Migranti all'addiaccio, arriva il sit-in davanti alla Prefettura di Gorizia

Migranti all'addiaccio, arriva il sit-in davanti alla Prefettura di Gorizia

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Migranti all'addiaccio, arriva il sit-in davanti alla Prefettura di Gorizia

Di T.D. • Pubblicato il 16 Set 2023
Copertina per Migranti all'addiaccio, arriva il sit-in davanti alla Prefettura di Gorizia

Lunedì mattina, i volontari e le realtà che in questi mesi stanno aiutando i migranti in città, organizzano un sit-in davanti alla Prefettura.

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Si ritroveranno davanti alla Prefettura di Gorizia, chiedendo una cosa: accogliere i migranti che dormono all'addiaccio. Lunedì mattina, i volontari e le realtà che in questi mesi stanno aiutando le persone nella zona di Casa Rossa, in stazione e negli altri punti della città si raduneranno per un sit in di protesta, dalle 11 alle 12.30. L'appello a partecipare è rivolto a tutta la cittadinanza, migranti stessi e attivisti.

Gli organizzatori denunciando quindi "la grave situazione presente a Gorizia che riguarda l'arrivo di numerosi richiedenti asilo provenienti dalla Rotta balcanica i quali hanno diritto di accedere alla protezione internazionale, ma non riescono ad essere ricevuti in tempi brevi dalla Questura per la loro segnalazione". Dito puntato anche verso "l'irragionevolezza di scelte politiche che da anni privilegiano la concentrazione dei richiedenti asilo in grandi aree come quelle della ex caserma Cavarzerani".

A proposito del sito di Udine, le associazioni rilevano che "centinaia di persone regolarmente ospitate - oggi 540 - vivono ammassate in condizioni di precarietà e disagio, a cui secondo fonti ufficiose se ne aggiunge un altro centinaio durante la notte". C'è poi "l'assenza di progetti per l'accoglienza diffusa che favoriscono l'integrazione nel tessuto sociale circostante, come quelli previsti dal Sistema accoglienza integrazione (Sai), rispetto al quale Gorizia e l'intero Friuli Venezia Giulia si collocano agli ultimi posti in Italia".

Rimarcata anche "la mancanza di un piano sistematico di trasferimenti dei richiedenti asilo provenienti dalla Rotta balcanica verso altri territori, piano attivato a singhiozzo in Friuli Venezia Giulia che per questo precipita in situazioni di emergenza, nel ritardo e nell'inadempienza degli interventi istituzionali". Una situazione che si riflette nel "fenomeno dei migranti che dormono in strada, come accade nell'area ferroviaria di via Buttrio (a Udine, ndr), in situazioni di degrado e di abbandono, in mancanza di strutture di accoglienza di prima soglia, capaci di dare riparo e servizi essenziali alle persone".

Infine, "le inaccettabili file di donne e uomini stranieri davanti alla Questura, costretti ad attese estenuanti per richiedere il rilascio o il rinnovo di documenti essenziali per il proprio lavoro, la propria vita e quella delle loro famiglie. Di fronte alla gravità di tali situazioni, chiediamo alle istituzioni del nostro territorio, la Prefettura, la Questura, il Comune di assumere precise responsabilità e di dare, nella diversità dei ruoli e dei mandati, risposte urgenti per cambiare lo stato delle cose".

L'appello è firmato da Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale Friuli Venezia Giulia, Centro di Accoglienza Ernesto Balducci Zugliano, Centro Misericordia e Solidarietà, Donne in Nero Udine, Cgil Udine, Oikos Onlus, Rete Radié Resch, Time for Africa, Comitato per la Pace / Odbor za mir di Gorizia.

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