Il miele più buono d'Italia nasce a Doberdò, premio a Silvan Ferfolja

Il miele più buono d'Italia nasce a Doberdò, premio a Silvan Ferfolja

i riconoscimenti

Il miele più buono d'Italia nasce a Doberdò, premio a Silvan Ferfolja

Di Redazione • Pubblicato il 06 Nov 2022
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Riconfermato il ricoscimento all'apicoltore carsico, premio anche a Visintin di Sagrado.

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Proviene dalla provincia di Gorizia il miglior miele d'Italia che a Terra Madre, salone del gusto di Torino da poco concluso, è stato premiato come il miglior prodotto di millefiori della Penisola. Ancora una volta, l'apicoltore Silvan Ferfolja di Doberdò del Lago ha ottenuto il massimo riconoscimento in seguito di una valutazione sensoriale, che ha coinvolto circa 400 consumatori nella sezione speciale del concorso Tre Gocce d'oro 2022 "I mille mieli, i millefiori".

Si tratta di una sezione speciale del concorso, sempre più gradita anche dai consumatori, nata per raccontare le caratteristiche e le diversità del prodotto "millefiori", nome che in realtà comprende mille mieli dai mille sapori, ognuno caratterizzato dai nettari che lo compongono e dal territorio in cui è stato prodotto. E il territorio in questione è proprio il Carso goriziano, dove le api di Ferfolja hanno prodotto questo prezioso nettare descritto dalla giuria come un miele aromatico con note di amaretto e spezie a base di sommaco selvatico.

Sempre dal territorio carsico, un altro prezioso riconoscimento è stato assegnato anche all'apicoltore Dario Visintin di Sagrado, che al concorso "I mieli di Alpe Adria - Sacile città del miele" ha ottenuto l'ape d'oro con il miele di Tiglio, che rappresenta il prodotto che ha ottenuto il miglior punteggio fra i 105 campioni che sono stati presentati al concorso, un record assoluto di partecipazione. La cerimonia di premiazione si è svolta nella splendida cornice del palazzo Ragazzoni di Sacile dal presidente del consorzio degli apicoltori della provincia di Pordenone, Elia Infanti, e dalla presidente della Pro Loco di Sacile, Lorena Bin.

In entrambe le manifestazioni, gli apicoltori Silvano Ferfolja e Dario Visintin hanno sottolineato l'importanza della biodiversità e della salvaguardia degli insetti pronubi che sono fondamentali per l'impollinazione, e hanno raccontato il loro territorio spiegandone le caratteristiche e l'unicità, non senza accennare alla triste devastazione subita a causa degli incendi dell'estate appena conclusa.

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