a che ci saranno governi come quelli ungherese e polacco, l'Italia non avrà mai aiuti su questo tema".

"L'unica soluzione è quella dell'accoglienza diffusa di numeri limitati, molto più gestibili rispetto a hotspot che si vogliono fare in regione, o strutture come il Cara di Gradisca, del tutto fuori controllo da parte del Viminale" conclude il dem.

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